Ucraina: Macondo Express intervista amb. Yevhen Perelygin, dall'Ucrainagate all'invasione russa

11-10-2019 13:18 -

GD – Roma, 11 ott. 19 - L'ambasciatore di Ucraina a Roma, Yevhen Perelygin, ha concesso una intervista a tutto tondo a Macondo Express su grandi temi come la cooperazione internazionale, l'Ucrainagate e le incredibili opportunità di sviluppo nel Paese che vanta in Italia una delle maggiori comunità immigrate.
D.: L’Ucraina è tornata alla ribalta internazionale del mainstream mediatico con il caso “Ucrainagate”. Dopo il “Russiagate” Trump è protagonista di un nuovo e bollente intrigo internazionale.
R.: Considero questo argomento come un tema interno degli Stati Uniti ed è anche molto delicato. Come Ambasciatore d’Ucraina in Italia, Paese bellissimo e meraviglioso, preferisco parlare di relazioni tra i nostri due Stati, la collaborazione bilaterale in vari settori e delle prospettive riguardo ai progetti futuri.
D.: Una bella gatta da pelare per il presidente Zelenskyy.
R.: Il presidente Zelenskyy è stato eletto in modo trasparente e democratico, come tutto il nuovo parlamento, dove la maggioranza è stata formata dall’unico partito "Servo del popolo", ed è il nostro nuovo presidente. È giovane ed al suo fianco c’è anche il giovane Governo. Rappresenta il nuovo corso dell’Ucraina.
D.: Da poco l’Ucraina ha festeggiato la 28° ricorrenza dall’Indipendenza da Mosca.
R.: Abbiamo fatto un lungo percorso per la nostra indipendenza, affermata in ultimi anni con il sangue e con la vita dei migliori figli di Ucraina, e con il sostegno dei Paesi amici, nostri partner nel mondo.
D.: L’Europa ha aperto le porte della casa comune all’Ucraina. Quanta strada è stata fatta finora e quale futuro immagina nei prossimi anni?
R.: Al giorno d’oggi l’Ucraina mantiene un posto saldo nella comune casa europea facendo i progressi sulla strada delle riforme di tutti i settori come previsto dal nostro Accordo di Associazione con l’Unione Europea firmato nel 2015. Stiamo già percorrendo questa strada da alcuni anni, ma proprio questo anno – 2019, è un anno molto particolare per Ucraina.
Il nuovo Governo d’Ucraina è più giovane in Europa con l’età media pari a 39 anni, ed ha già dato un nuovo impulso per un vasto programma di riforme.
D.: Con le giuste riforme e con la lotta alla corruzione dove è possibile arrivare per il vostro Paese?
R.: Abbiamo nuovi e ambiziosi obiettivi del Governo nel campo economico per i prossimi 5 anni: possiamo raggiungere il 40% di crescita del PIL, creare 1 milione di nuovi posti di lavoro, sviluppare infrastrutture di trasporto, tra cui la costruzione di nuovi aeroporti e porti, raggiungere significativi cambiamenti nella salvaguardia dell'ambiente attraverso l'uso di energia sostenibile ed altro.
D.: Obiettivi molto ambiziosi. Crede davvero siano possibili?
R.: Sono reali. Oggi l'economia Ucraina sta mostrando una crescita del 4,6%. E questo, a nostro parere, è solo l'inizio della crescita dell’attività economica in Ucraina. Molti investitori internazionali hanno già tratto le dovute conclusioni incrementando gli investimenti, inclusi gli investimenti italiani.
D.: L’Italia guarda all’Ucraina nella misura in cui è garantita sicurezza e trasparenza.
R.: Vorrei sottolineare, che le relazioni con l’Italia in questo anno hanno avuto lo sviluppo sostanziale. Il recente incontro personale tra i nostri due leader Zelenskyy e Conte ha dimostrato una grande voglia delle parti di progredire in dialogo politico ed economico. Noi apprezziamo moltissimo tutto il supporto per l’integrità territoriale dell’Ucraina e per l'assistenza fornita dall’Italia in questi ultimi anni!
D.: Eppure in Italia, c’è chi vede la questione ucraina con la Russia come un freno alla nostra economia.
R.: Sono due questioni separate. È indubbio che l’aggressione russa, l’annessione di Crimea e l’occupazione del Donbas sia controproducente per entrambe i Paesi. Nonostante ciò, in campo economico, registriamo alti valori nello scambio commerciale che si arricchisce con i nuovi progetti comuni definiti al vertice economico in giugno tra il ministro Di Maio e le autorità ucraine. Già adesso l'Italia, con un fatturato di 4,6 miliardi di dollari nel 2018, è classificata tra i primi tre partner economici dell'Ucraina in Europa e al sesto posto tra i partner commerciali nel mondo.
D.: C’è chi nella Lega, probabilmente, non la pensa come Lei.
R.: A parte la collaborazione economica ucraino-italiana, ci sono altre sfere in cui stiamo facendo dei progressi significativi. La cooperazione regionale è un altro campo che ha una grandissima importanza per le relazioni bilaterali. Sappiamo tutti, che l’Italia non è solo Roma, la sua splendida capitale, ma anche bellissime regioni ricche di storia, fascino particolare e forte economia.
Con l’aiuto di tanti politici e nostri amici nelle regioni abbiamo rafforzato ulteriormente la nostra collaborazione con il Veneto, Piemonte, Toscana, Sardegna e Campagna sia al livello istituzionale, sia al livello economico, risvegliando il business locale per il lavoro più attivo in Ucraina.
