Per Ministro Alfano la diplomazia economica ha innescato contratti per 1,4% del Pil

14-12-2017 18:16 -

GD - Roma, 14 dic. 17 - La diplomazia economica non è un ramo cadetto, non è una diplomazia di serie B, ma è qualcosa di essenziale per lo sviluppo economico del Paese, qualcosa che vale in modo diretto e indiretto l´1,4% del Pil nazionale. E´ la fotografia che emerge dal 2.o rapporto Prometeia sull´impatto economico di gare e contratti ottenuti all´estero da imprese italiane che hanno beneficiato, nel 2016, del sostegno della rete diplomatico-consolare.
«L´azione del Ministero degli Esteri», ha detto il ministro Angelino Alfano introducendo alla Farnesina la presentazione del rapporto, «ha sostenuto 307.000 posti di lavoro, assistendo 300 imprese in 599 lavori per un valore di 39 miliardi. Rispetto ai 319 progetti seguiti nel 2015, c´è stato quasi un raddoppio in termini numerici ed un 70% in più come valore dei lavori appannaggio delle nostre imprese».
Il ministro ha anche sottolineato come «il 54% delle aziende che hanno usufruito dell´assistenza della nostre rete estera sia costituito da realtà molto piccole».
Alfano ha voluto ribadire come la porte delle nostre ambasciate e consolati siano sempre aperte per le imprese italiane ed ha ricordato le numerose missioni fatte in Italia, nell´ambito del percorso "La Farnesina incontra le imprese", per illustrare alle realtà industriali quanto la diplomazia economica può fare per loro. «Nel 2016 l´assistenza delle ambasciate e dei consolati italiani ha contribuito all´ottenimento di contratti e commesse per le nostre imprese per l´1,4% del Pil, sostenendo 307 mila posti di lavoro, ossia circa l´1,2% degli occupati in Italia. Un deciso incremento rispetto al 1% del Pil e ai 234 mila posti di lavoro dell´anno precedente», ha detto il titolare della Farnesina, sottolineando che «nel 2016 la diplomazia economica ha assistito oltre trecento imprese italiane impegnate in 599 progetti all´estero del valore di 39 miliardi, dai 319 progetti del 2014».
Alfano ha spiegato che è stato «raddoppiato il numero di progetti sostenuti e incrementato del 70% il valore ad appannaggio delle aziende italiane dei nostri interventi. Valore che per circa la metà torna in Italia, dal momento che il lavoro all´estero di queste aziende ha prodotto sul territorio italiano 21 miliardi di valore aggiunto e quasi 9 miliardi di gettito fiscale».