Visita del ministro Esteri di Finlandia nel primo centenario di rapporti diplomatici con Italia

01-03-2019 12:50 -

GD - Roma, 1 mar. 19 - Il ministro degli Esteri di Finlandia, Timo Soini, 57 anni, ha effettuato una visita di lavoro in Italia e nella Città del Vaticano, incontrando esponenti dei due Governi. La visita di Stoini è stata particolarmente significativa in quanto è coincisa con la ricorrenza del centenario dei rapporti diplomatici tra Italia e Finlandia.
Il ministro Soini ha incontrato l’omologo italiano Enzo Moavero Milanesi con il quale ha discusso di questioni di interesse bilaterale nonché di interesse UE, quali l’emigrazione, il quadro finanziario pluriennale e la Brexit. I due ministri hanno anche toccato temi di particolare interesse per la Finlandia, come la sua vigente presidenza del Consiglio Artico, quella del Consiglio d’Europa e la prossima Presidenza finlandese del Consiglio UE, che decorrerà dal 1° luglio prossimo. Soini ha inoltre avuto un cordiale colloquio con il presidente del Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, Marta Grande.
Di particolare significato la visita in Vaticano, l’ultima da parte di un ministro degli esteri finlandese risale al 1984. Inoltre Soini, cattolico, è stato probabilmente il primo ministro di fede cattolica in un governo finlandese dalla istituzione della Repubblica. Per questo la visita, pur nel suo ambito formale, ha rivestito anche una valenza più interessante. In Vaticano ha incontrato l’arcivescovo inglese Paul Richard Gallagher, segretario della Santa Sede per le relazioni con gli Stati, col quale ha discusso delle migrazioni e di mediazione. La mediazione costituisce una delle priorità del ministro Soini ed il ruolo di leader religiosi è parte importante per la promozione del dialogo. Ha reso anche una visita di cortesia al Segretario di Stato, card. Pietro Parolin,, con cui stati toccati vari temi, tra cui la situazione in Venezuela ed ha avuto l’opportunità di interfacciarsi con Papa Francesco durante l’udienza generale del mercoledì.
Secondo Soini, “si è trattato di una giornata memorabile dentro e fuori le mura. del Vaticano” e, sull’incontro col Papa, ha annotato con soddisfazione che “ho detto quello che volevo dire. Ho ascoltato la risposta. Il che mi ha fatto piacere”.
Rispondendo ad una domanda del GIORNALE DIPLOMATICO su ”quanto la sua visita sia dovuta al fatto che è un ministro cattolico?”, Soini ha risposto dicendo che ”la visita si è svolta sia in Italia che in Vaticano, entrambi importanti protagonisti nel campo della politica estera. Parzialmente, motivazioni personali hanno influenzato il programma del mio viaggio ma, nel complesso, si è trattato di una importante visita nella mia qualità di ministro degli esteri di Finlandia”.
L'Italia ha riconosciuto la Finlandia il 26 giugno 1919. Al riconoscimento italiano è poi seguito l'allacciamento delle relazioni diplomatiche tra Finlandia e Italia, avvenuto il 6 settembre 1919.
Nell'ottobre dello stesso anno Herman Gummerus fu inviato in Italia in qualità di Incaricato d'Affari a.i. Il suo primo compito fu quello di trovare i locali adatti per la sede della rappresentanza, nonché di provvedere ad un rapido avvio delle attività. Gummerus era libero docente di storia antica e letteratura romana all'università e in precedenza aveva svolto il ruolo di consigliere d'Ambasciata ff. a Stoccolma e Incaricato d'Affari a.i. a Kiev. Consegnò le sue lettere credenziali il 21 novembre 1919 al Sottosegretario di Stato, Conte Sforza.
Trovare la sede fu più difficile del previsto, ma alla fine Gummerus scoprì un appartamento all'ultimo piano nel Palazzo Massimo alle Colonne, prima affittato alla missione della Cecoslovacchia. Il palazzo, progettato dall'architetto Baldassarre Peruzzi e costruito negli anni 1527-1536, costituì una soluzione felice al problema della sede. Il 21 novembre 1919 Gummerus presentò le sue credenziali al sottosegretario, Conte Sforza. Nel corso della breve cerimonia i due ebbero una conversazione informale. Un evento molto più fastoso fu, invece, la presentazione al Re e alla Regina, avvenuta verso la fine di dicembre del 1919. I preparativi ebbero successo, perché Gummerus dopo la visita informò la Finlandia che“Le loro Maestà ci accolsero con la massima cordialità [...] la Regina e la Regina Madre parlarono con amabilità sia con me sia con mia moglie e con gli Attaché Karttunen e Härkönen”.
A sua volta, l’Italia inviò in Finlandia come suo primo rappresentante Giulio Ferrante Marchetti, dal 1° settembre 1919 al 30 aprile 1920. Il senso della missione è nelle parole con cui l’Incaricato d’Affari Giulio Ferrante Marchetti riferisce al Ministro degli Esteri Tittoni sulla presentazione, il 29 settembre 1919, delle credenziali al Presidente della Repubblica finlandese Ståhlberg, credenziali che lo accreditano primo Capo Missione della Regia Legazione d’Italia ad Helsingfors (la capitale vi è ancora
designata nell’idioma svedese). Il pieno, cordiale e costruttivo svilupparsi delle relazioni diplomatiche fa dire a Ferrante Marchetti, nel suo indirizzo di saluto al Presidente: “Il finlandese e l’italiano sono due popoli che molto hanno in comune”, egli riporta testualmente “e nulla li divide”. E più oltre, nella stessa comunicazione “Domenica scorsa, al mio arrivo qui, ho provato una delle impressioni indimenticabili della mia vita, vedendo il popolo passeggiare liberamente per i bastioni di Sveaborg (Suomenlinna, fortificazione poderosa che proteggeva l’accesso dal mare alla città di Helsinki - ndr), mentre la bandiera bianca dalla croce azzurra sventolava, alta e fiera,sul vostro skår.(isoletta rocciosa)”.






Fonte: Gianfranco Nitti