Turchia: amb. Esenli, deluso dall'Italia, fa il punto e smentisce veridicità delle drammatiche foto

18-10-2019 15:35 -

GD – Roma, 18 ott. 19 – Controffensiva mediatica e soprattutto politica della Turchia sulle drammatiche vicende dell’incursione militare in Siria. A condurla in Italia è stato l’ambasciatore Murat Salim Esenli nel corso di una conferenza stampa a Roma, da cui è emerso che la Turchia non ha apprezzato le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte. "Le dichiarazioni del governo italiano sulle azioni militari della Turchia in Siria hanno provocato un danno nelle relazioni diplomatiche", ha detto il diplomatico all’indomani del colloquio telefonico teso tra presidente del Consiglio italiano e il presidente turco Erdogan, nel corso del quale Conte ha ribadito la posizione dell’Italia, fermamente convinta che le ostilità debbano cessare immediatamente. Posizione che Conte ha poi ribadito a Bruxelles a margine del Consiglio Europeo.
L’ambasciatore però non ha nascosto la speranza che il danno fatto con le dichiarazioni italiane di questi giorni "possa essere riparato velocemente perché potrebbe avere conseguenze negative".
La conferenza stampa è cominciata esibendo una serie di fotografie a colori, circolate nei social e nei mass media internazionali, in cui si vedono le (presunte) vittime dell’attacco militare turco. Con una documentazione piena di foto, divise in due colonne, a sinistra in rosso quelle definite “fake” e a destra in verde quelle classificate come “real”, l’amb. Esenli ha messo in evidenza le didascalie delle foto di quelle “real” che appartengono ad epoche precedenti e attinenti a fatti – come un terremoto ad Erzurum nel 1983 – spacciate sui circuiti internazionali come legate alle incursioni di questi giorni.
Il diplomatico turco ha incalzato la sua controffensiva: “alcuni leader politici italiani della maggioranza hanno usato la foto di una bambina vittima di un attacco chimico del regime siriano per criticare la Turchia. In realtà la foto, ha detto, appartiene al 2015 e riguarda ad altre vicende svoltesi in Europa".
Insomma, per il diplomatico, anche i politici italiani “sono caduti vittime della propaganda”. E non basta. “Non vi farò il nome, ma il leader di un partito politico italiano ha usato sui social media queste immagini per criticare ingiustamente la Turchia. Si tratta di un atteggiamento incauto rispetto a un'accusa che non ha niente a che fare con la verità", ha aggiunto Esenli.
L’ambasciatore ha tra l’altro citato una manifestazione che svoltasi nei giorni scorsi al Pantheon durante la quale sono stati mostrati i simboli del Pkk, “organizzazione terroristica”.
L’amb. Murat Salim Esenli nella conferenza stampa ha inoltre ricordato che “dal 1925 la Turchia è contro le armi chimiche e biologiche. Nel nostro arsenale non abbiamo armi distruzione massa o nucleari. Un capo di un partito politico che diffonde sui social media immagini pubblicate dai terroristi per accusare la Turchia è estremamente sconsiderato”.
Il rappresentante diplomatico di Ankara ha sottolineato che “l'Italia è un partner strategico, e guardiamo all'Italia in modo diverso rispetto agli altri Paesi europei, per storia, sfide comuni e per il reciproco rispetto. Per questo vogliamo che il Governo italiano si renda conto delle vere intenzioni della Turchia. Il mio Paese è sempre stato estremamente trasparente e non accetteremo critiche in merito al fatto che la Turchia non ha informato l'Italia”.
In realtà, ha subito aggiunto l’ambasciatore turco smentendo notizie circolate in tal senso, “abbiamo sempre informato l'Italia su quello che stava succedendo ai nostri confini, sin dal 2011 e dettagliatamente. È per questo motivo che siamo perplessi. Abbiamo informato i nostri partner in molte occasioni. Dal 2011 abbiamo informato quattro volte l'Italia a livello di primi ministri, tre a livello ministeriale e quattro a livello di segretari generali. Siamo confusi dalle reazioni e non abbiamo accettato le proteste dell'Italia”, ha proseguito precisando che “nei nostri incontri noi prendiamo appunti che diventano i nostri archivi. Abbiamo 'on the record' ciò che abbiamo detto e come lo abbiamo detto, e sono sicuro che queste informazioni si trovano negli archivi della Farnesina e sono pronto a essere sfidato su questo e a produrre documentazione su come, quando e cosa è stato detto. Ci aspettiamo che l'Italia capisca perché stiamo facendo questo e che lo chiarisca accuratamente all'opinione pubblica italiana”.
Nella sua dettagliata esposizione alla stampa, l’amb. Esenli ha pure riferito che “saranno due milioni i rifugiati siriani che torneranno nella zona sicura che la Turchia intende creare nel nord-est della Siria. Il ritorno dei profughi avverrà su base volontaria. Ma come primo passo dobbiamo concludere l'operazione militare lanciata lo scorso 9 ottobre e ripulire la zona dai terroristi delle Ypg". E, ha detto ancora, “come secondo passo dobbiamo creare le infrastrutture per migliorare le condizioni di vita. Dopo, chi vorrà andrà a vivere lì. Non ci sarà alcuna imposizione”, ha concluso l’ambasciatore turco in Italia.


Fonte: Redazione