Quirinale respinge al Parlamento provvedimento di legge riguardante le mine antiuomo

27-10-2017 21:06 -

CD - Roma, 27 ott. 17 - Il Quirinale respinge al Parlamento un provvedimento di legge riguardante le mine antiuomo. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come informa una nota dell´ufficio stampa, ha infatti chiesto alle Camere, a norma dell´art. 74, primo comma, della Costituzione, una nuova deliberazione in ordine alla legge: "Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo". Il provvedimento presenta, infatti, profili di evidente illegittimità costituzionale.
La decisione assunta oggi rappresenta un inedito per Sergio Mattarella, che finora non aveva mai esercitato le prerogative previste dall´art. 74 della Costituzione e non aveva, cioè, fino ad ora mai rinviato alle Camere una legge. L´art. 74 recita: "Il presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può´ con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata".
Proprio ieri, incontrando degli studenti, Mattarella aveva spiegato che è suo dovere firmare tutte le leggi, anche quelle che non sono da lui del tutto condivise e che c´è solo "un caso in cui posso, anzi devo, non firmare: quando arrivano leggi o atti amministrativi che contrastano palesemente, in maniera chiara, con la Costituzione".
Ecco cosa rileva la nota del Quirinale sulla decisione odierna. L´art. 6, comma 2, della normativa in esame, in contrasto con la finalità dichiarata, determinerebbe l´esclusione della sanzione penale per determinati soggetti che rivestono ruoli apicali e di controllo (per esempio i vertici degli istituti bancari, delle società di intermediazione finanziaria e degli altri intermediari abilitati); per altri soggetti, privi di questa qualificazione, sarebbe invece mantenuta la sanzione penale, che prevede la reclusione da 3 a 12 anni, oltre alla multa da euro 258.228 a 516.456.
Questo contrasta con l´art.3 della Costituzione che vieta ogni irragionevole disparità di trattamento fra soggetti rispetto alla medesima condotta.
Inoltre la norma in questione, violando l´art. 117 della Costituzione, si pone in contrasto con le convenzioni di Oslo e di Ottawa a suo tempo ratificate con le leggi n. 106 del 1999 e n. 95 del 2011 che richiedono sanzioni penali per tutti i finanziatori degli ordigni vietati.
La normativa in esame determinerebbe invece la depenalizzazione di alcune condotte oggi sanzionate penalmente.
È appena il caso di sottolineare - conclude la nota del Quirinale - che la mancata promulgazione della legge non determina alcun vuoto normativo in quanto mantiene in vigore l´attuale regime sanzionatorio di carattere penale.



Fonte: Quirinale