Un Natale davvero difficile per Putin, vittima di se stesso

29-12-2025 10:31 -

GD - Roma, 29 dic. 25 - Non è stato un Natale felice per il presidente russo. L'Ucraina ha inflitto a Putin un umiliante colpo il giorno di Natale, quando ha sbaragliato le truppe del Cremlino e ripreso il controllo della città orientale di Kupjansk, un nodo ferroviario fondamentale per assicurare i rifornimenti alle prime linee del fronte russo in Ucraina.
Malgrado le notizie trionfalistiche degli attivi propagandisti russi, che in Italia non mancano mai, questa è l'ennesima sconfitta delle forze armate russe, avvenuta mentre i combattimenti tra le due parti continuano da quasi quattro anni e il piano di pace mediato dagli Stati Uniti, malgrado le affermazioni trionfali dei negoziatori americano, continua a rimanere in stallo.
Kupjansk conta attualmente diverse decine di soldati russi, che si stanno arrendendo, per fame e per mancanza di munizioni. Questo è quanto ha dichiarato, giovedì 25 dicembre al "Kyïv Post", Viktor Trehubov, portavoce delle forze congiunte ucraine. Anche molti mercenari stranieri, assoldati dai russi, si sono arresi. Questi militari professionisti, si sono resi conto che sarebbero stati eliminati con facilità dalle forze ucraine visto che non hanno più i mezzi, non per continuare a attaccare, ma per difendersi.
Anche i propagandisti russi hanno dovuto cambiare linea, riconoscendo che la città non è più sotto il loro controllo. In realtà, non lo è mai stata completamente, a parte un breve periodo nel 2022. La notizia del controllo di Kupyansk è stata utilizzata dalla disinformazione russa per cercare di influenzare i negoziati di pace e per tentare di convincere l'Occidente che ogni speranza era perduta per l'Ucraina, quindi è inutile continuare ad investire risorse per una guerra già persa.
L'Institute for the Study of War ha affermato questa settimana che i blogger militari russi avevano già criticato le recenti affermazioni di Mosca sui successi militari a Kupjansk, accusando i vertici del Cremlino di aver "prematuramente" spostato le truppe dalla città, "lasciandola vulnerabile alle infiltrazioni ucraine".
La battuta d'arresto di Putin a Kupjansk è arrivata durante le festività. Ma Putin ha una spiegazione, “non è stata una battuta d'arresto natalizia”, la volontà di Dio non ha favorito l'Ucraina, perché "non era Natale".
Almeno non in Russia. Il Natale in Russia si celebra ufficialmente il 7 gennaio, 13 giorni dopo la data del 25 dicembre utilizzata in Occidente, perché la Chiesa ortodossa russa segue il calendario giuliano, più antico, anziché quello gregoriano, come avviene per la Religione cattolica.
Nel Senato USA molti senatori, anche Repubblicani, sono ben consapevoli che sia la Russia, e non l'Ucraina, che sta perdendo la guerra. I politici di lungo corso, come gran parte dei senatori americani sono ben consapevoli che la guerra non è semplice come una partita a dama. Bisogna considerare centinaia di parametri. La Russia ha iniziato la guerra con enormi vantaggi in termini di equipaggiamento.
Ora lo stato delle cose è cambiato radicalmente. All'inizio della guerra la Russia disponeva di decine di migliaia di carri armati. Ora è raro vederne ancora sulle linee del fronte. Le riserve di vecchi carri armati russi sono esaurite. Non abbiamo dimenticato i ben 64 km di mezzi corazzati e cingolati russi in movimento verso Kyïv! Dove però non sono mai arrivati per problemi logistici (definizione eufemistica!).
La Russia ha iniziato la guerra con un vantaggio di 15:1 nei sistemi di artiglieria. Ora, il vantaggio è più simile a 2:1, e questo perché l'Ucraina impiega sistemi molto più precisi in grado di eliminare le batterie nemiche anche da grandi distanze.
La Russia disponeva di una forza aerea molto più grande, ma ha perso così tanti velivoli, inviandoli nello spazio aereo ucraino, che hanno dovuto semplicemente decidere di non poter più rischiare di perdere altri aerei e altri piloti. Ma anche questo non è bastato. Ora la Russia sta perdendo aerei mentre sono ancora fermi nelle proprie basi. Gli ucraini hanno dimostrato in diverse occasioni di poter colpire i velivoli russi nei loro hangar.
E, come ha raccontato l'allora ambasciatore italiano a Kyïv, Pier Francesco Zazo, mentre le truppe russe erano ancora in moto verso la capitale ucraina, i generali russi avevano già dato indicazioni ai sottoposti di prenotare tavoli nei migliori ristoranti di Kyïv.
L'industria chiave della Russia, il suo miglior modo per continuare a finanziare la guerra, sta letteralmente “bruciando”. La Russia sta perdendo raffinerie di petrolio, stazioni di pompaggio, petroliere e ora sta perdendo anche piattaforme petrolifere nel Mar Caspio, molto lontano dall'Ucraina. Il “vantaggio” dell'immensa estensione della Russia non è più "sufficiente" nella guerra contro l'Ucraina, che può disporre di sistemi d'arma più moderni in grado di colpire in profondità le “infrastrutture critiche” russe.
La Russia non può continuare la sua guerra se la sua principale fonte di reddito non è più sufficiente. Perché la Russia ha un costo di circa 45 dollari al barile per estrarre il petrolio, quindi dovrebbe spuntare sul mercato un prezzo migliore affinché Putin possa continuare a finanziare la sua guerra. Attualmente, la Russia vende il suo petrolio all'India a circa 35 dollari al barile, al di sotto dei costi di estrazione!
La Russia è costretta a venderlo anche in perdita perché, se non lo fa, i tubi e le pompe si congelano. Riavviare in seguito l'estrazione del petrolio costerebbe molto di più che venderlo comunque al di sotto del costo.
Questa è la ragione per la quale la situazione economica della Russia si è fortemente deteriorata. Mettete tutto questo insieme e capirete perché l'Ucraina sta vincendo. La Russia si trova in una situazione dannatamente difficile e non c'è via d'uscita se la guerra continua. Nessuno crede più alle bugie di Putin. Nessuno, tranne alcuni vetero propagandisti italiani che per pigrizia mentale o perché provano a dire qualcosa di diverso, continuano a dire che la Russia sta vincendo in Ucraina.
Abbiamo imparato dalla Storia che in guerra non vince nessuno!

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale

Fonte: Ciro Maddaloni