Assemblea Parlamentare della NATO, ne parla Andrea Manciulli, presidente della Delegazione Italiana

14-12-2017 16:42 -

GD - Roma, 14 dic. 17 - Anche quest´anno si è svolta la riunione del Gruppo Speciale Mediterraneo e Medio Oriente (GSM) dell´Assemblea Parlamentare della NATO. Ne parla in una sua lettera Andrea Manciulli, presidente della Delegazione Parlamentare Italiana.
Si tratta, ha scritto, di "un evento diventato ormai uno dei più importanti e attesi nel calendario dei lavori della NATO e, per questo, anche uno de più partecipati. Alla riunione, all´interno della Camera dei Deputati, hanno preso parte circa 150 delegati, tra parlamentari e osservatori, provenienti da 40 Paesi. Il GSM per sua natura riunisce non solo i componenti e i rappresentanti dei 29 Paesi dell´Alleanza Atlantica, ma coinvolge anche i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo e del Medio Oriente, con cui da anni la NATO ha avviato collaborazioni o partenariati ufficiali.
L´importanza e l´interesse che ogni anno circonda il GSM deriva dal fatto che per noi, paesi europei e atlantici dell´Alleanza, è fondamentale confrontarsi e discutere dei problemi e delle minacce che possono provenire dal fianco Sud. Non si tratta di un confronto semplice, ma diventa sempre più determinante e decisivo, perché interessa il cuore delle problematiche che affliggono il Mediterraneo ed entrambe le sue sponde, Nord e Sud.
In questi anni la centralità del tema del Mediterraneo, della sua sicurezza e stabilità, è diventato sempre più attuale, richiamando l´attenzione dell´Europa e dei nostri Alleati: merito certamente del lavoro svolto insieme al governo italiano, al fine di comprendere quanto le minacce che insidiano la nostra sicurezza e le crisi che circondano il nostro continente siano strettamente legate alla situazione e alla stabilità del Mediterraneo.
L´Italia, che è il centro geografico di questa area e il punto più prossimo al fianco Sud, ha ovviamente un interesse particolare a che questo confronto produca dei risultati concreti e impegni la NATO al fianco dell´Ue nel tentativo di risolvere i problemi e le crisi in atto in prossimità dei suoi confini.
Dei problemi che affliggono queste aree abbiamo discusso a Roma, grazie all´aiuto e all´intervento non solo dei tanti delegati provenienti da quei paesi, ma anche di numerosi esperti e analisti che sulle singole realtà ci hanno aiutato a comprendere meglio la natura e l´origine delle crisi in corso. Il nostro Paese, in particolare, è stato rappresentato ai massimi livelli grazie alla presenza dei Presidenti di Camera e Senato, del nostro Presidente del Consiglio e del nostro Ministro dell´Interno.
Come accade da tempo, il tema della lotta al terrorismo jihadista e del contrasto ai processi di radicalizzazione è stato l´argomento più discusso della riunione e ha occupato le sessioni di lavoro della prima giornata. Un focus è stato dedicato soprattutto alla minaccia portata da Daesh e al Qaeda all´Europa e ai processi di diffusione e radicalizzazione che coinvolgono numerosi giovani e alcune zone periferiche presenti nel nostro continente.
In questa sede ho potuto presentare il terzo rapporto dedicato al tema del terrorismo di matrice jihadista, redatto per l´Assemblea NATO. Dopo i due precedenti, dedicati a Daesh e all´espansione della minaccia jihadista in Libia, approvati nel 2015 e nel 2016, il terzo rapporto rappresenta una sorta di capitolo finale di un interessante e intenso lavoro che ho potuto condurre per l´Assemblea NATO. Intitolato "La minaccia di ISIL/Daesh e al Qaeda all´Europa e ai Balcani" è dedicato soprattutto alla pericolosità e pervasività della minaccia terroristica nel nostro continente, ed è stato approvato dopo una intensa discussione.
È stato certamente un onore e un piacere poter condurre questo lavoro in questi anni, dal 2014 ad oggi, perché mi ha permesso di dare il mio piccolo contributo all´aggiornamento della strategia della NATO nella lotta al terrorismo, nello stesso periodo in cui, come parlamentare italiano, ho potuto impegnarmi anche sul piano nazionale, attraverso un´attività legislativa che potesse aggiornare gli strumenti di contrasto e di prevenzione del fenomeno.
Il GSM è stato sicuramente in questi anni una tribuna di confronto e di approfondimento necessario e indispensabile, non solo per il nostro lavoro di parlamentari italiani, ma anche per fare avanzare il livello dell´analisi di tutta l´Alleanza su questi temi, dopo anni in cui la sua attenzione era sempre stata rivolta prevalentemente al fronte orientale. Nelle giornate di discussione di Roma, oltre che di terrorismo, ci siamo occupati anche della situazione militare in Siria e in Iraq, dove si consuma in queste ore il confronto decisivo tra la Coalizione internazionale e Daesh, ma anche della crisi dei migranti e della sicurezza nell´area del Sahel e, infine, della visione europea e atlantica sui problemi del Medio Oriente.
Ritengo che questo lavoro sia stato utile perché ha potuto sostenere il grande sforzo condotto dal nostro governo negli ultimi anni, con i Presidenti del consiglio Renzi e Gentiloni, attraverso il lavoro prezioso del nostro ministro della Difesa Roberta Pinotti, dei nostri ministri degli Esteri e del nostro ministro dell´Interno Marco Minniti. Questo sforzo è riuscito a fare sì che il tema della lotta al terrorismo e della sicurezza nel Mediterraneo, due temi strettamente legati e intrecciati, diventassero sempre più il cuore del confronto all´interno della NATO.
Questo ruolo di Paese guida nel Mediterraneo ci è stato ampiamente riconosciuto grazie all´impegno svolto in questi anni nelle missioni internazionali in cui siamo coinvolti, al lavoro eccezionale condotto dalla Marina Militare nella gestione della crisi migratoria, e anche all´opera fino ad oggi portata avanti dall´Italia per favorire la stabilizzazione della Libia.
Del resto, la realizzazione a Napoli, all´interno della base NATO, di un Hub orientato a Sud, e dedicato proprio al fianco Sud, al Mediterraneo, all´Africa è indubbiamente un riconoscimento importane della centralità geopolitica e strategica del nostro Paese.
In questo senso, spero anche che la mia nomina a Presidente del Gruppo Speciale Mediterraneo e Medio Oriente, giunta al termine dei lavori della riunione, possa essere un utile contributo per rendere l´Italia sempre di più protagonista a livello internazionale.
Questo incarico, che arriva dopo i tre anni di presidenza francese del GSM, sarà per me una nuova interessante sfida, in cui, con responsabilità ed equilibrio, cercherò di promuovere i nostri interessi nazionali insieme a quelli della NATO, e di rappresentare al meglio tutti coloro che mi hanno dato fiducia".

Andrea Manciulli


Fonte: Redazione