Italia-Emirati Arabi Uniti: Dubai 2020, una vetrina ampia, con l'innovazione come cuore della cooperazione

26-02-2019 21:53 -

GD - Roma, 26 feb.19 - L'Expo 2020 è vicina e l'Italia non vuole perdere ma anzi valorizzare la propria presenza in questa ampia vetrina Delineare "nuovi meccanismi di cooperazione" per affrontare le grandi sfide della "nuova rivoluzione industriale" e sfruttare al meglio le possibilità offerte dall'Expo 2020 di Dubai per aprirsi a nuovi mercati: è questa la traiettoria dello sviluppo delle relazioni tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti delineata nel corso dei lavori del primo Forum di Cooperazione tra i due Paesi, svoltosi nella sede della rappresentanza diplomatica emiratina a Roma, con la collaborazione dell'Associazione Italia-Eau e di Nomisma.
"Gli Emirati rappresentano per l'Italia non solo un mercato per i propri prodotti, ma vanno visti come una piattaforma per la competitività a livello globale", ha spiegato Nicola Lener, direttore centrale per l'internazionalizzazione del Sistema Paese del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. In questo senso, ha continuato Lener, l’Expo di Dubai "rappresenta una sfida per l'Italia per mostrare la sua innovazione in tutto il mondo". La prossima Esposizione universale, la prima in un Paese arabo, è una vetrina aperta non solo sui mercati regionali, ma anche su quelli dell'Asia e dell'Africa.
"Dobbiamo cogliere l'elemento di innovazione che ci offre Dubai 2020", ha dichiarato Paolo Glisenti, commissario generale per l'Italia per Expo 2020. Si tratta, innanzitutto, di una "innovazione geografica". "Siamo in un mondo completamente diverso rispetto all'Expo di Milano 2015 e che guarda alla Cina, all'India, al Sud-Est Asiatico", ha sottolineato Glisenti, spiegando che il padiglione italiano, dove si attendono 30 mila visite giornaliere, "non sarà espositivo, come in passato, ma dimostrativo perché già nelle sue componenti costruttive comunicherà l'innovazione italiana contenuta in tutte le filiere della nostra produzione".
Secondo Glisenti la risposta delle aziende è già "straordinaria": sono oltre 150 solo quelle che hanno espresso l'interesse a contribuire alla costruzione del padiglione italiano, con componenti impiantistiche, edilizie e di architettura digitale. Il tutto per un valore tra i 15-16 milioni di euro, con la scelta del progetto che verrà comunicata nei prossimi giorni.
"La presenza dell'Italia a Expo 2020 è un primo passo per dare più forza alla nostra partnership, su diversi fronti: dall'intelligenza artificiale, all'aerospazio, con una connessione con Milano 2015 nel segno della creatività e del dialogo", ha dichiarato Ahmed al Mulla, vice capo missione dell'ambasciata degli Emirati Arabi Uniti a Roma.
L'Expo, quindi, come occasione per "costruire ponti e creare sinergie volte ad affrontare le sfide future, in particolare quelle legate allo sviluppo e all'applicazione dell'intelligenza artificiale", come ha sottolineato Ahmad al Attar, vicedirettore dell'ufficio europeo del Ministero degli Esteri emiratino.