Academia Belgica: convegno celebra 450 anni da morte di Pieter Brugel il Vecchio

02-09-2019 16:40 -

GD - Roma, 2 set. 19 - Convegno internazionale a Roma dedicata a “Bruegel e l'Italia”. . Nel 2019 si commemorano infatti i 450 anni dalla morte di Pieter Bruegel il Vecchio, avvenuta a Bruxelles nel 1569. Per celebrare questo maestro del Rinascimento europeo, l’Academia Belgica, i Musée Royaux des Beaux-Arts del Belgio e l’Università degli Studi di Genova hanno organizzato dal 26 al 28 settembre un convegno internazionale intitolato “Bruegel and Italy / Bruegel e l’Italia”.
Bruegel è noto soprattutto per le sue scene paesane e invernali, che sono diventate immagini archetipo dei Paesi Bassi, anche se in realtà i suoi capolavori superarono la dimensione locale, come ben dimostrano i suoi paesaggi, in cui ricorre il ricordo del paesaggio roccioso alpestre che egli ebbe modo di osservare durante i suoi viaggi per e dall’Italia.
L’artista raggiunse la Penisola intorno al 1552 e il suo soggiorno durò circa due anni. Incredibilmente, rimane pochissimo della sua produzione italiana e recentemente è stato addirittura ipotizzato che alcuni dei suoi disegni ritenuti “italiani”, come la Veduta della Ripa Grande, siano stati eseguiti “a memoria” dopo il suo rientro nelle Fiandre. Tra le opere eseguite in Italia che purtroppo non ci sono pervenute, vi è anche la Torre di Babele dipinta su avorio, che Bruegel eseguì a due mani con Giulio Clovio, celebre miniaturista al servizio di Alessandro Farnese. Nonostante tali dispersioni, le sue composizioni documentano che egli visitò Roma, così come Napoli e Messina e, anche se non ci rimangono suoi disegni tratti dai modelli dei pittori italiani della sua epoca, le sue opere dimostrano che i grandi maestri del Cinquecento ebbero un impatto innegabile su di lui.
Lo scopo del convegno è di fare il punto sull’incontro di Bruegel con l’Italia nell’ambito di un contesto storico e culturale ampio, e alla luce degli studi più recenti. Al tempo di Bruegel, i rapporti tra Italia e Paesi Bassi furono intensi, dal punto di vista artistico, politico ed economico. Durante gran parte della vita dell’artista, i Paesi Bassi furono governati da Margherita di Parma, moglie di Ottavio Farnese, il cui consigliere fu il cardinale Granvelle, uomo politico di ampia statura e al tempo stesso grande mecenate di arte fiamminga e italiana.
La prima sessione discuterà quale idea dell’Italia potesse avere Bruegel prima del suo viaggio, sulla base degli italianismi che egli poteva aver recuperato nell’opera dei suoi predecessori, o dalle incisioni di Hieronymus Cock, tratte da maestri italiani, o ancora da contatti con Italiani che vivevano nei Paesi Bassi.
Una seconda sessione si concentrerà sull’itinerario del suo viaggio in Italia e sui suoi incontri con gli artisti e con il paesaggio italiani.
Una terza sessione indagherà il continuo dialogo con la cultura e l’arte italiana durante il periodo successivo, in cui l’artista non smetterà di guardare ai grandi maestri, alla topografia e alla cultura della villa, prendendo anche in considerazione i nuovi problemi sorti nei rapporti con Roma, alla luce dei disordini politici nel 1563-1569.
Un’ultima sessione proporrà una valutazione della recezione e della fama di Bruegel in Italia. Che cosa sappiamo circa la presenza ab antiquo di sue opere quali il Trionfo della morte, il Misantropo e la Parabola dei ciechi? Come è stata percepita la sua pittura in Italia nel corso dell’età moderna?


Fonte: Redazione