Allo scrittore Alojz Rebula il Premio Internazionale Storico-Letterario "Emilio e Janja conti Auersperg"

20-11-2017 21:06 -

GD - Roma, 20 nov. 17 - Il Premio Internazionale Storico-Letterario "Emilio e Janja conti Auersperg" sarà conferito allo scrittore Alojz Rebula dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dall´Ambasciata a Roma della Repubblica di Slovenia e dalla Federazione Nazionale Consoli Onorari FeNCO, nel corso di una cerimonia promossa per giovedì 30 novembre, alle ore 17.00, a Palazzo Ferrajoli, in piazza Colonna 355 a Roma.
Voluto per onorare la memoria della contessa Janja Auersperg, mancata a fine 2013, è stato istituito un premio intitolato a lei e al marito conte Emilio. Per disposizione testamentarie il premio viene assegnato annualmente all´autore di una pubblicazione meritevole inerente "la scienza o la storiografia o la letteratura slovena o del Friuli Venezia Giulia", con l´intento di valorizzare la cultura di quella parte della Mitteleuropa di cui entrambi i conti Auersperg erano originari. Emilio Auersperg, della nobile famiglia dei Conti di Turjak, Conte del Sacro Romano Impero, nacque nel 1916 a Lubiana dove trascorse la sua giovinezza e completò i suoi studi, laureandosi in giurisprudenza. Durante l´occupazione tedesca della città, nel ´44, fu arrestato e torturato dalla Gestapo e poi liberato grazie all´influenza della figura paterna.
La consorte Janja Novak era nata nel ´22 a Maribor da una famiglia importante; nel ´36 si trasferì a Lubiana dove proseguì gli studi al liceo scientifico sotto la guida di illustri docenti quali il celeberrimo filologo classico Anton Sovrè. Dopo la maturità, Janja Novak, si iscrisse alla facoltà di Lettere di Lubiana, ma a causa dell´occupazione italiana, nell´autunno del ´41 fu costretta a trasferirsi a Milano dove frequentò la facoltà di Lettere dell´Università Statale. A Milano Janja seguì da vicino le drammatiche vicende di quel periodo storico: prese contatti con gli antifascisti milanesi e si impegnò attivamente nella difesa della libertà come staffetta partigiana e propagando le idee antifasciste. Rimase a Milano fino alla laurea, conseguita il 2 giugno del ´44. All´inizio del ´45 rientrò a Lubiana per il matrimonio con il conte Emilio, ma ben presto lasciarono Lubiana, troppo pericolosa per loro, e si trasferirono prima a Trieste e poi a Milano.
Nel capoluogo lombardo, nell´estate del´46, appresero che il nuovo regime jugoslavo aveva statalizzato tutti i possedimenti degli Auersperg. I genitori del conte Emilio furono costretti all´esilio e, in seguito a vicende travagliate e dopo essere scampati a gravi pericoli, si stabilirono a Cormòns (Gorizia) dove furono raggiunti dal figlio e dalla nuora, che si dedicarono all´insegnamento, nelle scuole medie e poi nei licei classico e scientifico con lingua d´insegnamento slovena. Il conte Emilio insegnava tedesco, Janja insegnava sloveno, latino, storia e geografia. Entrambi parlavano più lingue, lei in particolare, oltre allo sloveno, si esprimeva in italiano, tedesco, serbo, francese e inglese, ma capiva bene pure il croato e il russo. Durante gli anni universitari a Milano, precorrendo i tempi, si cimentò nello studio della lingua araba. Janja insegnò la tecnica della traduzione simultanea e consecutiva dall´italiano allo sloveno nela prestigiosa Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori dell´Università di Trieste. Per la sua competenza linguistica e per la sua capacità espressiva teneva una rubrica radiofonica giornaliera di informazione culturale in sloveno per i programmi della sede regionale RAI del Friuli Venezia Giulia. Nel 2003 morì il conte Emilio e nel dicembre 2013 anche la contessa Janja.
Assolve al compito testamentario della contessa Auersperg la curatrice del Premio Patrizia Cutrupi, fermamente convinta che non debbano essere dimenticate due persone di eccezionale spessore umano e culturale.

Nella foto: Alojz Rebula (di Miran Hladnik)


Fonte: Ambasciata di Slovenia