Libano: inaugurata la Biblioteca della Pace, a cura della Società Dante Alighieri

10-05-2019 16:30 -

GD – Beirut, 10 mag. 19 - Nella sede dei caschi blu italiani della Missione UNIFIL, in Libano, è stata inaugurata la prima “Biblioteca della pace”. La semplice ma significativa cerimonia è avvenuta alla presenza della presidente della Società Dante Alighieri della sede di Tripoli (Libano), arch. Cristina Foti, in rappresentanza di Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri promotrice dell'iniziativa, e del Generale di Brigata Diodato Abagnara, già Comandante della Brigata bersaglieri “Garibaldi” in patria, e attuale Comandante della Joint Task Force Lebanon (JTF-L) del Settore Ovest.
Ben mille libri in lingua italiana costituiranno un'opportunità di aggregazione per favorire relazioni interculturali tra i militari di diversi contingenti della Missione delle Nazioni Unite.Nel Settore Ovest, a guida italiana, infatti, operano i contingenti di 13 Paesi differenti: Armenia, Brunei, Croazia, Ghana, Irlanda, Italia, Repubblica di Macedonia del Nord, Malesia, Malta, Serbia, Repubblica di Corea, Slovenia e Tanzania, per oltre 3.600 peacekeepers. Paesi che provengono da tre continenti del mondo e che avranno così la possibilità, attraverso la lettura ,di sentirsi ancora più integrati nel complesso scenario internazionale nel quale operano.
La Joint Task Force Lebanon opera, nell'ambito della Missione UNIFIL, con circa 1100 italiani in un'area di operazioni di circa 1.000 kmq, nel pieno rispetto del mandato conferito dalla risoluzione 1701 del 2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Sono tre i focus della Missione, ovvero il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, il supporto alle Forze Armate Libanesi (LAF) e l'assistenza alla popolazione locale. La realizzazione dei progetti a favore della comunità locale è possibile grazie al contributo degli specialisti della cellula per la cooperazione civile e militare (CIMIC), in forza al contingente UNIFIL e provenienti dal Multinational Cimic Group di Motta di Livenza (Treviso), unità interforze che rappresenta oggi giorno un vero e proprio polo di eccellenza per la formazione nel delicato settore.
A riguardo, ne sono esempio l'inaugurazione di strade e/o di potabilizzatori, l'implementazione di impianti di illuminazione pubblica, la donazione di gruppi elettrogeni o autocisterne per l'acqua. Inoltre, l'assistenza alla popolazione locale si estrinseca anche attraverso contributi di solidarietà, di assistenza medica e donazioni.
È il settimo anno che la Società Dante Alighieri collabora con il contingente Unifil e con il Comando del Settore Ovest di stanza a Shamaa. Nel corso degli anni la Dante Alighieri ha proposto concorsi letterari, mostre fotografiche, corsi di lingua e cultura italiana con esami di certificazione di conoscenza linguistica destinati alle forze armate e di polizia libanesi. Grazie a tali corsi, numerose alte cariche dell'esercito libanese e delle forze di sicurezza e di intelligence possono ora esprimersi nel nostro idioma, facendosi ambasciatori della nostra bella lingua, lingua portatrice di pace.
Ultimo tassello, l'istituzione della “Biblioteca della Pace”, un progetto nato dalla collaborazione fra la Società Dante Alighieri e il Ministero della Difesa, nell'ambito del Protocollo d'Intesa firmato nel mese di aprile 2018 tra il presidente della Dante, prof. Andrea Riccardi, e il Ministro, e promosso dal segretario generale, Alessandro Masi.
Nel mese di dicembre è partita la spedizione dei primi 100 libri e nel giro di un mese sono stati raccolti altri 900 volumi, grazie alla generosità di case editrici quali De Agostini, Nutrimenti, Oltre Edizioni, Rubbettino e Voland. A questi si aggiungono i libri donati dagli autori con dedica e foto e il lascito della famiglia Belliazzi, che ha fatto dono dei volumi con destinazione la base Millevoi.
La biblioteca appena inaugurata è la seconda esclusivamente in lingua italiana che la Dante Alighieri crea in Libano, che si aggiunge a quella della Dante Alighieri di Tripoli, accessibile a tutti, aperta al prestito e prossimamente consultabile online. Si spera che anche questa possa avere lo stesso futuro e divenga centro di attrazione e di scambio nel nome dell'intercultura.
Parlare una nuova lingua significa poter dialogare con l'Altro, significa far cadere i muri della diffidenza e creare nuove amicizie. Siamo certi che la cultura sia la vera “arma non convenzionale” in grado di unire i popoli, è dal dialogo che si costruisce la Pace.


Fonte: Redazione