Ambasciata Argentina patrocina Festival “Un organo per Roma” dedicato a Luis Bacalov

02-05-2019 19:26 -

GD – Roma, 2 mag. 19 – “Mi Buenos Aires perdido: la doppia nostalgia”, in ricordo di Luis Bacalov. Sabato 4 maggio alle ore 19, con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, nella Sala Accademica del Conservatorio Santa Cecilia, in via dei Greci, il Festival “Un Organo per Roma 2019” - ideato e diretto dal maestro Giorgio Carnini e organizzato dall’Associazione Camerata Italica in collaborazione con il Conservatorio Santa Cecilia, l’Istituzione Universitaria dei Concerti, l’Accademia Filarmonica Romana, l’Associazione Nuova Consonanza, con il patrocinio dell’Accademia Tedesca Villa Massimo e della Società Dante Alighieri - propone una singolare serata: il concerto-spettacolo “Mi Buenos Aires perdido: la doppia nostalgia” in ricordo del grande Luis Bacalov, patrocinato dalla Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia.
Un evento assolutamente da non perdere. In primo luogo la presenza di un attore come Andrea Giordana, che interpreterà un melologo in prima esecuzione assoluta composto da Giorgio Carnini su testo di Cesare Mazzonis, che descrive la doppia nostalgia e perdita delle radici di chi è emigrato da giovanissimo in Argentina ed è ritornato in Italia da adulto.
Tutto si condensa intorno al tango: un complesso tipico formato da giovani affermati musicisti, un organo che sottolinea - da patriarca - le evoluzioni della musica e di una danzatrice, Luisa Pandolfi, che stilizza i movimenti tangueros.
Scorreranno sullo schermo immagini di una Buenos Aires ormai scomparsa, dovute alla ricerca e all’arte di Marina Rivera.
Direzione scenica di Carlos Branca, regista tra l’altro di molte opere di Luis Bacalov, suo carissimo amico.
Completerà la serata la Suite Baires I di Bacalov in una versione di Angelo Bruzzese per organo, archi e pianoforte solista. Al pianoforte e alla direzione lo stesso Giorgio Carnini.
Il complesso di tango El Malandrín è composto in gran parte da studenti ed ex studenti argentini del Conservatorio Santa Cecilia.
Giunto ormai al suo penultimo concerto, il Festival “Un Organo per Roma” conferma la sua inclinazione alla riscoperta di uno strumento non esclusivamente a vocazione ecclesiastica ma inserito a pieno titolo nel grande concertismo.


Fonte: Redazione