I misteri dell´arresto di un giornalista iraniano a Roma nel libro "Non sono 007 – Le verità nascoste"

22-11-2017 19:57 -

GD - Roma, 22 nov. 17 - "Traffico d´armi verso l´Iran, 7 arresti: 5 italiani e due agenti segreti di Teheran": il 3 marzo 2010 questo era il titolo del ´Corriere della Sera´. Era l´"Operazione Sniper", coordinata da Armando Spataro, Procuratore Antiterrorismo. Tra i sette arrestati c´era anche l´iraniano Hamid Masoumi Nejad, giornalista accreditato all´Associazione Stampa Estera di Roma che, dopo quasi tre mesi di carcere - "in isolamento ai limiti del rispetto dei diritti umani", come lui stesso ricorda - ha ripreso il proprio lavoro di corrispondente della televisione iraniana.
Mentre aspetta il processo, già più volte rinviato e ancora senza data, Masoumi Nejad pubblica oggi il libro "Non sono 007 - Le verità nascoste", scritto dalla collega italiana Alessandra Mulas, nel quale rievoca per la prima volta i fatti di quei giorni.
"Ho ripercorso con lui quel lontano passato, rileggendo tutta la documentazione che lo riguarda circa le accuse che gli erano state attribuite, ossia di far parte di una organizzazione che aveva posto in essere una serie di fatti illeciti, tra cui quello di spionaggio ´di alto livello´", spiega Mulas.
Hamid Masoumi Nejad denuncia d´altra parte "ancora oggi ripercussioni della sua vicenda che producono effetti sulla sua vita di reporter". Tra le altre, qualche settimana fa, la chiusura unilaterale del suo conto corrente bancario da parte della Banca Nazionale del Lavoro, mentre un´altra banca, la Popolare di Sondrio, che collabora da anni con le banche iraniane, gli ha negato l´apertura di un nuovo conto "per motivi che nessuno ha saputo spiegarmi", come lui stesso dice.

di Carlo Rebecchi
Associazione Stampa Estera



Fonte: Carlo Rebecchi