Istituti Italiani di Cultura: De Luca (Farnesina) "La promozione integrata è un'idea vincente"

05-06-2019 20:10 -

GD - Roma, 5 giu. 19 - Audizione in Parlamento di Vincenzo De Luca, direttore generale per il Sistema Paese del ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, davanti alla commissione Esteri della Camera nell'ambito dell'esame istruttorio della Relazione sull'attività svolta per la riforma degli Istituti Italiani di Cultura e gli interventi per la promozione della cultura e della lingua italiane all'estero, riferita all'anno 2017. De Luca ha detto che “il 2017 è stato un anno di svolta nell’approccio e nel processo di promozione della cultura italiana. Un anno che è coinciso con l’inizio del piano straordinario di promozione integrata, che si riferisce a un principio molto forte ovvero quello dell’italianità associata alla cultura e al Made in Italy”.
“L’idea di integrare le dimensioni di promozione economica, culturale e scientifica", ha spiegato, "si è rivelata una novità molto efficace alla quale guardano anche altri partner europei. L’idea di rappresentare unitariamente le eccellenze del nostro Paese, tra i pochi al mondo che possono vantare eccellenze in questi tre campi, è un’idea vincente”.
Molti studi sul valore del marchio Italia “confermano infatti l’impatto che una promozione della cultura può avere sul made in Italy, e viceversa il Made in Italy che si afferma come un valore culturale, perché nei nostri prodotti c’è tanta eleganza e cultura. Un metodo che ha consentito di riunire i diversi soggetti della promozione, perché ci si ritrova nell’idea di valorizzare il contenuto di italianità della nostra produzione culturale e dei nostri prodotti. Come pure si avvantaggia la nostra offerta turistica”, ha aggiunto De Luca.
Il 2017, ha ribadito il direttore generale della Farnesina, “è stato un anno importante nel quale abbiamo per la prima volta potuto disporre di un fondo per la promozione e il potenziamento della cultura e della lingua italiano all’estero: 150 mln di euro per il quadriennio 2017-2021 ripartito tra Maeci, Miur e Mibac. La Farnesina, dopo diversi anni di tagli consistenti al proprio bilancio per quanto riguarda la promozione culturale, diviene coì destinataria di circa 110 mln di euro nel quadriennio, a riconoscimento non scontato del ruolo centrale anche della rete diplomatica consolare e degli istituti di cultura. Mettere insieme questi strumenti di promozione in una visione unitaria, sotto il motto ‘vivere all’italiana’, si è rivelato uno strumento molto importante”.
“Nell’anno 2017", ha detto ancora De Luca, "abbiamo realizzato eventi in 250 città e oltre 110 paesi, siamo passati da 5886 eventi del 2016 a 7982 eventi del 2017. Tutto questo lo abbiamo realizzato con la nostra rete degli 84 istituti italiani di cultura in 60 paesi, ma anche con la rete delle ambasciate e dei consolati. Il ruolo degli istituti di cultura è stato fondamentale perché sono i coordinatori di queste iniziative alle quali abbiamo voluto dare anche un carattere di novità dal punto di vista delle impostazioni delle campagne: prima avevamo un’agenda che veniva definita istituto per istituto, paese per paese: ora abbiamo invece voluto definire alcuni ambiti particolarmente distintivi dell’italianità e della cultura italiana, che sono la ricerca scientifica, tecnologica, il design, il cinema e l’audiovisivo, l’arte contemporanea, la cucina italiana e naturalmente la lingua italiana, in un’organizzazione di momenti unitari in tutta la rete all’estero, per massimizzare l’impatto degli eventi e per far circolare testimonial dall’Italia che possano ben rappresentare il senso della nostra promozione”.
De Luca ha poi ricordato alcune delle iniziative messe in campo in questi anni. “La giornata del design, che abbiamo deciso di organizzare a breve distanza dal Salone del Mobile di Milano, insieme alla Triennale di Milano, all’Associazione italiana di design e al Mibac. C’è poi la campagna sul cinema e l’audiovisivo, sempre con il Mibac, per rappresentare non solo la produzione ma anche l’industria del cinema italiano, i mestieri del cinema”.
Altra iniziativa è stata “la settimana della cucina italiana, un’esperienza nata dopo l’Expo proprio per rappresentare la ricchezza del patrimonio gastronomico ma anche dell’agricoltura sostenibile”. Queste campagne “hanno avuto un successo particolare perché sono riuscite a coinvolgere tutto il mondo associativo, il settore privato, le regioni e sono diventate anche uno strumento di promozione dei nostri territori per quanto riguarda l’offerta turistica”.
Ma non è finita. “Abbiamo molto insistito anche sulla rappresentazione delle capacità italiane nel mondo dello spettacolo, del teatro, del cinema e abbiamo introdotto una novità, che è quella della promozione dell’arte contemporanea italiana. La collezione della Farnesina ospita 470 opere e abbiamo voluto farla conoscere anche all’estero, perché non bastano solo i visitatori, in aumento, alla Farnesina, ma abbiamo proposto l’esposizione di parti della collezione in diversi paesi nel mondo. Il prossimo anno per esempio saremo in Cina”.
De Luca ha concluso annotando che “noi vogliamo quindi rappresentare in generale non solo la grande tradizione culturale italiana, ma anche la contemporaneità, l’innovazione e la creatività che si esprime oggi. La cultura non è solo un elemento del nostro soft power, ma è anche un elemento molto forte della nostra produzione economica. L’industria culturale pesa per il 6,1 per cento del Pil, non è soltanto un aspetto di immagine del paese. Esportiamo molto di industria culturale e attraiamo anche molto”.


Fonte: Redazione