Debutta in Italia la prima missione estera del Ministro svizzero (italiano) Ignazio Cassis

21-11-2017 17:45 -

GD - Roma, 21 nov. 17 - di Carlo Rebecchi - Per la prima volta, da diciotto anni, i ministri degli esteri italiano e svizzero hanno avuto un colloquio ufficiale e "di lavoro", in italiano. In questi quasi vent´anni nessuno svizzero di lingua italiana, infatti, era stato eletto nel Consiglio federale, i cui componenti erano di conseguenza di madrelingua tedesca o francese. La lingua madre di Ignazio Cassis, consigliere federale da 21 giorni, ed ospite oggi alla Farnesina del collega Angelino Alfano, è invece l´italiano. Il ministro degli esteri elvetico è nato a sud delle Alpi, nel Canton Ticino, per di più in una famiglia di origini lombarde, ed ha rinunciato alla nazionalità italiana, che aveva per nascita, quando si è candidato ad entrare nel Consiglio federale.
Con la visita a Roma, la prima all´estero, il consigliere federale Cassis ha interrotto una vecchissima tradizione, quella per la quale "la prima volta" all´estero dei capi della diplomazia elvetica aveva come meta l´Austria. Una "rottura" che è valsa al neo ministro qualche rimbrotto da parte dei diplomatici elvetici, come lo stesso Cassis ha riconosciuto in un incontro con i giornalisti svizzeri nel quale ha anche ammesso che la sua scelta è stata resa più facile dal fatto che a Vienna in questi giorni non c´è ancora un governo.
La scelta di Roma per la prima visita all´estero, ha spiegato Cassis, è "un simbolo" che nasce dalla consapevolezza sia degli stretti ed eccellenti rapporti esistenti su tutti i piani tra la Confederazione elvetica e l´Italia (l´interscambio tra i due Paesi supera i 30 miliardi di euro) sia della necessità "di risolvere alcuni problemi che attendono una soluzione da tempo e che rischiano di costare caro" ad entrambi i Paesi.
La Svizzera, in passato il "paradiso fiscale" preferito dagli italiani, non è più nella black list. Un contenzioso fiscale rimane però aperto a proposito della tassazione dei lavoratori frontalieri italiani (circa 60 mila) che finora pagano le tasse in Svizzera e che in futuro dovrebbero pagarne una quota in Italia. Misura questa sulla quale tra Roma e Berna c´è un accordo siglato già da quasi due anni, ma sul quale il Governo italiano non ha ancora messo l´imprimatur politico, secondo molti perché, mettendo fine ad una situazione di privilegio dei frontalieri, la firma potrebbe avere ricadute negative sul piano elettorale.
Il Governo del Canton Ticino, dal canto suo, esigendo dai frontalieri italiani la presentazione del casellario giudiziale ha introdotto elementi di discriminazione che hanno consentito all´Italia di far slittare la firma dell´accordo. Entro dicembre, però, dopo incontri trilaterali (Ue, Italia, Svizzera) a Bruxelles, Berna sarà in grado di fornire le garanzie richieste.
"E io", ha spiegato Cassis (ricordando che recentemente Alfano aveva promesso la firma dell´accordo "entro la fine dell´anno"), "sono pronto a tornare a Roma prima di Natale".
Nell´incontro di oggi, comunque, il titolare della Farnesina non ha dato alcune garanzia ed ha preso tempo per un´ulteriore "valutazione politica", alla luce anche delle imminenti elezioni. Nell´incontro tra i due ministri è stata evocata anche la richiesta di Berna di consentire alle banche elvetiche di svolgere attività finanziarie in Italia, come già fanno sulla base di accordi bilaterali in Austria e Germania. Secondo Cassis questa richiesta potrà essere esaminata in un clima migliore dopo la soluzione del contenzioso fiscale.
Da parte sua il ministro Alfano ha sottolineato che "la Svizzera è tra i principali partner commerciali dell´Italia, con un interscambio pari a circa 30 miliardi di euro, collaborazioni in settori chiave come energia, finanze e trasporti e un volume molto significativo di investimenti diretti reciproci. Sono note di eccellenza che configurano nel modo più positivo i nostri profondi rapporti di amicizia, partenariato e buon vicinato".
Alfano ha poi sottolineato ed apprezzato che "la scelta del ministro Ignazio Cassis di effettuare in Italia la sua prima visita all´estero da Consigliere Federale è un riconoscimento chiaro della proficuità e dell´eccellenza delle relazioni tra Italia e Svizzera in ogni settore".
Il titolare della diplomazia italiana ha inoltre posto in evidenza che "i nostri Paesi condividono un patrimonio di storia e tradizioni che affondano le loro le radici anche nella italianità e notevole è il rilievo della collettività italiana in Svizzera ed il suo contributo alla crescita del Paese d´Oltralpe. In questo quadro, il sostegno alla promozione della lingua italiana in Svizzera è per noi una priorità e siamo riconoscenti alle Autorità svizzere per le misure a tutela dell´italiano nel quadro del quadrilinguismo elvetico".
Infine Alfano ha voluto "confermare il nostro forte apprezzamento e la nostra piena riconoscenza alla Svizzera per il suo impegno nell´attuazione del programma UE di «relocation», attraverso la sua partecipazione volontaria all´iniziativa"
Nel corso del colloquio italo-svizzero, oltre che di relazioni bilaterali e tematiche frontaliere, si è parlato anche di rapporti Svizzera-UE, migrazioni e Presidenza italiana dell´OSCE.

di Carlo Rebecchi
Associazione Stampa Estera



Fonte: Redazione