Confronto tra Cina e Italia per l´avvio della cooperazione lungo la Via Digitale della Seta

10-12-2017 16:30 -

GD - Roma, 10 dic. 17 - L´Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia ha ospitato la tavola rotonda di ChinaEU su "La Via della Seta Digitale, un´opportunità per rafforzare la cooperazione tra Italia e Cina". L´evento è stato parte del Festival della Diplomazia.
Dopo la conclusione del 19° Congresso del Partito, il più importante momento storico del calendario politico cinese che ha riconfermato la leadership del presidente Xi Jinping per un nuovo mandato di cinque anni, la tavola rotonda di Roma è stata un´opportunità per i rappresentanti cinesi e italiani dell´industria delle telecomunicazioni, di Internet e del Governo per confrontarsi su come aumentare la cooperazione economica nel settore digitale.
Luigi Gambardella, presidente di ChinaEU, ha aperto i lavori sottolineando l´importanza di lavorare insieme per promuovere le reti di nuova generazione. Ha citato alcune statistiche che parlano da sole dell´importanza della Cina come partner strategico per l´Italia nell´aggiornamento dell´infrastruttura digitale: 930 milioni di utenti 4G, 330 milioni di utenti a banda larga fissi, 272 milioni di utenti in fibra ottica entro il 2016 e circa mezzo miliardo 5G abbonati entro il 2023.
La Cina ha chiare ambizioni e gode del privilegio di fissare e in definitiva di raggiungere obiettivi a lungo termine di cinque anni o addirittura decenni, che è ciò che è necessario per guidare una politica industriale sostenibile. Il progetto Belt and Road è un esempio di queste strategie a lungo termine che hanno una priorità molto alta nell´agenda della Cina nella misura in cui ha recentemente ottenuto un riferimento nella Costituzione riveduta del paese. L´ambasciatore cinese Li Ruiyu ha ricordato un importante messaggio del presidente Xi Jinping al Forum di alto livello sulla strada di maggio, quando ha chiamato i Paesi per rafforzare lo sviluppo orientato all´innovazione e la cooperazione digitale per promuovere la costruzione di infrastrutture digitali, di big data, cloud computing, smart city building e cross-border e-commerce. L´ambasciatore Li ha citanto un vecchio detto cinese: "La ruota della storia favorirà solo quelli risoluti, laboriosi e perseveranti, non aspetterà che quelli che esitano, svengano o abbiano paura delle difficoltà".
Un appello simile è stato lanciato da Deborah Bergamini, membro della Camera dei Deputati italiana, che ha riconosciuto la sua frustrazione di lavorare in un sistema - il Paese italiano - che ha molte opportunità di fronte a se stesso, ma lotta per afferrarle tempestivamente.
La Cina e la rivoluzione digitale sono due grandi opportunità che ora si confrontano con l´Italia e l´Europa nel suo insieme. La tavola rotonda si è soffermata a lungo ad analizzare iniziative concrete e modalità pratiche attraverso le quali tali opportunità teoriche possono tradursi in risultati economici e crescita economica per i due Paesi.
Edward Chan, amministratore delegato di Huawei Italia, ha elencato una serie di iniziative che coinvolgono il principale fornitore di telecomunicazioni lanciato negli ultimi anni per promuovere la cooperazione digitale. Nel 2016, si è unito a Nokia, Ericsson e all´industria automobilistica per accelerare lo sviluppo dell´infrastruttura necessaria per le auto a guida autonoma, lavorando sia in orizzontale che in verticale sulle prove 5G. Ha sottolineato l´importanza di creare partnership non solo con l´industria ma anche con enti governativi e università per promuovere l´educazione digitale. Come parte dei suoi sforzi per affrontare il gap di competenze informatiche esistente oggi, Huawei ha avviato un progetto chiamato "Seeds for the future", un programma di formazione ICT d´élite per giovani europei sotto forma di un viaggio di studio presso la sede cinese dell´azienda.
Vincenzo Novari, già amministratore delegato di Tre Italia e attualmente consigliere del gruppo Li Ka-Shing e di altri fondi cinesi, intervenendo nella sua veste di amministratore delegato di Novari Holding, ha parlato dell´importanza di sviluppare l´infrastruttura di rete nelle aree scoperte o poco coperte del Paese, per garantire che tutte le PMI possano partecipare pienamente alla rivoluzione digitale. Ha anche elogiato la Cina per il suo tempo di esecuzione veloce, rispetto a un Paese come l´Italia dove si spende troppo tempo per parlare invece di agire.
L´infrastruttura è indiscutibilmente la spina dorsale di un´economia e di una lunga lista di servizi e applicazioni innovativi che funzionano sulle sue reti: soluzioni IoT come smart home e auto connesse, e-commerce, e-health, big data e AI, industria 4.0, robotica, ecc. Tali servizi sono anche ciò che crea la domanda per l´aggiornamento dell´infrastruttura. Quindi, i due vanno in tandem.
Nell´introduzione alla seconda parte della tavola rotonda, incentrata sulle opportunità per le aziende italiane di attingere al mercato dei servizi digitali in Cina, Claudia Vernotti, direttore di ChinaEU, ha posto in evidenza che i consumatori cinesi sono molto più esperti di smartphone rispetto al consumatore medio italiano, e sono molto più inclini a scaricare nuove app e provare nuovi servizi digitali, che da un giorno all´altro possono diventare virali.
