Anche all’ONU tutti i nodi vengono al pettine

09-06-2025 23:05 -

GD - Roma, 9 giu. 25 - Anche all'ONU tutti i nodi vengono al pettine. L'organizzazione non governativa UN Watch ha segnalato che al Consiglio Economico e Sociale ECOSOC di Ginevra - ossia l'organo delle Nazioni Unite che supervisiona i gruppi per i diritti umani, controlla la commissione ONU per i diritti delle donne e adotta risoluzioni su una vasta gamma di questioni globali che vanno dalla libertà di Internet al trattamento dei prigionieri - sono stati eletti rappresentanti di Paesi quali la Cina, Russia, Turchia, Burundi e Chad, che violano sistematicamente i diritti umani.
Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch ha rimarcato queste decisioni con una frase forte ma certamente non esagerata: "Eleggere regimi repressivi come Cina, Russia e Turchia in un consiglio chiave delle Nazioni Unite, che ha il potere di espellere i gruppi per i diritti umani dell'ONU, è un oltraggio morale e una vergogna per le nostre democrazie che hanno votato in queste elezioni".
La Russia ha ottenuto 115 voti, pari al 61% dei votanti nello scrutinio di ieri dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La Turchia ha ottenuto 174 voti (92%), la Cina 180 voti (95%), il Chad 183 voti (96%) e il Burundi 184 voti (97%). Sono stati eletti anche altri 13 Paesi, tra cui Libano, Mozambico e Norvegia.
UN Watch ha criticato inoltre i 27 Stati membri dell'Unione Europea, che non hanno votato per la Russia, ma molti hanno votato per Cina, Turchia, Burundi e Chad. Ancorché lo scrutinio delle Nazioni Unite sia segreto, i risultati mostrano che solo 9 dei 189 Stati votanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite hanno rifiutato di votare per la Cina.
Allo stesso modo, solo 15 Paesi si sono rifiutati di votare per la Turchia, il che significa che almeno 12 Stati dell'UE hanno votato per il regime di Erdogan, che non eccelle nel garantire le libertà democratiche dell'opposizione e che ha ridotto drasticamente le libertà civili nel paese. L'UE si è persino congratulata con il regime di Erdogan per la sua elezione.
Neuer ha invitato il capo delle Nazioni Unite Antonio Guterres, il capo dei diritti delle Nazioni Unite Volker Türk e il capo della politica estera dell'UE Kaja Kallas a condannare l'elezione di rappresentanti di paesi non democratici all'ECOSOC.
Neuer ha rimarcato che questi incarichi così importanti a livello mondiale, affidati a Paesi che non garantiscono neanche al loro interno libertà democratiche, diminuisce la credibilità del sistema delle Nazioni Unite per i diritti umani e getta un'ombra sulla reputazione dell'organizzazione nel suo complesso.
Lo stesso vale per i maltrattatori seriali del Burundi e del Chad.
Questo voto delle Nazioni Unite per le elezioni del consiglio dell'ECOSOC conferisce un potere di controllo a paesi che possono influenzare le libertà democratiche dell'organismo mondiale delle Nazioni Unite. Infatti, l'ECOSOC decide quali nazioni siederanno nella Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne e nel Consiglio esecutivo di UN Women.
Di conseguenza, è più probabile che regimi come quello della Repubblica islamica dell'Iran, dove i diritti delle donne sono stati annullati dal regime, possano essere nuovamente eletti nei massimi organi delle Nazioni Unite per il potenziamento dei diritti delle donne e l'uguaglianza di genere.
In qualità di membri dell'ECOSOC, Cina, Russia e Turchia voteranno anche per scegliere chi siede nella Commissione per i diritti economici, sociali e culturali delle Nazioni Unite, nel Consiglio esecutivo del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia e nella Commissione delle Nazioni Unite per lo sviluppo sociale.
In questi giorni il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Gutierrez, ha affermato che per rendere le Nazioni Unite più efficaci saranno necessari cambiamenti dolorosi, con riduzione di personale e con il ricollocamento di centinaia di dipendenti dalle prestigiose e costose sedi di New York e Ginevra in altre sedi delle Nazioni Unite meno dispendiose.
Nell'ambito dell'efficientamento dei costi, António Guterres ha lanciato l'iniziativa "UN80", volta a migliorare l'efficienza delle Nazioni Unite, che si trovano ad affrontare vincoli di bilancio cronici, aggravati ulteriormente dalle politiche del presidente statunitense Donald Trump”.
Gutierrez ha dichiarato che "l'obiettivo comune è sempre stato quello di rendere le Nazioni Unite più efficienti, riducendo la burocrazia e semplificando le procedure, eliminando i doppioni e puntando sulla trasparenza e la responsabilizzazione dei funzionari".
Basteranno queste iniziative per rinvigorire l'operatività delle Nazioni Unite e delle sue agenzie?
Tutto questo succede mentre nelle varie Assemblee il lavoro continua a trascinarsi stancamente, spesso con avvenimenti inspiegabili, come l'elezione dei nuovi rappresentanti all'ECOSOC.

Ciro Maddaloni
Esperto di eGovernment internazionale


Fonte: Ciro Maddaloni