FAO: record nel numero di persone esposte a grave carenza di cibo in Sud Sudan

14-06-2019 17:17 -

GD - Juba, 14 giu. 19 - Il numero di persone con grave carenza di cibo in Sud Sudan è più alto che mai, hanno segnalato oggi tre agenzie delle Nazioni Unite. Secondo l'aggiornamento della Scala di Classificazione integrata della sicurezza alimentare (IPC) rilasciato oggi dal governo del Sud Sudan in collaborazione con l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF) e il World Food Programme (WFP), entro la fine di luglio circa 6,96 milioni di sud sudanesi dovranno affrontare livelli acuti, o addirittura peggiori, di insicurezza alimentare (fasi IPC 3, 4 e 5).
Si stima che molto probabilmente 21.000 persone saranno esposte a una catastrofica carenza di cibo (fase IPC 5, livello massimo della scala), mentre circa 1,82 milioni saranno in stato di emergenza (fase IPC 4) e altri 5,12 milioni in stato di crisi alimentare (fase IPC 3). Rispetto alle previsioni dello scorso gennaio per il periodo maggio-luglio 2019, 81.000 persone più del previsto sono in fase IPC 3 o superiore, in particolare negli stati di Jonglei, Lakes, Unity e Northern Bahr el Gazal.
Ritardo delle precipitazioni e alti prezzi degli alimenti riducono l'accesso al cibo. La stagione magra è iniziata presto, a causa delle scarsissime scorte del misero raccolto del 2018, ed è stata prolungata ulteriormente dal ritardo delle precipitazioni stagionali del 2019. Ciò va ad aggiungersi alla persistente instabilità economica, agli effetti dei precedenti anni di guerra, al conseguente esaurimento delle risorse e alle migrazioni forzate, che hanno contribuito al dissesto dei mezzi di sussistenza e al ridotto accesso al cibo. Gli elevati prezzi degli alimenti causati dai pessimi raccolti dello scorso anno, le perturbazioni del mercato causate dall'insicurezza, dagli elevati costi dei trasporti e dalla valuta deprezzata stanno inoltre innalzando i già elevati livelli di insicurezza alimentare acuta.
L'effettiva attuazione dell'accordo di pace e la stabilità politica sono indispensabili per consentire l'immediata assistenza umanitaria per tutelare i mezzi di sussistenza e incrementare la produzione agricola in tutto il paese per salvare vite.
"L'aggiornamento dell'IPC rivela che c'è molto da fare. La ripresa della produzione alimentare e l'aumento dei raccolti in Sud Sudan dipendono dal mantenimento della pace, a cui deve essere offerta una possibilità", ha dichiarato Meshack Malo, rappresentante della FAO nel Sud Sudan. "La FAO sta lavorando con gli agricoltori che ritornano per aiutarli a reinsediarsi, a ricostruire e ad adattarsi ai cambiamenti delle precipitazioni", ha aggiunto. "C'è però ancora molto lavoro da fare per aumentare la loro capacità di affrontare tali sconvolgimenti in maniera sostenibile".
"Con una maggiore stabilità nel Paese, gli aiuti ai bisognosi sono migliorati, consentendoci nei primi cinque mesi dell'anno di curare oltre 100.000 bambini affetti da grave malnutrizione e oltre il 90% di essi è in ripresa", ha detto Mohamed Ag Ayoya, rappresentante UNICEF nel Sud Sudan. "I livelli di malnutrizione rimangono però critici in molte aree e temiamo che la situazione possa peggiorare nei prossimi mesi".
"Il periodo di carestia coincide con la stagione delle piogge, che è la tempesta perfetta nel Sud Sudan", ha dichiarato Ronald Sibanda, direttore nazionale del WFP nel Sud Sudan. "Mentre incrementiamo i nostri interventi, la corsa ora è contro il tempo e la natura: dobbiamo agire subito per salvare la vita e i mezzi di sussistenza di milioni di persone sull'orlo della fame".
La FAO sta fornendo nuove varietà di semi, adatti alle condizioni locali, e formazione in tecniche che ridurranno le perdite causate dalla siccità e dalle inondazioni. Oltre ad assistere 800.000 famiglie vulnerabili di agricoltori, pescatori e pastori distribuendo semi per le coltivazioni, attrezzi agricoli e attrezzature per la pesca, la FAO sta effettuando vaccinazioni di animali e altri servizi veterinari a sostegno degli allevatori per proteggere i loro mezzi di sussistenza.
L'UNICEF e i suoi partner incrementeranno ulteriormente i servizi durante la stagione magra per raggiungere un maggior numero di bambini affetti da malnutrizione acuta grave, espandendo la sua programmazione attraverso due metodi chiave. Nelle aree con un buon accesso umanitario, la presenza in loco a lungo termine consentirà all'UNICEF e ai suoi partner di aiutare al meglio. Verranno effettuate missioni integrate di intervento rapido per raggiungere le persone in aree non sicure e inaccessibili. Nel pieno della stagione magra si spera di raggiungere oltre 100.000 bambini affetti da malnutrizione acuta grave.
Come parte del suo intervento, il WFP fornirà a circa 5,1 milioni di persone diversi tipi di assistenza, tra cui alimenti di prima necessità e denaro in aree con mercati operativi, cibo in cambio di manodopera per la costruzione e il riassetto di beni comuni, pasti per le scuole e prodotti speciali per la prevenzione e il trattamento della malnutrizione tra bambini e donne incinte o in allattamento.
Il WFP ha predisposto 173.000 tonnellate di alimenti in oltre 60 aree prima dell'inizio della stagione delle piogge, 66.000 tonnellate in più rispetto allo stesso periodo del 2018, che non solo salveranno vite, ma ridurranno anche i costi di distribuzione.


Fonte: FAO