Molte sono le esemplificazioni di queste tendenze nella vita quotidiana dei 694 milioni di utenti Internet cinesi: la facilità con cui i consumatori cinesi usano i pagamenti mobili per le transazioni quotidiane, in alcune regioni bypassando completamente la generazione delle carte di credito; l´esplosione notturna di biciclette connesse che condividono applicazioni come Mobike o Ofo, che ora stanno entrando anche nelle città italiane; o ancora, l´influenza che certe personalità individuali - i cosiddetti "opinion leader" - hanno costruito sulle piattaforme dei social media, trasformandosi in potenti strumenti per la promozione del marchio e il marketing online. Non è una sorpresa in Cina ascoltare storie come le 100 macchine Maserati vendute sulla piattaforma T-mall di Alibaba in 18 secondi, o offerte turistiche di 88 giorni di tour mondiali al prezzo di 200.000 dollari venduti sull´agenzia di viaggi online leader in Cina Ctrip in 17 secondi.
Tutto ciò significa un grande potenziale per le aziende italiane che vogliono attingere al mercato cinese. L´e-commerce può essere uno strumento eccellente per promuovere il Made in Italy in una classe media in crescita che oggi è grande quanto la popolazione totale degli Stati Uniti.
Alibaba è oggi il mercato più grande del mondo con oltre 450 milioni di clienti. Manfredi Minutelli, Senior Business Development di Alibaba Group Italia, ha spiegato che Alibaba, che ha stabilito il suo primo ufficio europeo a Milano due anni fa, mira a introdurre le PMI nel mercato cinese. Questa è una buona notizia per l´Italia, la cui struttura economica è composta principalmente da PMI e imprese familiari, in particolare quelle che operano in settori come la moda, il design, l´arredamento, l´infanzia, la cosmetica e l´agroalimentare. Allo stesso tempo, ha avvertito che un approccio al mercato cinese necessita di una preparazione adeguata e dovrebbe essere associato agli investimenti appropriati per distinguersi da una folla di milioni di altri fornitori.
L´altro canale potente è quello offerto da Tencent, la compagnia numero uno in Cina. Andrea Ghizzoni, che ha guidato gli sforzi di WeChat di Tencent - la super app della Cina con oltre 900 milioni di utenti attivi - in Italia sta replicando questo grande successo iniziale nel resto d´Europa. Nata come piattaforma di social media, WeChat si è quindi costruita in un ecosistema Internet integrando i pagamenti mobili (WeChat Pay) e gli strumenti di marketing (Social Ads) per consentire connessioni dirette tra i rivenditori e il consumatore finale, che possono essere presi di mira attraverso campagne di marketing su misura in base all´età, al potere del consumatore, alla posizione geografica, ecc.
Cina, Italia ed e-commerce appaiono come una promettente combinazione, in particolare a causa delle dimensioni del mercato cinese: 1,4 miliardi di persone, 731 milioni di utenti Internet. Ma le dimensioni del mercato spiegano solo una parte dell´attrattiva della Cina. Un´enorme quantità di dati per l´analisi dei big data e la ricerca AI e la disponibilità di ricercatori e scienziati qualificati spiegano, ad esempio, perché Google ha deciso di impostare il proprio team di IA a Pechino. Molti oratori hanno sottolineato l´importanza di accelerare la proliferazione di progetti congiunti tra università tecniche europee e italiane e istituti di ricerca scientifica, che hanno l´importante compito di preparare nuove generazioni all´era digitale.
La presenza di alcuni degli investitori più attivi al mondo e la sete dei governi locali per progetti stranieri innovativi fanno della Cina un partner incredibilmente importante per la comunità di startup italiana. E, ultimo ma non meno importante, un crescente mercato del turismo in uscita - che oggi raggiunge i 122 milioni di turisti - rende la Cina particolarmente interessante agli occhi dell´Italia e della sua sofisticata industria dell´ospitalità.
Andrea Cerbone, amministratore delegato dell´agenzia di stampa italiana ANSA, ha parlato del recente accordo raggiunto tra ANSA e Xinhua - agenzia di stampa nazionale cinese - sullo scambio di informazioni, con particolare attenzione alla fornitura di nuovi strumenti di conoscenza, anche sui social media, per aumentare gli investimenti bilaterali. Ha anche detto come tale cooperazione possa aprire la strada alla creazione di una via della Seta dell´Informazione, come complemento della via della seta digitale.
Da parte sua Vinicio Peluffo, presidente dell´Associazione Parlamentare di Amicizia Italia-Cina, ha sottolineato l´enorme potenziale per rafforzare la cooperazione Italia-Cina nell´economia digitale ed ha espresso la sua sincera speranza di vedere sempre più iniziative concrete come quelle emerse nel confronto.
A conclusione dell´evento, è stato siglato un Memorandum of Understanding tra ChinaEU e Italia Startup, l´associazione che rappresenta oltre 600 startup italiane, oltre a una grande comunità di incubatori, acceleratori, investitori e aziende che lavorano insieme per sostenere la crescita della startup italiana Comunità. Secondo l´accordo, ChinaEU e Italia Startup lavoreranno insieme per stimolare l´internazionalizzazione delle startup e costruire legami più stretti tra gli ecosistemi delle startup cinesi e italiane.
ChinaEU è un´Associazione internazionale a conduzione commerciale che mira a intensificare la ricerca congiunta, la cooperazione commerciale e gli investimenti reciproci in Internet, Telecom e Hi-tech tra Cina ed Europa. ChinaEU offre una piattaforma per un dialogo costruttivo tra leader del settore e rappresentanti di alto livello delle istituzioni europee e del governo cinese.



Fonte: Redazione