Georgia: acque di nuovo agitate per la bora filo russa
05-10-2025 19:18 -
GD - Tbilisi, 5 ott. 25 - In Georgia le acque nelle piazze e nei palazzi sono nuovamente agitate per la bora filo russa che si fa sentire forte e costante. Il 4 ottobre 2025 si è votato in Georgia per le elezioni amministrative locali e comunali. Facciamo un passo indietro, il 26 ottobre dell'anno scorso si sono tenute le principali elezioni politiche georgiane, a cui sono seguite il 14 dicembre successivo, le elezioni del nuovo presidente della Repubblica, Mikheil Q'avelashvili, eletto da un collegio elettorale. L'elezione di Mikheil Q'avelashvili è avvenuta in un clima di forte scontro politico e istituzionale, con l'opposizione che non ha riconosciuto il voto. I risultati elettorali delle elezioni politiche del 2024 hanno sollevato un’accesa controversia politica, con alcuni partiti dell'opposizione e l'ex presidente Salomé Zourabichvili, che hanno accusano i partiti filo russi di brogli e per questo insistono nel chiedere a gran voce nuove elezioni. Il presidente Mikheil Q'avelashvili, così come il premier georgiano Irakli Kobakhidze, sono vicini al partito “Sogno Georgiano” e alla sua ideologia illiberale e filorussa, con una retorica sempre più anti-occidentale. Per questa ragione, da allora le manifestazioni dei cittadini georgiani, che chiedono a gran voce un avvicinamento all’Unione Europea e un'indipendenza totale dall’influenza russa, si sono susseguite tutti i giorni con costanza e con coraggio. E sempre più spesso la polizia della Georgia deve utilizzare gli idranti contro i manifestanti, che tentano di assaltare il palazzo presidenziale. I manifestanti sono costretti ad indossare maschere perché la polizia ha telecamere ovunque e chi protesta contro il Governo filo-russo può ricevere una multa pari a 3 stipendi o addirittura finire in prigione. I cittadini georgiani che protestano contro il Governo, portano bandiere georgiane e cartelli a sostegno dell'adesione all'Unione Europea, un obiettivo ambito dai cittadini georgiani, soprattutto i più giovani e che è sancito dalla costituzione del Paese. Il partito "Sogno Georgiano" che ha “vinto” le elezioni nel 2024 ha interrotto i negoziati per l'adesione all’Unione Europea, e da questo sono scaturite ulteriori ondate di proteste che sono state represse con arresti di massa e violenze da parte della polizia. Le manifestazioni, grandi e piccole, sono comunque continuate tutti i giorni nonostante la repressione sempre più forte del Governo che ha emanato leggi mirate contro le organizzazioni non governative e i media indipendenti. Si tratta di leggi specifiche che limitano i diritti di libertà delle associazioni di cittadini, che seguono i modelli delle leggi approvate in Russia, utilizzate dal presidente Vladimir Putin per reprimere qualsiasi forma di dissenso interno. In un’intervista Giorgi Rukhadze, analista politico di Tbilisi, che ha partecipato alla marcia di protesta di sabato 4 ottobre, ha definito il voto amministrativo in corso una "farsa elettorale". Secondo Rukhadze "l'unico modo per destituire pacificamente il partito Sogno Georgiano dal potere è la disobbedienza civile". Rukhadze ha sollecitato i cittadini georgiani a partecipare a qualsiasi forma di protesta pacifica a loro disposizione. Sabato la polizia georgiana ha dichiarato che la manifestazione in corso viola le leggi georgiane che regolano le assemblee pubbliche e le proteste, di fatto imponendo il coprifuoco. Vedremo quali saranno i più recenti risultati elettorali. Vedremo anche come reagirà il popolo georgiano a questi risultati e soprattutto, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi perché le proteste dei giovani non si fermeranno. I cittadini georgiani hanno applaudito all’esito delle elezioni in Moldavia. Questi risultati elettorali hanno corroborato la certezza che la cappa oppressiva della Russia sui Paesi ex sovietici può essere debellata. Questa certezza sta crescendo ovunque, in tutti quei Paesi che hanno subito i soprusi dei russi e che, finalmente, approfittando delle enormi difficoltà della Russia in Ucraina, trovano la forza di sollevare la testa e di ribellarsi.