Appello all’ambasciatore USA per curare militare italiano affetto da raro tumore

01-06-2019 21:16 -

GD - Roma, 1 giu.19 – Italia chiama USA per curare un militare affetto da un raro tumore e operarlo oltre oceano. Il sen. Marco Siclari (FI), della Commissione Sanità, si è infatti appellato all'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia affinché intervenga per aiutare un militare italiano affetto da una rara forma di tumore. Il militare, Gianpiero Saglimbene, di 37 anni, di San Severo (Foggia), in servizio nei «Lancieri dì Novara» a Codroipo (Udine), è affetto da alcuni anni da sarcoma desmosplastico a piccole cellule rotonde.
La moglie ha lanciato sui social una raccolta fondi per raggiungere i 600 mila euro necessari a far curare il marito in un centro specializzato degli Stati Uniti (dove lo scorso anno era stato ricoverato un giovane calabrese). In pochi giorni sono stati raccolti 307 mila euro.
Come ha reso noto il parlamentare, «per Gianpiero è già partita sui social una vera gara di solidarietà. Ma quanto raccolto non basta ancora. La politica non può rimanere a guardare ed urge uno sforzo in più. Per questo mi appello a chi davvero potrebbe fare la differenza e consentire a Gianpiero di avere le cure di cui necessita e che possono essere somministrate soltanto in America dove esiste la terapia adatta. È una malattia rara che conta meno di 200 casi al mondo. Mi rendo disponibile per qualsiasi approfondimento e per un incontro con l'ambasciata USA a Roma. Sarebbe opportuno che s'interessasse anche il rappresentante della Farnesina per rafforzare questa preghiera che viene dalla famiglia, dai colleghi del soldato e dai social. Sarebbe la prima volta che l'ambasciatore americano in Italia si fa portavoce per aiutare un soldato Italiano. Per questo all'ambasciatore Lewis M. Eisenberg, noto per essere un investitore e un filantropo, chiedo di sposare questa causa con un piccolo gesto di infinità solidarietà umana per salvare una vita».
In particolare, ha concluso Siclari, «più che i soldi serve la disponibilità negli Stati Uniti per poterlo accogliere e curare per il tempo necessario, mettendo a disposizione il medico che potrebbe dare a Giancarlo la speranza di sopravvivere, tramite una cura che noi in Italia, purtroppo, non siamo riusciti a fornirgli».


Fonte: Redazione