Iran: amb. Sabouri, “No a escalation, ma pronti a ogni scenario"
23-09-2024 20:14 -
GD - Roma, 23 set. 24 - “L'Iran è impegnato a evitare un allargamento della guerra in Medio Oriente ma davanti all'escalation in atto tra Israele e il suo alleato libanese Hezbollah avverte di essere "pronto a ogni scenario". L'Amb. Mohammad Reza Sabouri in un colloquio con l'AGI ha analizzato la prospettiva di una guerra su vasta scala tra Israele e Hezbollah, il ruolo della Santa Sede e il posizionamento del paese islamico nelle elezioni USA. “La linea di condotta della Repubblica islamica dell'Iran non deriva da debolezza o incapacità, ma dalla consapevolezza che l'Iran si considera un membro responsabile e impegnato della comunità internazionale. Tuttavia, sottolineiamo che siamo pronti a ogni scenario", ha dichiarato l'ambasciatore iraniano a Roma, Mohammad Reza Sabouri, rispondendo a una domanda sulla prospettiva di una guerra su vasta scala tra Israele e Hezbollah. L'Iran è impegnato a evitare un allargamento della guerra in Medio Oriente ma davanti all'escalation in atto tra Israele e il suo alleato libanese Hezbollah avverte di essere "pronto a ogni scenario". "Dall'inizio della crisi, la principale richiesta della Repubblica islamica dell'Iran è stata quella di mantenere la stabilità e la sicurezza regionali e prevenire lo scoppio di una guerra totale nella regione", ha ricordato il diplomatico. “Tuttavia, il regime israeliano, facendo affidamento sul silenzio e sul sostegno, sia palese che nascosto, dei suoi alleati, si muove esattamente nella direzione opposta, superando le linee rosse dei Paesi della regione e violando persino i principi fondamentali del diritto internazionale", ha denunciato Sabouri sottolineando che con l'escalation tutti saranno in pericolo, anche le forze Unifil in Libano. "L'Unifil, come forza militare sotto l'egida delle Nazioni Unite, è stata creata per eseguire un compito specifico in un determinato momento e luogo. È naturale che, in caso di escalation della crisi" tra Israele e Hezbollah, "tutti saranno in pericolo". Le recenti esplosioni di diversi device in dotazione di membri di Hezbollah in Libano, come anche il raid di luglio in cui a Teheran è stato ucciso il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, più che dimostrazione di falle dell'intelligence del gruppo sciita libanese e della Repubblica islamica "sono la prova che i leader del regime sionista non hanno mai rispettato alcun principio morale o umano" ha detto l'ambasciatore. "Per loro non c'è differenza tra civili e militari", ha proseguito il diplomatico, ammettendo che "non c'è dubbio che Stati Uniti e Nato possiedano una tecnologia avanzata e sofisticata, ma il fatto che sostengano questo regime spietato e criminale è motivo di riflessione". "Bisogna anche prestare attenzione alle sconfitte subite da questo regime nell'ultimo anno", tiene a far notare Sabouri. "Quali obiettivi ha raggiunto, se non quello di rivelare ulteriormente al mondo il suo vero volto e la sua natura selvaggia?". "Il nuovo governo iraniano desidera migliorare le relazioni con l'Occidente sulla base del rispetto reciproco e della comprensione degli interessi di entrambe le parti. Tuttavia, il percorso diplomatico è una strada a doppio senso. Se noi facciamo un passo avanti, ci aspettiamo che anche l'altra parte adotti un atteggiamento costruttivo".