Vaticano: Senato USA, Burch nuovo ambasciatore presso Santa Sede
10-08-2025 15:32 -
GD - Città del Vaticano, 10 ago. 25 - Dopo mesi di stallo al Senato diEashington DC a causa di un emendamento democratico, l'ambasciatore designato degli Stati Uniti Brian Burch ha ricevuto finalmente la luce verde parlamentare e potrà cominciare così a rappresentare il presidente Trump a Villa Richardson. Il Senato degli Stati Uniti ha confermato la nomina di Brian Burch come ambasciatore degli Stati Uniti presso la Santa Sede con 49 voti a favore e 44 voti contro. Burch, fondatore della piattaforma CatholicVote, padre di nove figli, ha dichiarato: “Sono profondamente grato al presidente Trump e al Senato degli Stati Uniti per questa opportunità di servire come prossimo ambasciatore USA presso la Santa Sede. Come un orgoglioso cattolico americano, sono ansioso di rappresentare il presidente Trump, il vicepresidente Vance e il Segretario di Stato Marco Rubio in questa importante posizione diplomatica”. Burch ha poi chiesto “le preghiere di tutti gli americani, specialmente dei cattolici, perché possa servire in maniera onorevole e fedele in questa nobile avventura che mi attende”. La nomina di Burch era rimasta bloccata in Senato dai Democratici a maggio, insieme ad altre 50 nomine, appena prima della messa di inizio pontificato di Leone. Era il risultato dell'iniziativa del Senatore Brian Schatz, delle Hawaii, che aveva posto un blocco su diverse nomine di Trump come protesta per la decisione dell'amministrazione Trump per aver smantellato USAid, l'agenzia USA per lo sviluppo internazionale. Lo smantellamento di USAid aveva messo in crisi diverse organizzazioni cattoliche che contavano sugli aiuti dell'agenzia. Un “blocco” – chiamato blanket hold – è sostanzialmente una minaccia di evitare un voto rapido per il nominato al Senato. I Repubblicani hanno 53 senatori, e dunque i democratici non possono affossare da soli il processo. Possono però rallentarlo, distogliendo di fatto l'attenzione da altri disegni di legge e altri progetti. Il 31 luglio, il leader della maggioranza del Senato, John Tune, ha archiviato la procedura sulla conferma di Burch, ponendo fine al ritardo. Burch ha anche affermato di avere “l'onore e la fortuna di servire in questo ruolo a seguito della storica elezione del primo Papa americano. In una notevole coincidenza, che preferisco attribuire alla provvidenza, Leone XIV viene da Chicago, che è anche la mia città”. Secondo Burch, “la relazione tra la Santa Sede e gli Stati Uniti resta una delle più uniche al mondo, con l'impatto globale e la testimonianza morale della Chiesa cattolica che serve come una componente critica degli sforzi degli Stati Uniti di portare avanti pace e prosperità”. Da parte sua Kelsey Reinhardt, nominata nel frattempo presidente di CatholicVote, l'organizzazione fondata da Burch, ha affermato in una dichiarazione che “negli ultimi 17 anni, Burch ha portato avanti fedelmente la missione di CatholicVote di ispirare i cattolici americani a vivere la loro fede nella vita pubblica. Abbiamo fiducia che eccellerà allo stesso modo in questo nuovo ruolo e siamo per sempre grati dell'eredità fondativa che ha lasciato e dell'impatto che ha avuto su milioni di cattolici nella nazione”.