ONU: alla 56a Commissione per lo Sviluppo Sociale, "Sport e business insieme per lo sviluppo: esperienze e buone prassi dall´Italia"

31-01-2018 19:59 -

GD - New York, 30 gen. 18 - "Lo sport, con i suoi valori e le sue regole, è un motore importante dei processi di riconciliazione, inclusione sociale e sviluppo soprattutto nei contesti sociali ed economici più fragili. Per i giovani lo sport è crescita, sana competizione e solidarietà, ma anche una opportunità di fare impresa. Gli esempi tutti italiani di Inter Campus e Ferrero dimostrano che la partnership tra sport e business può offrire ai giovani una marcia in più per costruire un futuro migliore". Così l´ambasciatore Sebastiano Cardi, rappresentante permanente italiano all´ONU, ha commentato la sua partecipazione allevamento "Sport as a catalyst for building resilient and prosperous societies", organizzato dal Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite (UNDESA), in collaborazione con le Rappresentanze Permanenti di Italia, Monaco e Corea, a margine della 56a Commissione per lo Sviluppo Economico.
All´evento, ospitato dalla direttrice della Divisione per le Politiche Sociali e lo Sviluppo di UNDESA, Daniela Bas, sono intervenuti anche Stefano Capellini di Inter Campus e il responsabile per i programmi di sostenibilità della Ferrero, Aldo Cristiano.
Inter Campus, che dal 1997, in partnership con ONG e imprese, mette lo sport al servizio dello sviluppo, promuove oggi programmi di calcio per i più giovani in 29 paesi del mondo. Presentato all´ONU nel 2012, il Progetto Sociale di FC Internazionale Milano torna quest´anno per la quarta volta al Palazzo di Vetro. Ferrero è tra le principali aziende italiane che si distinguono per le iniziative di responsabilità sociale e sostenibilità ambientale.
"Con l´evento di oggi, prosegue la nostra azione alle Nazioni Unite per promuovere il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, con una attenzione speciale alla tutela dei diritti della persona e alla lotta alla povertà", ha affermato l´amb. Cardi rilevando poi che "l´attuazione dell´Agenda 2030 richiede uno sforzo collettivo che non può prescindere dal rafforzamento della collaborazione tra istituzioni, settore privato e società civile, nelle sue molteplici espressioni. Portando Inter Campus all´ONU già nel 2012 e da ultimo nel 2016 abbiamo dimostrato di guardare nella giusta direzione".


Fonte: Redazione