Palestina: lettera ambasciatori a Meloni, per amb. Giorgolo "il ridicolo non uccide"

30-07-2025 14:37 -

GD - Roma, 30 lug. 25 - L'amb. Gianfranco Giorgolo, con alle spalle 40 anni in diplomazia anche in scacchiere delicati, non condivide la lettera che oltre una trentina di suoi colleghi ha inviato al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sollecitando il riconoscimento da parte dell'Italia dello Stato di Palestina.
Gli oltre 30 ambasciatori a riposo, che hanno ingiunto al nostro presidente del Consiglio di riconoscere la Palestina, sembrano aver dimenticato che il compito di un diplomatico dovrebbe essere quello di promuovere la linea politica estera del Governo in carica. Tuttavia bisogna riconoscere che loro lo hanno fatto perché quando erano in carriera la nostra politica estera consisteva perlopiù nell’accontentare i nostri interlocutori stranieri.
Di conseguenza, la nostra azione internazionale era molto apprezzata, ma non certo stimata dai Governi stranieri. Basti pensare che un ministro degli Esteri democristiano nonché ministro della difesa, affermava Urbi et Orbi: «l’Italia non ha interessi nazionali da difendere», cui faceva successivamente eco anche quella identica di un Capo di Stato Maggiore delle nostre Forze Armate!
Per quanto riguarda i citati ex colleghi, basterà accennare uno per tutti all’allora Direttore Generale per gli Affari Europei, successivamente nostro rappresentante permanente a Bruxelles presso l’Unione Europea e infine Consigliere Diplomatico dell’ex Presidente della Repubblica Napolitano. Egli alla vigilia dell’assunzione dell’Italia di una presidenza di turno dell’Unione Europea all’inizio del 2000, convocò alla Farnesina tutti i consiglieri diplomatici dei “ministri tecnici” del Governo per indicare loro la linea guida da seguire dell’azione italiana durante detta Presidenza e cioè «mettetevi sempre dalla parte della commissione»!!
Circa la loro ingiunzione specifica al presidente Giorgia Meloni il solo commento che mi sembra appropriato formulare è quello di una barzelletta che girava nei primi anni del secolo scorso negli ambienti vaticani: «Il presidente Bush si rivolge a Nostro Signore pregandolo di risolvere tutti i suoi problemi di politica internazionale. Nostro Signore rispose: “ci vorranno circa tre anni”. Bush però gli chiese allora di risolvere il tutto entro due anni perché il suo mandato terminava prima. Anche i Capi di Stato Arabi si rivolsero a Nostro Signore affinché risolvesse la questione israelo-palestinese, non essendo sufficiente l’aiuto di Allah . Nostro Signore rispose: “non sotto il mio mandato”!». Per fortuna il ridicolo non uccide!

Amb. Gianfranco Giorgolo


Fonte: amb. Gianfranco Giorgolo