UE: A Sibiu si discuterà del futuro, ma le campagne elettorali parlano d'altro

03-05-2019 15:34 -

GD - Sibiu, 3 mag. 19 - Al prossimo Consiglio Europeo il 9 maggio a Sibiu, in Romania, si è programmato da tempo un confronto sui temi fondamentali per il futuro dell'integrazione europea. La discussione informale tra capi di Stato e di Governo dovrebbe servire a preparare le decisioni politiche importanti del Consiglio Europeo di giugno.
Per questi appuntamenti ambiziosi, su cui si giocherà l'esito conclusivo della Commissione e del Parlamento Europeo uscenti e il passaggio di testimone, è stato predisposto dalla Commissione l'ampio documento “Europe in May 2019 – Preparing for a more united, stronger and more democratic Union in an increasingly uncertain world”, “roadmap” strategica per rilanciare l’Unione da qui al 2024.
Il documento propone “nuovi orientamenti politici e nuove priorità”. Auspica anche maggiori sforzi per una rinnovata strategia di comunicazione nei confronti degli oltre 350 milioni di cittadini europei.
Agli occhi dell’esecutivo UE, le “future azioni per rafforzare l’idea di un’Europa più unita e più democratica” dovrebbero riguardare 5 dimensioni:
1) un’Europa più protettiva che costruisca una vera e propria “Unione per la Sicurezza” (European Security Union), che assicuri maggiore collaborazione sul fronte dell’”Unione per la Difesa Europea” (European Defence Union) e che sia proattiva nel gestire i flussi migratori;
2) un’Europa piu’ competitiva che abbia a cuore il completamento del mercato unico europeo, verso un’economia più attenta alle trasformazioni tecnologiche e digitali;
3) un’Europa più equa che poggi le sue fondamenta sul riequilibrio delle disparità sociali, regionali e di genere esistenti, che si doti di un sistema fiscale più bilanciato e che estenda i suoi poteri ad ambiti di politica sociale tradizionalmente terreno di gioco degli Stati membri;
4) un’Europa più sostenibile che focalizzi la sua attenzione maggiormente verso la lotta al cambiamento climatico e al degrado ambientale promuovendo la crescita sostenibile, l’economia circolare, la sicurezza dell’approvvigionamento energetico;
5) un’Europa più importante sullo scacchiere mondiale che supporti un ordine multi-polare, basato sull’approccio legislativo e sulle Nazioni Unite, ma che sviluppi anche migliori relazioni con i paese terzi limitrofi e che veda il ruolo dell’Unione Economica e Monetaria rafforzato anche nei confronti dei partner esterni.
Con la presentazione del documento, la Commissione ha fatto i suoi compiti a casa e rispettato gli impegni presi. La parola passa ora ai 27 Governi che ne discuteranno a Sibiu. Ma sarebbe importante che ne parlassero i cittadini, le organizzazioni della società civile, le classi dirigenti, le forze politiche. E soprattutto sarebbe importante che se ne parlasse nelle campagne elettorali per le elezioni europee, finora - e non solo in Italia - "distratte" da questioni nazionali e locali.


Fonte: FeBAF