Il Tavolo di confronto istituzionale su "Il Made in Italy che piace: Contraffazione, Promozione e Tutela"

14-12-2017 17:19 -

GD - Roma, 14 dic. 17 - Fari puntati delle istituzioni sulla delicata e attualissima questione della tutela del Made in Italy dal crescente fenomeno della contraffazione, che rischia di annullare l´azione di promozione delle produzioni italiane. Nella Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, si è svolto il tavolo di confronto a numero chiuso tra istituzioni e aziende intitolato "Il Made in Italy che piace: Contraffazione, Promozione e Tutela", organizzato dall´Osservatorio "Italia in Testa" per la tutela dei prodotti Made in Italy, con la collaborazione di Open Gate Italia nella qualità di partner per le attività di media relations & public affairs e di Askanews come media partner L´obiettivo dell´evento è stato quello di raccogliere le testimonianze delle istituzioni italiane e le istanze delle Aziende, Associazioni e Consorzi presenti al fine di creare una collaborazione tra sistema pubblico e privato che possa portare alla creazione di best practice che migliorino il sistema.
L´evento, moderato da Marco Italiano, è stato aperto dall´on. Mario Catania, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo che, sul fenomeno della contraffazione e dell´italian sounding ha osservato: "La politica non ha dedicato al tema l´attenzione che merita. Il cittadino ha bisogno di conoscere il rischio che corre" L´avvocato Annaluce Licheri, Presidente dell´Osservatorio Italia in Testa, ha proposto di implementare gli investimenti statali per la tutela dei consorzi all´estero, mentre secondo Andrea Morbelli, head of Public Affairs di Open Gate Italia, "per aumentare la tutela del prodotto è necessario promuovere buone pratiche
di monitoraggio e verifica dei sistemi di tracciabilità".
Dalla parte delle molte istituzioni presenti, il gen. Adelmo Lusi, comandante Nuclei Antisofisticazione e Sanità-NAS, ha ribadito che "la contraffazione provoca danni all´erario, aumenta il flusso di soldi verso la criminalità organizzata ed è un rischio per la salute del cittadino per il mancato controllo dei prodotti".
Antonino Laspina, direttore marketing dell´ICE, ha portato la testimonianza dell´Istituto di Commercio Estero: "Assistere le imprese italiane sulle procedure di registrazione dei marchi è fondamentale per la tutela della proprietà intellettuale. Infatti per promuovere il Made in Italy all´estero sono operativi dal maggio del 2014 quattro Desk Anticontraffazione e Assistenza per gli Ostacoli al Commercio a Istanbul, Mosca, Pechino e New York, frutto della convenzione intercorsa con il Ministero dello Sviluppo Economico. Questi desk danno supporto alle PMI su questioni connesse alla proprietà intellettuale, alle indicazioni geografiche, alle imitazioni e al fenomeno dell´italian sounding, alla registrazione del nome di dominio, del marchio, del brevetto e fino ad oggi hanno assistito oltre 280 entità".
Stefano Vaccari, capo del Dipartimento ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ha descritto le attività del maggiore controllore dell´agro-alimentare italiano che, con i suoi circa 50.000 controlli ispettivi ed analitici annui e i circa 2.200 controlli online all´estero, si pone come come un modello unico in Europa. Ed ha dichiarato che "le piattaforme eCommerce hanno un ruolo fondamentale per la lotta alla contraffazione, l´esperienza dell´ICQRF mostra che la protezione sul web dei prodotti italiani è possibile e che è una procedura semplice e poco costosa".
Il col. Salvatore Paiano, comandante del Nucleo Speciale Tutela Proprietà Intellettuale della Guardia di Finanza, è intervenuto spiegando il modo in cui la stessa Guardia di Finanza si muove per contrastare le aggressioni al libero mercato ed alle attività produttive legali attuate mediante forme di concorrenza illecita, con particolare riferimento alla contraffazione di marchi o prodotti. In particolare le Fiamme Gialle sono intervenute attraverso la realizzazione e l´implementazione della piattaforma SIAC: "Il Progetto SIAC della Guardia di Finanza si pone l´obiettivo di combattere la contraffazione anche attraverso un´azione preventiva, educativa e comunicativa verso cittadini e aziende".
Per Maurizio Montemagno, direttore della Direzione Centrale Antifrode e Controlli dell´Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, "la contraffazione danneggia produttori, erario e posti di lavoro. L´Italia è particolarmente sensibile in materia, ma non tutti i Paesi lo sono egualmente, perché alcuni considerano la contraffazione un illecito amministrativo e non un reato". Ed ha poi spiegato come "all´interno dell´UE può accadere che i prodotti contraffatti vengano introdotti nei paesi aventi una normativa meno stringente a riguardo, per poi sfruttare le transazioni intracomunitarie per esportare tali prodotti anche negli altri Stati membri".
