È scritto Made in Italy, ma 3 marchi su 4 sono già in mani di capitali stranieri

14-03-2019 13:58 -

GD - Roma, 14 mar. 19 - È scritto Made in Italy, ma 3 marchi su 4 sono già in mani di capitali stranieri. La tutela dei marchi storici è una svolta per l’agroalimentare Made in Italy dopo che ormai circa 3 su 4 sono già finiti in mani straniere e vengono spesso sfruttati per vendere prodotti che di italiano non hanno più nulla, dall’origine degli ingredienti allo stabilimento di produzione. È quanto afferma Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, dopo l’annuncio del vicepremier e ministro degli Interni, Matteo Salvini, della presentazione di un proposta di legge per tutelare i marchi storici di oltre 50 anni.
È un’inversione di tendenza dopo che negli ultimi decenni gli stranieri hanno acquisito quote di proprietà nei principali settori dell’agroalimentare italiano, dalla pasta all’olio, dagli spumanti ai gelati, dai salumi fino ai biscotti. Uno shopping senza freni che è stato peraltro accompagnato solo da sporadiche azioni dell’Italia all’estero dove spesso sono stati frapposti ostacoli.
"L’attenzione all’acquisizione dei marchi storici è necessaria perchè", ha affermato Prandini, "si tratta spesso del primo passo della delocalizzazione che si realizza con lo spostamento all’estero delle fonti di approvvigionamento della materia prima agricola e con la chiusura degli stabilimenti e il trasferimento di marchi storici e posti di lavoro fuori dai confini nazionali. In questo contesto l’Italia ha il dovere di porsi all’avanguardia in Europa nella politiche di tutela della trasparenza proseguendo nel percorso intrapreso a livello nazionale nell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza degli alimenti dando al più presto attuazione alle nuove norme sull’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti approvate con la legge n.12 dell’11 febbraio 2019 sulle semplificazioni", ha concluso Prandini.
Negli anni sono "volati" all’estero, tra gli altri, la Birra Peroni, i Helati Grom, Antica Gelateria del Corso e Algida, i marchi degli olii Bertolli, Carapelli, Sasso, Sagra e Filippo Berio, la pasta Buitoni e la pasta Del Verde, i cioccolatini Perugina e Pernigotti, lo spumante Gancia, latte e formaggi di Parmalat, Galbani, Invernizzi, Locatelli e delle Fattorie Scaldasole, i salumi Fiorucci, l’Orzo Bimbo, i cracker Saiwa, le bibite San Pellegrino, i liquori Stock e le caramelle la Sperlari.


Fonte: Redazione