Francia: ambasciatore Masset presenta “Il ritorno di Narciso a Palazzo Farnese”

15-05-2019 16:23 -

GD - Roma, 15 mag. 19 - Il celebre affresco staccato “Narciso”, di Domenico Zampieri detto il Domenichino, dopo un complesso lavoro di restauro, è tornato a palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia in Italia. Ad accoglierlo è stato Christian Masset, ambasciatore di Francia, che nel presentare la preziosa opera ha avuto parole di vivo apprezzamento. Il diplomatico ha colto l'occasione per sottolineare come il ritorno dell'affresco a Palazzo Farnese, ha fornito l'opportunità di un incontro intorno ai rapporti tra restauro, ricerca e musei in Francia e in Italia, in un momento di grande fermento tra i due Paesi.
L'ambasciatore ha ricordato che “il ritorno avviene dopo due anni di lavoro, frutto dell'accordo tra l'Ambasciata di Francia e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Roma”. L'opera è stata realizzata negli anni 1603-1604 per il cardinale Odoardo Farnese.
Nell'ambito dell'intensa attività culturale dell'ambasciata di Francia, sono previsti diversi incontri italo-francesi sui temi del patrimonio comune a entrambi i Paesi e sulle ultime innovazioni tecnologiche, didattiche e sociali relative al patrimonio. I Dialoghi del Farnese che riprendono a Roma nella primavera 2019 con un ciclo «Patrimonio e Innovazione» prevedono varie iniziative anche a Firenze, Genova e Milano.
Ad illustrare le caratteristiche artistiche e storiche dell'opera sono stati Annick Lemoine, storica dell'arte e direttrice del Museo Cognacq-Jay di Parigi, e Luigi Ficacci, che dal 2018 è direttore dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. L'affollata presentazione è stata moderata da Edoardo Sassi.
Il dipinto proviene in origine dal Casino della Morte, dipendenza del Palazzo Farnese, edificato per volere del cardinale Odoardo Farnese nel 1602-1603 sulle rive del Tevere e collegato con l'oratorio e la chiesa di Santa Maria dell'Orazione e Morte.
La decorazione, affidata da Annibale Carracci al giovane Domenichino, comprendeva tre grandi riquadri ad affresco racchiusi entro cornici a stucco, di soggetto mitologico e ispirati alla flora del giardino segreto voluto dal cardinale: Narciso, Apollo e Giacinto, Morte di Adone.
Gli affreschi datano ai primi anni del soggiorno romano dell'artista (1603-1604).
A inizio Ottocento, nell'ambito di una campagna di restauri delle decorazioni del Palazzo, se ne decise lo stacco e il trasferimento in ambienti interni prossimi alla Galleria.
L'operazione fu affidata a Pietro Palmaroli che la eseguì nel 1816. Nel tempo Narciso ha subìto almeno due interventi di restauro, uno dei quali forse in occasione della mostra “L'ideale classico del Seicento e la Pittura di Paesaggio”, allestita a Bologna nel 1962.
Gli obiettivi dell'attuale restauro sono stati molteplici: individuare le tracce materiali dell'intervento ottocentesco; migliorare l'assetto conservativo dell'opera attraverso una revisione dell'attuale supporto; intervenire sul recupero dei valori cromatici originali.


Fonte: Redazione