Tajani: “Presto giornata a difesa italiano. Chi usa più congiuntivo?”

13-09-2024 21:17 -

GD - Roma, 13 set. 24 - (Agenzia DIRE) - Presto l'Italia avrà una Giornata a difesa della lingua nazionale. “Intendo organizzare una giornata dell'italofonia, a cui invitare pure la Santa Sede, San Marino, Svizzera, Malta, alcuni Paesi dell'Africa del Nord, Argentina e Brasile, Stati Uniti e Canada. Un evento che intendo far presiedere alla mia amica Roberta Metsola, che parla correntemente l'italiano ed ha origini maltesi. Vorrei inoltre che la Dante Alighieri ci desse una mano. Non è un atto propagandistico ma modo per coinvolgere tutti gli italofoni nel mondo e dimostrare quanto la nostra lingua sia importante“. Lo ha annunciato il viceprimo ministro e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo a Palazzo Firenze, a Roma, all'84° Congresso internazionale della Società Dante Alighieri dedicato al tema "L'italiano luce nel mondo".
E poi ha continuato: “Faccio un secondo annuncio: domenica prossima inizia la settimana delle Nazioni Unite a New York. Alla cattedrale San Patrick faremo una messa in italiano chiamando a raccolta tutta la comunità di italiani a New York per lanciare un segnale: nella cattedrale cattolica di New York la messa si può dire in inglese e spagnolo ma anche in italiano”.
“L'italiano siamo noi. È la manifestazione di una identità culturale che abbiamo il dovere di difendere e diffondere. Quindi va prima di tutto studiato. Ma ad oggi assistiamo a un imbarbarimento che ci impoverisce”, ha aggiunto Tajani avvertendo poi che “l'insegnamento dell'italiano nelle scuole è bistrattato“, l'uso degli “aggeggi”, ossia smartphone e tablet, porterebbe per velocità a storpiare la scrittura delle parole, mentre sussisterebbe una “sindrome provinciale” che spingerebbe a usare altre lingue al posto dell'italiano: “Si può dire “saper fare' al posto di savoir faire, ad esempio”.
Il ministro ha inoltre lamentato: “L'uso del congiuntivo sta sparendo e lo vedo anche a volte in certe lettere importanti che ricevo. Non so quanti si ricordano ancora come si fa ad andare a capo, oppure come si usano gli accenti. Che si dice ‘dammi il pane' e non ‘dammi del pane'. C'è un impoverimento, un imbarbarimento della lingua, che invece va amata, se vogliamo insegnarla”.
"Anche nei consessi internazionali", ha assicurato il vicepremier, “non dovremmo rinunciare all'italiano a favore dell'inglese, soprattutto in Europa dove l'italiano è tra le lingue riconosciute”.

Fonte: Dire