Caso Regeni: ambasciatore Cantini depone fiori al Cairo in memoria del giovane friulano

03-02-2019 19:31 -

GD - Il Cairo, 3 feb. 19 - L'ambasciatore italiano in Egitto, Giampaolo Cantini, ha deposto un mazzo di fiori sul ciglio della superstrada Cairo-Alessandria dove tre anni fa fu ritrovato il cadavere del giovane friulano Giulio Regeni, ricercatore italiano sequestrato, torturato e ucciso in Egitto. Cantini ha anche deposto dei fiori alla stazione della metropolitana di El Behoos, vicino all'abitazione al Cairo di Regeni, dove il giovane italiano scomparve.
Come è noto da allora le indagini sull'omicidio non hanno mai fatto emergere le responsabilità per le difficoltà incontrate nella capitale egiziana a sviluppare le indagini, coperte istituzionalmente al di là delle dichiarazioni pubbliche.
Intanto in una intervista il presidente della Camera, Roberto Fico, ha detto che "la decisione di rimandare l'ambasciatore al Cairo è stata presa dal Ggoverno Gentiloni. L'ambasciatore ha avuto una lettera di incarico con un contenuto preciso. E la sua presenza ha senso nel momento in cui si fanno dei passi in avanti concreti sulla morte di Giulio Regeni. Chiaramente ogni decisione al riguardo spetta alla Farnesina".
La terza carica dello Stato ha inoltre affermato che "le relazioni economiche fra Italia ed Egitto sono consistenti. E non possono non tenere conto della condizione dei diritti umani. Perché i rapporti economici e commerciali non possono vivere isolatamente, e chi intraprende relazioni non può voltarsi dall'altra parte ma deve dare la sua piccola percentuale di contributo all'avanzamento dei diritti umani, così come alla verità per Giulio Regeni. E questo vale per l'Egitto come per tutta la presenza europea e straniera nel continente. Parlo in generale di un approccio culturale che dobbiamo avere anche nel fare impresa".