Il Veneto, governato dalla Lega a cui faceva Lei riferimento, rimane il partner N°1 tra tutte le regioni italiane nella cooperazione con l’Ucraina. Per quattro anni consecutivi il Veneto mantiene il livello di quasi 1 miliardo di interscambio commerciale con il nostro Paese.
D.: In Italia abbiamo tante regioni che guardano con interesse alla realtà emergente ucraina. Qual è l’impegno del suo ufficio per promuovere le opportunità?
R.: Vorrei in modo particolare rimarcare il contributo del nostro Consolato Onorario nell’affascinante città di Treviso. Sono profondamente convinto che l’inaugurazione recente di due nuove sedi consolari onorarie – a Cagliari e a Torino, favorirà la collaborazione reciprocamente vantaggiosa tra l’Ucraina e queste regioni.
Siamo impegnati ancor di più per mandare avanti i vari progetti che mirano a promuovere in Italia la cultura ucraina, la storia e le nostre tradizioni. Ringrazio in modo particolare quelli di voi che ci hanno aiutato a svolgere i progetti importanti che ormai fanno parte della nostra storia di successo!
Gli interscambi culturali non servono solo a presentare la propria cultura e conoscere meglio la cultura altrui. Serve, in luogo principale, a creare nuove amicizie e condividere il nostro calore umano. Quest’anno abbiamo scoperto bravissimi musicisti, eccellenti pittori ed altri grandi talenti che hanno spalancato per noi i loro cuori e condiviso i nostri progetti, confermando il vecchio detto che un amico si vede nel momento del bisogno.
D.: Anche in campo medico, sin dai tempi di Cernobyl, c’è grande disponibilità italiana alla cooperazione con l’Ucraina.
R.: Nel campo umanitario l’Italia rimane uno dei nostri partner principali per quanto riguarda le cure per i bambini ucraini, la cooperazione tra le vari istituzioni nel campo della formazione e della scienza. Abbiamo progettato alcune altre strade di collaborazione, che speriamo formalizzare nel futuro più vicino.
Una priorità strategica per l’Ambasciata rimane la salda collaborazione con le Sedi delle Nazioni Unite situate in Italia. Siamo, inoltre, grati alla FAO per il lavoro svolto dall'Organizzazione per l'attuazione di progetti di assistenza tecnica nel nostro paese.
D.: La guerra non piace a nessuno, eppure ha sempre un ruolo strategico primario sul nuovo scacchiere internazionale.
R.: Voglio esprimere le parole di apprezzamento per le forze armate italiane. Con lo scoppio del conflitto nel nostro paese, l’Italia ci ha aiutati con la preparazione del personale militare in diversi settori. I medici militari del Policlinico Militare “Celio” si sono impegnati per riportare alla vita normale i nostri militari feriti, facendo interventi chirurgici complicatissimi. Grazie infinite per il vostro aiuto!
D.: Conosco molto bene il vostro Paese. Ogni qual volta ci vado in visita mi ripeto che la guerra non la si avverte affatto nelle tante regioni centrali e occidentali. Anzi, l’Ucraina è sempre più ospitale e più bella. Purtroppo, in tante città, vedo nuovi monumenti ai caduti. Molti giovanissimi.
R.: Siamo pienamente coscienti che nessun prezzo è troppo alto per la pace e la libertà! Rendiamo onore ai migliori figli di Ucraina che oggi lottano contro l’aggressione esterna e sacrificano la vita per i valori europei!
D.: Entrare in Europa, oltre alla proficua reciprocità tra viaggiatori vi annovererà tra le nazioni del Patto Atlantico. Cosa vi aspettate dalla NATO?
R.: L'Ucraina è parte dell'Europa, profondamente consapevole delle proprie mancanze, ma vuole andare avanti! Il nostro cammino verso la piena integrazione in Unione Europea e nelle strutture della NATO è inarrestabile!
Sono profondamente sicuro che con la solidarietà e l’aiuto dei paesi amici riusciremo a costruire l’Ucraina europea!
Ringrazio, quindi, per questa solidarietà il popolo e Governo Italiano, i popoli ed i Governi di vari Paesi.
D.: Eppure la NATO e la Comunità internazionale potrebbe fare di più per liberare le regioni occupate dalla Russia.
R.: Intanto a Napoli, il 22 ottobre, al Museo PAN, alla presenza delle autorità e di numerosi amici dell’Ucraina, sarà inaugurata un mostra fotografica sulla realtà attuale nel Donbas. La mostra è composta da 12 foto dell’italiano Roberto Travan (serie “Twelve shots from Donbas”) e da 30 foto dell’ucraino Oles Kromplias (serie “Promka”). Gli scatti sono di due fotografi professionisti, vincitori di vari premi internazionali, che hanno visitato più volte le zone confinanti con il Donbas ucraino, occupato dal 2014 dall’esercito russo. Invito i suoi lettori a sostenerci partecipando e constatando con i propri occhi le nefaste conseguenze delle azioni della Russia. Occorre tenere alta l’attenzione affinché, non siano vani i sacrifici di oltre 13mila nonni, padri, figli, fratelli e sorelle d’Ucraina per la pace e il diritto all’indipendenza della nostra grande nazione.

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Fonte: Macondo Express