Brasile: 20 kg di banconote nel bunker di 2 latitanti italiani arrestati per narcotraffico

09-07-2019 11:06 -

GD - Brasili,a 9 lug. 19 - L’arresto di Nicola e Patrick Assisi eseguito in Brasile costituisce un esempio di quanto sia importante la cooperazione giudiziaria e di polizia per contrastare efficacemente la criminalità organizzata transnazionale. Lo rileva una nota dell'abasciat d'Italia a Brasili.
I due pericolosi ricercati (inseriti nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi) sono stati raggiunti all’alba da reparti speciali della Polizia Federale Brasiliana, a conclusione di una complessa attività di indagine, condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Torino, coordinati dalla Direzione distrettuale del Piemonte, con il supporto della rete di esperti della Direzione Centrale Servizi Antidroga, che vanta un’unità operativa in Brasile nella locale Ambasciata.
I due arrestati vivevano nel lusso occupando un attico in una località balneare dello Stato di San Paolo (Praia Grande); ma mantenevano usi ed abitudini tipici di ambienti criminali calabresi, potendo contare sulla disponibilità di un vero e proprio bunker. Per avere un’idea della quantità del denaro sequestrato basti pensare che il peso complessivo delle banconote rinvenute è di circa 20 chilogrammi.
Nelle stesse ore è giunto in Brasile il Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo della Repubblica italiana, Federico Cafiero de Raho, in missione nell’ambito del programma europeo EL PAcCTO, con esperti italiani ed europei. Il Procuratore ha già incontrato il ministro della Giustizia e della Sicurezza brasiliana, Sergio Moro. L’alto magistrato italiano si è complimentato per l’importante risultato, sottolineando quanto la ‘ndrangheta si confermi attore principale del narcotraffico mondiale.
Oggi il Procuratore Nazionale Antimafia ha inagurato con il ministro della Giustizia del Brasile un seminario internazionale di diplomazia giuridica ed assistenza tecnica promosso dalla Farnesina e dall’Istituto Italo latinoamericano per contrastare l’infiltrazione dei più pericolosi gruppi criminali nel sistema penitenziario degli stati brasiliani.
Il futuro nella lotta alle mafie ed ai narcotrafficanti globali passa attraverso l’interscambio di informazioni ed ottime relazioni tra i Paesi ed i loro funzionari: operazioni come quella condotta a termine oggi in Brasile rappresentano plasticamente quanto sia ormai non rinviabile il rafforzamento di reti di cooperazione giudiziaria e di polizia globale.
L’Italia, anche attraverso i programmi europei, è in grado di fornire la propria expertise nel contrasto al crimine organizzato transnazionale sia sul piano della formazione sia su quello del rafforzamento istituzionale. Sono sempre più numerose, difatti, le richieste di appoggio provenienti da svariati Paesi che vedono le nostre migliori istituzioni, prima fra tutte la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, proiettate come modelli di riferimento sul piano globale.


Fonte: Redazione