ENIT: con "UNESCO insegna" i sellers a lezione, così siti “salveranno” i borghi

25-09-2019 16:46 -

GD – Roma, 25 set. 19 – L’ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo lancia il raduno annuale sui nuovi trend della domanda turistica per formare i sellers del settore, anche in vista della partecipazione dell’Agenzia (rappresentata per l’occasione dal consigliere Sandro Pappalardo) al WTE dal 26 al 28 settembre a Palazzo Venezia a Roma, il salone mondiale del Turismo che quest’anno avrà un focus proprio sui siti patrimonio dell’Umanità e organizzato dalla Regione Lazio.
Full immersion, quindi, con oltre 100 sellers tutti radunati in ENIT dalla direttrice marketing, Maria Elena Rossi, e dalla responsabile Ufficio Studi, Elena Di Raco, per posizionare correttamente i prodotti sul mercato: pubblico e privato insieme per affrontare i cambiamenti della domanda.
Attraverso i seminari di aggiornamento dell’ENIT sarà possibile migliorare la qualità dei servizi: i turisti che infatti vengono frequentemente in Italia cercano nuove attrazioni e quindi sta all’Italia offrire nuove occasioni di visitazione.
L’Italia spicca per il numero più alto di location culturali riconosciute a livello mondiale e batte per siti Cina, Germania e Spagna. Ma non sono solo le grandi città d’arte presidi della cultura: i maggiori siti UNESCO si concentrano nei piccoli centri che, quindi, evitano l’effetto spopolamento e aprono le porte ai turisti.
Grazie al riconoscimento UNESCO crescono, quindi, le presenze nelle piccole realtà. I borghi hanno vissuto una fase di sviluppo e valorizzazione dal 2014 al 2018: il 5,3% dei comuni che nel 2014 accoglievano al massimo 2 mila presenze, nel 2018 sono saliti a 10 mila e il 5,6% dei comuni, che erano a 10 mila ed hanno raggiunto quota 100 mila.
I siti UNESCO rappresentano anche un forte attrattore di visitazione delle destinazioni da parte dei turisti di ritorno da mete lontane: 10 milioni di viaggiatori per 64 milioni di presenze che spendono per 4,1 miliardi di euro ogni anno in Italia.


Fonte: Redazione