Tre ministri per il 5.o Forum Italo-Svizzero a Genova

07-04-2019 20:46 -

GD - Roma, 7 apr. 19 - La Svizzera al fianco di Genova per superare al più presto la tragedia del ponte Morandi ed incrementare i rapporti tra la Confederazione e la Liguria. Ne è una prova la riunione del quinto Forum Italo-Svizzero che si svolgerà venerdì prossimo, 12 aprile, nel capoluogo libero per iniziativa dell'ambasciata svizzera in Italia e di quella italiana in Svizzera, del periodico “Lines”, Avenir Suisse e Ispi; co-promotore la Regione Liguria con il sostegno del Comune di Genova.
​Al Forum, ospitato a Palazzo Ducale, parteciperanno il ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, il consigliere federale e capo del dipartimento federale degli Affari esteri svizzero Ignazio Cassis e il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi. Sono inoltre previsti gli interventi del presidente della Regione Giovanni Toti, del sindaco di Genova Marco Bucci e di Lucio Caracciolo per il Comitato dei promotori del Forum.
​«La scelta della città di Genova per l'edizione 2019 del Forum è una scelta di cui sono lieta, perché so bene quanti legami esistano e quante collaborazioni siano state varate tra Genova e la Svizzera. Una scelta che ribadisco e che mi sembra ancora più significativa oggi», aveva detto l'ambasciatrice Rita Adam ai primi di febbraio quando si era recata a Genova proprio per preparare l'incontro del 12 aprile.
L'interesse della Svizzera per Genova è anche legato alla realizzazione della linea ferroviaria del “Terzo valico” che, una volta in funzione nel 2020-21, permetterà - attraverso il traforo svizzero del Gottardo - il collegamento tra Genova e la Valle del Reno.
​L'ambasciatrice svizzera, che è da pochi mesi a capo della rappresentanza diplomatica elvetica in Italia, in un'intervista alla “Gazzetta Svizzera” ha definito i rapporti tra la Svizzera e l'Italia cordiali ed anche “molto concreti”.
“Le dò un esempio d'attualità”, ha affermato La diplomatico rilevando che “in Italia c'è un interesse crescente nel funzionamento della democrazia diretta svizzera, e stiamo attualmente valutando con i partner italiani piste per approfondire la collaborazione e, facendo questo, promuovere la conoscenza in Italia di questo elemento fondamentale del nostro DNA istituzionale”.
​Tra le questioni da risolvere tra i due Paesi c'è da anni quello relativo alla fiscalità dei frontalieri: siglato tre anni fa, l'accordo - che prevede la meno favorevole tassazione in Italia dei circa 60.000 frontalieri che lavorano in Svizzera - non è stato ancora firmato, nonostante le insistenze elvetiche, a causa dei ripetuti rinvii della parte italiana.


Fonte: Carlo Rebecchi