Commercio Estero: è ancora record per l'alimentare Made in Italy, +5,5%

11-09-2019 12:55 -

GD - Roma, 11 set. 19 - Volano le esportazioni dell’agroalimentare Made in Italy, che fanno registrare il record storico con un balzo del 5,5%. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio estero dell’Istat nel primo semestre del 2019, rispetto allo stresso periodo scorso anno. Complessivamente sono stati esportati all’estero beni agricoli e alimentari per un totale di 21,4 miliardi nel corso del primo semestre dell’anno.
Secondo Coldiretti a spingere la domanda estera del cibo Made in Italy è stato il boom fatto registrare per le esportazioni in USA, dove si rileva un aumento del 11%, nonostante il clima di incertezza legato ai dazi minacciati dal presidente Trump contro una serie di prodotti europei.
Buoni risultati si registrano anche in Europa con aumenti del 5% in Francia e del 2% in Germania come in Gran Bretagna, nonostante la pressione della Brexit.La Germania si colloca al primo posto tra i principali italian food buyer seguita dalla Francia, dagli USA e dalla Gran Bretagna.
In particolare il vino si classifica tra i prodotti alimentari Made in Italy più esportati con un valore di 3 miliardi nel semestre, in aumento del 3% rispetto allo scorso anno.
Un trend che, secondo Coldiretti, pone in evidenza la capacità del settore alimentare tricolore di intercettare la nuova domanda globale di alta qualità e tipicità che è tuttavia frenato dalla moltiplicazione delle imitazioni dei prodotti nazionali con il fenomeno del cosiddetto italian sounding che all’estero vale 100 miliardi di euro
“Per rafforzare e tutelare la presenza del Made in Italy sui mercati internazionali è importante trovare le necessarie sinergie tra l’attività diplomatica all’estero e quella economica”, ha detto Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, che “esprime apprezzamento per l’ipotesi di trasferimento delle competenze del commercio estero alla Farnesina. È importante supportare le esportazioni delle imprese con un coinvolgimento delle Ambasciate, introducendo nella valutazione delle loro attività principi legati anche ai risultati commerciali a supporto del sistema economico nazionale, come già avviene in altri Paesi. Un cambiamento che deve essere sostenuto sul piano logistico con trasporti efficienti sulla linea ferroviaria e snodi aeroportuali per le merci che ci permettano di portare i nostri prodotti rapidamente da nord a sud del Paese e poi in ogni angolo d’Europa e del mondo", ha concluso Prandini.


Fonte: Redazione