Diplomazia pontificia: bilancio del 2025, numeri e curiosità

27-12-2025 20:09 -

GD - Città del Vaticano, 27 dic. 25 -(ACI Stampa) - Ci sono tre nunzi di un certo peso che dovranno lasciare l’incarico per aver raggiunto e superato i 75 anni, l’età della pensione. Il primo è il cardinale Christophe Pierre, nunzio negli Stati Uniti, la cui pensione (ha superato gli 80 anni, deve andare inderogabilmente) apre anche alla successione dell’ambasciatore del Papa in un posto chiave come Washington DC.
Altro posto chiave presto vacante, la Terrasanta, perché il nunzio in Israele e e delegato apostolico a Gerusalemme e Palestina Tito Adolfo Yllana compirà 78. E poi la Siria, che ha come nunzio un altro cardinale, Mario Zenari, probabilmente chiamato alla pensione dal prossimo anno, dato che compirà 80 anni già il 5 gennaio.
Tuttavia, il ricambio generazionale quest’anno ha riguardato soprattutto la Segreteria di Stato. Miroslaw Wachowki, dopo quattro anni come “sottosegretario agli Esteri”, è stato inviato nella nunziatura chiave di Baghdad, mentre Monsignor Roberto Campisi, assessore della Segreteria di Stato, ha preso il posto di osservatore della Santa Sede presso l’UNESCO. C’è, dunque, un nuovo “vice ministro degli Esteri” in Segreteria di Stato, il monsignore romeno Mihăiţă Blaj, che prenderà in mano i dossier chiave, tra i quali quello del Vietnam e quello della Cina. Come assessore, invece, Leone XIV ha scelto fuori dalla Segreteria di Stato, chiamando il sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Anthony Ekpo, che comunque era arrivato in dicastero dai ranghi della Terza Loggia e che ha scritto un libro di un certo successo sulla Curia romana.
Il ricambio generazionale ha riguardato anche le ambasciate presso la Santa Sede. C’è un nuovo ambasciatore residente, dalla Bielorussia, e una nuova ambasciata residente dal Kazakhstan, che sta sviluppando con la Santa Sede un dialogo sui temi interreligiosi.
La scomparsa di Papa Francesco nel corso dell’anno giubilare ha, giocoforza, fermato alcune attività diplomatiche. Il funerale di Papa Francesco è stato caratterizzato dall’incontro bilaterale tra il presidente USA Donald Trump e il presidente ucraino Volodomyr Zelensky, improvvisato nella Basilica di San Pietro dopo dei saluti con il presidente francese Macron e il premier inglese Starmer. Il cardinale Parolin, che al momento del funerale era decaduto dal suo incarico di Segretario di Stato vaticano, ha comunque incontrato Zelensky in un bilaterale nella Sala dei Concordati del Palazzo Apostolico, in maniera del tutto inusuale e fuori protocollo. Prosegue l’impegno della Santa Sede nel riportare a casa i bambini ucraini che si sono trovati in Russia, e Zelensky è stato già due volte in visita da Leone XIV a Castel Gandolfo, in Palazzo Barberini, che il Papa sta usando come residenza ogni volta che vuole “staccare”.
Leone XIV ha scelto anche un responsabile per i viaggi: mons. José Nahúm Jairo Salas Castañeda, Officiale della Sezione Affari Generali della Segreteria di Stato. Questi ha avuto come primo incarico l’organizzazione del viaggio di Leone XIV in Turchia e Libano, il primo viaggio internazionale del pontificato.
Da segnalare anche i buoni rapporti tra Cuba e Santa Sede, che hanno portato all’inizio dell’anno al rilascio di oltre 500 prigionieri politici. La Santa Sede, anche attraverso il Papa, ha dato più volte disponibilità per una mediazione sul conflitto in Ucraina, ma senza successo. Tra gli incontri di Leone XIV, quello con il governatore dell’Illinois, lo stato da cui proviene, Pritzker. Il colloquio avveniva alla vigilia di una legge sulla liberalizzazione dell’aborto che poi Pritzker ha firmato, dando ampie dichiarazioni sul suo colloquio con il Papa. Leone XIV ha però fermato la narrativa, sottolineando che la sua posizione, anche nell’incontro con Pritzker, era stata chiara e a favore della vita.
Tra le nunziature attualmente vacanti, Haiti (la cui situazione è stata nominata dal Papa nell’urbi et orbi di Natale), Sudan, Myanmar, Sri Lanka, Albania, Uganda, Congo, Gabon, Ecuador, Indonesia, Nicaragua. Da segnalare che il Nicaragua non ha nunzio dall’espulsione dell’arcivescovo Waldemar Sommertag nel marzo 2022, cui ha fatto seguito l’espulsione di tutti i diplomatici vaticani (i quali sono ora a San Salvador, mentre la nunziatura è presa in custodia dall’ambasciata di Italia a Managua) e a condizioni sempre più critiche per la Chiesa Cattolica, perché sacerdoti e religiosi espulsi continuano ad aumentare.
Il focus diplomatico della Santa Sede si è concentrato sulla Terrasanta, dove continua il conflitto che è seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
Nell’urbi et orbi di Natale, Leone XIV non ha menzionato la situazione in Nigeria, cui però aveva fatto riferimento in una delle conferenze improvvisate fuori da Palazzo Barberini a Castel Gandolfo. Non è stata menzionata nemmeno la situazione di Cipro, che invece era stata menzionata da Papa Francesco nell’urbi et orbi del Natale 2024. Il nord di Cipro è occupato da cinquanta anni, e si è costituito in uno Stato riconosciuto solo dalla Turchia. I nuovi equilibri geopolitici, con la Turchia sempre più presente, e la situazione in Terrasanta pone Cipro in una situazione complessa, che merita attenzione internazionale.

Andrea Gagliarducci

Fonte: ACI Stampa