“L'italsimpatia,” ha spiegato il segretario generale della Dante, Alessandro Masi, rivolgendosi ai molti giornalisti presenti alla conferenza stampa, “è un termine coniato dal Presidente Andrea Riccardi e rinvia, senza alcuna eco coloniale o egemonica, a un'idea di dialogo, scambio e incontro: l'italsimpatia coinvolge chi dà e chi riceve in un rapporto che è appunto simpatico ed empatico, l'essenza della comunicazione.”
L'italiano e le sue eccellenze saranno il cuore dell'83° Congresso della Dante, che si terrà all'Universidad Católica Argentina e sarà il primo congresso mondiale della Società a svolgersi fuori dal continente europeo. La nostra lingua emergerà come strumento di incontro, sviluppo e crescita anche attraverso il Forum economico Italia-Argentina “Cult & Tech”, organizzato con ICE il 18 luglio nella prima giornata di lavori congressuali.
La Dante, con la sua rete di ben 482 Comitati nel mondo, offre un insegnamento linguistico di qualità, prezioso strumento di comunicazione anche per i rapporti tra imprese italiane ed argentine: “Sono 90 i Comitati argentini che aderiscono al nostro progetto Cluster Argentina per l'aggiornamento degli insegnanti di italiano e per garantire la massima qualità nella diffusione della nostra lingua. Se oggi l'italiano parla al settore economico” ha infatti concluso Masi, “significa che qualcosa è cambiato, non nella lingua di Dante ma nella sensibilità dell'economia.”
Sempre nell'ambito del congresso, è in programma anche un grande evento culturale, una mostra su Lucio Fontana che si terrà a Rosario, nel Museo Castagnino. Organizzata dalla Dante con molte collaborazioni istituzionali (qui la presentazione completa), l'esposizione avrà il titolo “Lucio Fontana. Los orígenes”. Si potrà visitare, dopo l'inaugurazione del 21 luglio, per un mese.
Il progetto è inedito. Per la prima volta saranno infatti ricostruite – attraverso 60 opere – le origini del Maestro e le sue radici quasi “aeree”, tra Italia e Argentina. Queste radici risalgono alla biografia di Fontana e si sono espresse nella caratteristica cifra stilistica dell'artista che si può considerare l'italiano più argentino e l'argentino più italiano.