Pretoria: mostra "Italian Opera Embraces Africa", bozzetti e costumi della collezione del Teatro dell’Opera di Roma

13-03-2019 16:46 -

GD - Pretoria, 13 mar. 19 - La mostra "Italian Opera Embraces Africa", organizzata nell’ambito del programma Italia Culture Africa 2019, sarà esposta al "Ditsong National Museum of Cultural History" di Pretoria. Si tratta di una selezione di 49 bozzetti e 14 costumi, ognuno legato a un famoso titolo d'opera, selezionati tra quelli disegnati da artisti teatrali che vanno dal 1912 a oggi, parte dell'età d'oro dell'opera. La mostra si aprirà il 28 marzo alle ore 18:00 con un'esibizione speciale di studenti d'opera dell'Università Tshwane di Pretoria, e sarà aperta al pubblico fino al 30 aprile.
L'anno 2019 è stato proclamato dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale l'Anno della Cultura Italiana in Africa, dove un programma di promozione integrata è stato ideato per migliorare ed espandere le relazioni culturali tra l'Italia e il continente africano. Nell’ambito di questa iniziativa, numerosi eventi si svolgeranno in tutto il continente per celebrare e promuovere la cultura italiana, con l'obiettivo di condividere competenze ed esperienze e migliorare e sviluppare le rispettive identità culturali.
L'opera è uno degli elementi più importanti del patrimonio culturale italiano e uno dei prodotti culturali italiani maggiormente riconosciuti all’estero. Nata in Italia oltre quattrocento anni fa, l’opera è diventata così diffusa e profondamente radicata ovunque nel mondo da essere considerata l'espressione più alta e complessa del teatro musicale.
In Italia è nato anche un particolare tipo di edificio teatrale - il cosiddetto teatro all'italiana - così come il metodo della "produzione", uno sviluppo fondamentale nel processo di esecuzione teatrale. Una componente fondamentale della fortunata creazione del melodramma potrebbe essere il fatto che riunisce, in un unico esempio di straordinario impatto emotivo, tutte le forme d'arte, come musica, danza, canto, recitazione, scenografia e costumi.
In tempi più recenti, anche le luci e la direzione sono stati aggiunti a questo elenco di fattori creativi. Ogni tessera di questo fantastico mosaico ha prodotto progressi artistici e tecnologici, creando molti nuovi mestieri e abilità che, a loro volta, hanno creato una sottocultura di professionisti in molte aree artistiche.
L'opera è particolarmente amata in Sud Africa in tutte le fasce della società, quindi sembra quanto mai opportuno dare il via all'iniziativa Italia Culture Africa con questo evento che presenterà l'opera italiana in un modo molto accattivante, concentrandosi sul suo aspetto visivo.
Il progetto espositivo è ideato e promosso dal Teatro dell'Opera di Roma con l'obiettivo di presentare i capolavori dell'opera italiana visti attraverso gli occhi degli artisti che hanno creato le opere utilizzate nella scenografia dell'opera: costumi, manifesti, disegni e bozzetti di grandi maestri come Giorgio De Chirico, Enrico Prampolini e William Kentridge.
"Italian Opera Embraces Africa" è un omaggio all'opera, un viaggio attraverso i capolavori e i personaggi più famosi del repertorio lirico eseguito al Teatro dell'Opera nel secolo scorso, dal Barbiere di Siviglia a Aida, Tosca, Madama Butterfly, La Traviata, Andrea Chénier, Don Pasquale, Cavalleria Rusticana e molte altre.
La qualità degli oggetti esposti è davvero sorprendente e documenta in modo variato l’interesse verso il mondo del teatro da parte di molti dei più grandi artisti del XX secolo. Si tratta di una selezione di 49 bozzetti e 14 costumi, ognuno legato a un famoso titolo d'opera, selezionati tra quelli disegnati da artisti teatrali che vanno dal 1912 a oggi, parte dell'età d'oro dell'opera.
Molti dei pezzi in esposizione sono di Camillo Parravicini (1902-1978), nominato direttore della scenografia del Teatro dell'Opera di Roma nel 1928, esponente della grande scuola di scenografia italiana, allievo di Augusto Carelli (1873 -1940), che si distinse soprattutto nelle scene architettoniche e d’interni per la scrupolosa esecuzione prospettica e la diligente scelta di dettagli realistici e storici. Nella galleria degli scenografi ci sono altri artisti che nel tempo hanno portato avanti la tecnica della grande scuola italiana fino agli anni '80, anche se con caratteristiche diverse: Giovanni Grandi (1886-1963), Alfredo Furiga (1903-1972), Pier Luigi Pizzi (1930) e Pierluigi Samaritani (1942-1994). Per quanto riguarda i bozzetti dei costumi, ci saranno pezzi di Mario Pompei (1903-1958) e Mario Cito Filomarino (1893-1957), due artisti altamente sensibili con un tocco di Art Deco, Anna Anni (1926-2011) e Piero Tosi (1927). La selezione comprende anche opere di Luchino Visconti (1906-1976) e Franco Zeffirelli (1923), noti direttori di cinema che hanno lavorato molto anche nelle produzioni operistiche, entrambi famosi per le loro creazioni maestose e imponenti.
Si segnala inoltre Giorgio De Chirico (1888 - 1978), il noto pittore diventò scenografo nel 1964 e ha creato scenografie e costumi per l'Otello di Rossini, interpretandolo a metà strada tra una sospensione onirica e chiari riferimenti iconografici. Due preziosi schizzi di Otello e Desdemona sono inclusi nel display. Bellissimi esempi del mago dei costumi Caramba (alias Luigi Sapelli 1865-1936) sono anche presenti nella mostra: Caramba è considerato uno dei primi costumisti ad avere una vera conoscenza della storia del costume, e ha usato questa conoscenza con eccezionale versatilità e fantasia. Due costumi indossati da Maria Callas e Luciano Pavarotti completano la galleria.
Tutti gli artisti sopra citati, grazie al loro talento, hanno tradotto visivamente il genio musicale di Rossini, Verdi, Puccini e i contesti, i luoghi e i personaggi storici che questi hanno così meravigliosamente riportato in vita con la loro musica sublime e immortale. La mostra è un modo per scoprire come è stata creata l'opera italiana degli inizi, le antiche modalità di scena teatrale dipinta che con sole prospettive e luci riusciva ricreare scenari incredibili.
Il Teatro dell'Opera di Roma, nato nel 1880, nel corso dei secoli ha saputo attirare scenografi e costumisti di fama internazionale, le cui opere formano un gigantesco patrimonio iconografico creato attraverso documenti artistici di grande rilievo. L'Archivio storico conserva questa preziosa collezione di oltre 11.000 bozzetti e 90.000 costumi, 10.000 immagini, 10.000 locandine, rassegne stampa dal 1911, audio dal 1964 e video dal 1984.
Il Teatro dell'Opera di Roma ha già prodotto decine di mostre all'estero, questa sarà la loro prima volta in Africa, dove il pubblico avrà l'opportunità di sperimentare l'atmosfera e il fascino dell'opera classica italiana in un ambiente unico, che è ispirato anche alla cultura e allo stile di vita italiani.


Fonte: Redazione