Parmigiano Reggiano: Cile riconosce denominazione d'origine, un passo contro diffusa contraffazione

29-09-2019 23:06 -

GD - Santiago del Cile, 29 set. 19 - L'ambasciata italiana in Cile ha ottenuto il riconoscimento della denominazione d'origine del Parmigiano Italiano nell'ambito della lotta alla contraffazione alimentare e dells protezione della qualità e dei marchi italiani. Insomma, d'ora in poi le imitazioni non potranno entrare nel Paese andino.
L'Istituto Nazionale cileno della Proprietà Industriale (INPI) ha infatti riconosciuto al 100% l'italianità del Parmigiano Reggiano, registrandone la denominazione d'origine. I formaggi venduti nel Paese come Parmigiano saranno pertanto certificati attraverso la tracciabilità della loro origine. Di conseguenza i prodotti simili privi della stessa certificazione non potranno più essere venduti come Parmigiano.
L'ambasciatore italiano in Cile, Mauro Battocchi, ha sottolineato l'esistenza di un interesse comune fra i due Paesi nel riconoscimento delle denominazioni d'origine dei prodotti, garanzia della qualità degli alimenti importati. Ed ha poi sostenuto come “questo riconoscimento consenta alla qualità e meritata reputazione del Parmigiano Reggiano di essere protetta dalle contraffazioni e che allo stesso tempo garantirà al consumatore finale la certezza che il prodotto comprato possieda le caratteristiche qualitative del formaggio prodotto nel luogo d'origine".
Marino Porzio, rappresentante in Cile del Consorzio Parmigiano Reggiano, ha spiegato che il riconoscimento si è reso necessario in seguito alla "crescente importazione in Cile di formaggi con caratteristiche simili" che ha spinto il "Consorzio a proteggere il suo prodotto in Cile, chiedendo la certificazione della sua denominazione di origine", riconoscimento già ottenuto da altri formaggi italiani come Asiago e Grana Padano.
Il Parmigiano Reggiano, così come il Grana Padano, è una delle eccellenze italiane più esportate all'estero, ma anche più imitate.
Sfruttando l’Italian Sounding, molti marchi infatti imitano o plagiano il prodotto italiano, utilizzando denominazioni ingannevoli che permettono di vendere un prodotto di scarsa qualità, accomunandolo al formaggio italiano, o spacciano per parmigiano formaggi che non fanno parte del consorzio, non sono prodotti secondo le procedure tradizionali e non contengono le stesse proprietà organolettiche.
Il riconoscimento di origine del Parmigiano Reggiano giunge in un momento di mobilitazione del Consorzio,di protesta contro l'imposizione dei dazi USA, che rischierebbero di azzerare l'export e favorirebbero la contraffazione.
Coldiretti ha denunciato che quello USA è "il secondo mercato estero per il Re del Formaggio su cui Trump minaccia di applicare un dazio pari al valore del prodotto importato. Ciò significa che la tassa passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al chilo, facendo alzare il prezzo al consumo fino a 60 dollari al chilo. A un simile aumento corrisponderà inevitabilmente un crollo dei consumi stimato nell'80-90% del totale, secondo il Consorzio del Parmigiano Reggiano"
Per questa ragione il Popolo del Parmigiano e del Grana Padano ha raggiunto il Villaggio Coldiretti di Bologna per difendere le eccellenze italiane dalla guerra di dazi che Trump vuole intraprendere contro la UE. Il tema delle contraffazioni e delle imitazioni, che danneggiano l'export italiano nel mondo, sarà al centro della manifestazione a cui ha preso parte anche il premier Conte, che ha invitato Coldiretti e i produttori ad essere attori della rivoluzione green che è in agenda di governo e ha promesso incentivi per gli investimenti ecosostenibili.
"Voglio Coldiretti alleata del governo in questo progetto di Green new deal per un'Italia più verde", ha detto il premier Giuseppe Conte, "dobbiamo progettare il futuro già oggi tutti insieme, vi aiuteremo con incentivi e non con penalizzazioni. Questo significa un principio cardine, la cura dell'ambiente e del terreno che voi avete nel Dna, la protezione delle biodiversità. Ho chiesto l'inserimento in Costituzione di questo principio, è nel programma del governo, dobbiamo lavorare per una cultura del riciclo dismettendo la cultura del rifiuto, e per una transizione ecologica in prospettiva" ha concluso il premier italiano.


Fonte: Redazione