Immigrazioni: prima missione in Africa per "Corridoi lavorativi"

28-01-2025 10:44 -

GD - Roma, 28 gen. 25 - Visita in Costa d’Avorio da parte di operatori della Comunità di Sant’Egidio insieme a Mays International, con la collaborazione di Manpower, per la costruzione di un progetto formativo capace di far incontrare la domanda degli imprenditori italiani con le potenzialità dei lavoratori locali
Si è appena conclusa infatti la prima missione in Africa per implementare i “corridoi lavorativi”, il nuovo progetto che punta a favorire l’ingresso regolare di migranti richiesti dalla nostra economia.
Grazie agli accordi stabiliti dal protocollo firmato nell’aprile scorso con i ministeri dell’Interno, degli Esteri e del Lavoro, la Comunità di Sant’Egidio ha avviato un piano in collaborazione con Manpower e Mays International, società specializzata nella gestione di progetti internazionali. L’obiettivo è individuare i candidati all’emigrazione regolare per motivi di lavoro costruendo le condizioni, anche sotto il profilo della formazione e della crescita professionale, per l’incontro con le richieste di alcune imprese italiane.
La prima visita si è svolta in Costa d’Avorio, uno dei tre Paesi previsti per far partire l’iniziativa, insieme a Libano ed Etiopia, a cui ha preso parte un’équipe di operatori della Comunità e una squadra di Mays International.
Seguendo il modello di accoglienza e integrazione già sperimentato dai Corridoi Umanitari - che hanno permesso finora l’ingresso regolare in Europa (Italia, Francia, Belgio, Andorra) di quasi 8mila rifugiati in condizioni di vulnerabilità - per la prima volta si è deciso di applicarlo (inizialmente per 300 persone) anche per chi desidera emigrare in modo regolare in Italia per trovare un impiego e contribuire allo sviluppo economico del nostro Paese.
Il risultato di questa missione si è concretizzato nella raccolta degli elementi necessari alla predisposizione di un progetto che verrà presto presentato ai Ministeri competenti e alla selezione di un gruppo di cittadini ivoriani che hanno già conseguito una preparazione idonea e che saranno ulteriormente qualificati nel profilo professionale di tecnici elettromeccanici, per ricoprire alcuni ruoli professionali di cui le imprese italiane manifestano una crescente esigenza.


Fonte: Sant'Egidio