Ampio spazio è stato riservato al fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare. Cesare Ponti, vicepresidente di Federalimentare, ha sottolineato l´importanza del settore per l´economia italiana, l´unico presente su tutto il territorio nazionale: "la quota 40 miliardi di giro d´affari per l´export agroalimentare è ormai cosa fatta per il 2017, con valori in crescita mediamente fra il 7% e il 9% a seconda dei settori merceologici". Ed ha proseguito: "Un fenomeno particolarmente dannoso è il cosiddetto Italian sounding che consiste nell´imitazione di un prodotto attraverso il richiamo a una presunta italianità che però che non trova fondamento nel prodotto stesso. Le stime di tale fenomeno registrano quasi 100 miliardi di giro d´affari complessivo, di cui 65 miliardi relativi alle imitazioni dei prodotti italiani".
Per Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, "se la situazione giuridica italiana è positiva e l´Europa sta facendo passi avanti, il livello di protezione è basso fuori dalla UE, in particolar modo per il fenomeno delle cosiddette "pratiche ingannevoli" che legalmente non possono essere definite «contraffazioni» ma che determinano un danno ai produttori, ma prima ancora sono un danno per i consumatori". Deserti ha inoltre riportato l´esempio del ´parmesan´, termine che dovrebbe essere generico ma che invece, da un´indagine effettuata negli USA, è risultato che il 66% dei consumatori
statunitensi lo ha associato ad una specifica origine geografica. Secondo Deserti "Promozione e tutela del prodotto sono due facce della stessa medaglia. In passato troppo peso è stato dato alla promozione a scapito della tutela del prodotto".
Gianluigi Borghero, rappresentante del Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano, ha auspicato che "si possa rivedere il quadro giuridico nazionale ed internazionale finora seguito per rendere più sicuro il sistema di protezione dei prodotti italiani". Inoltre ha proposto "la riforma dell´art. 170 del Codice della proprietà industriale che garantirebbe, una maggiore tutela ai consorzi".
Pompeo Farchioni, presidente della Farchioni Olii, ha descritto le problematice nel settore degli olii: "i problemi principali sono legati alla macrosofisticazione (in gran parte risolti dagli interventi istituzionali) ed all´origine. La provenienza dei prodotti deve essere chiara, quando un brand utilizza una situazione territoriale ci deve essere corrispondenza reale tra brand ed origine territoriale del prodotto". Ed ha proseguito: "il problema è amplificato anche dalla filiera commerciale giacché la grande distribuzione non è tenuta a specificare con precisione l´origine sull´etichetta. Bisogna dare la possibilità al consumatore di decidere consapevolmente, anche riguardo l´origine del prodotto".
Testimonianze sulla contraffazione e sulla necessità di tutela del Made in Italy sono giunte anche dai settori farmaceutico e della gioielleria. Secondo Alessandro Mannucci, di Alfasigma Spa, "l´industria farmaceutica italiana è un gioiello, con oltre il 60% di esportazioni. Per contrastare la contraffazione il legislatore ha introdotto il bollino farmaceutico che garantisce l´autenticità dei prodotti farmaceutici commercializzati in Italia e la serializzazione che, attraverso i macchinari di confezionamento dei farmaci (la cui esportazione si aggira intorno all´80%) rappresentano le eccellenze italiane nella lotta alla contraffazione".
Lorenzo Scaccia, direttore marketing dell´azienda di gioielli, "Made in Italy è sinonimo di difesa e lotta alla contraffazione". Ed ha poi descritto gli strumenti a disposizione della sua azienda per tutelare la proprietà intellettuale delle sue creazioni e ora sta studiando nuovi sistemi per difendersi dalle contraffazioni. "La contraffazione non riduce solo gli introiti, ma apporta un danno di immagine all´intero settore. Infatti i competitor sleali mettono in difficoltà tutte le altre imprese in un campo basato su un know how così complesso: per l´esportazione del Made in Italy il prodotto deve ´parlare italiano´".
A conclusione dei lavori Annaluce Licheri ha riassunto le istanze e le problematiche emerse durante la giornata: "E´ necessaria una maggiore tutela del Made in Italy attraverso una chiarezza sulla provenienza dei prodotti; l´implementazione degli investimenti a favore delle aziende per la promozione dei prodotti all´estero; la semplificazione della normativa e tutela delle indicazioni geografiche; la riduzione del periodo temporale delle procedure volte a tutelare chi viene danneggiato dalla contraffazione; il contrasto della contraffazione sul Web".
Il tavolo di confronto è stato promosso dall´Osservatorio Italia in Testa, il quale persegue tre obiettivi: divulgare le buone prassi della tutela del Made in Italy a livello nazionale ed europeo, stimolare il confronto tra le rappresentanze e contribuire ad informare l´opinione pubblica sulla lotta alla contraffazione. Attraverso una serie di iniziative che vanno dal monitoraggio dell´evoluzione normativa nazionale e comunitaria in tema di proprietà industriale e intellettuale alla realizzazione di studi e ricerche tematiche legate alla tutela del Made in Italy, l´Osservatorio Italia in Testa vuole tutelare e promuovere la creatività, l´ innovazione e la qualità dei prodotti italiani.



Fonte: Redazione