Amb. Sergio Vento, "Il XX secolo non è finito. Transizioni e ambiguità"
03-08-2024 12:26 -
GD - Roma, 3 ago. 24 - È da poco arrivato nelle librerie un interessante e stimolante saggio scritto dall'amb. Sergio Veneto, diplomatico di lungo corso e di grande esperienza internazionale. C'era una volta il XX secolo. E c'erano una volta le teorie sulla fine della storia (Francis Fukuyama) e sul secolo breve (Eric Hobsbawm). La storia degli ultimi anni ci sta però insegnando qualcosa di completamente diverso, come sostiene l'amb. Vento nel suo saggio “Il XX secolo non è finito. Transizioni e ambiguità”, edito da Rubettino. Come scrive nella prefazione Mario Caligiuri, presidente dalla Società Italiana di Intelligence SOCINT, “l'ambasciatore Sergio Vento, nella contrapposizione tra secolo breve e secolo sterminato sceglie una terza via, argomentando che il XX secolo non è finito. In base alle sue esperienze, in cui ha avuto modo di confrontarsi con le reali dinamiche del potere globale, ritiene che le categorie politiche che hanno contrassegnato il Novecento siano sostanzialmente ancora presenti, nonostante l'attuale metamorfosi del mondo. In definitiva, il messaggio che l'amb. Vento ha indirettamente affidato a questo libro è quello di ribadire l'importanza degli Stati, oggi indeboliti dalle dinamiche della globalizzazione”. Un saggio che analizza gli effetti di lunga durata di fenomeni che si pensavano conclusi e circoscritti ma che continuano ad influenzare ampie aree geografiche (e geopolitiche) del mondo. “Il superamento della Guerra Fredda, definizione mediatica di indubbio successo che aveva mascherato per 45 anni le spartizioni dell'Europa a Yalta e della Germania a Potsdam", come si legge nel testo, "ha riaperto il vaso di Pandora delle identità e delle sovranità che avrebbero dovuto diluirsi nella ambigua e concomitante globalizzazione finanziaria e tecnologica”. Un vaso di Pandora riaperto da temi apparentemente distanti tra di loro come le incognite climatiche, le minacce pandemiche, i flussi migratori incontrollati e non da ultima intelligenza artificiale e cyberguerra. E, secondo Vento, anche e soprattutto da “tre abbagli” che hanno alterato la nostra percezione della storia dello scorso secolo: la sopravvalutazione della fine della guerra fredda; gli equivoci della globalizzazione; la sottovalutazione dei Paesi emergenti come i BRICS. Errori di valutazione che hanno portato all'era “VUCA” in cui viviamo, caratterizzata da Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity. Sergio Vento, nato a Roma il 30 maggio 1938, studia Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali a Roma dove si laurea nel 1960. Tre anni dopo comincia la carriera diplomatica lavorando inizialmente con i sottosegretari Arialdo Banfi e Mario Zagari. Ha ricoperto incarichi di rilievo nelle ambasciate italiane a L'Aia, Buenos Aires e Ankara a cavallo tra la fine degli anni '60 e gli anni ‘70. Dal 1979 al 1984 è vicerappresentante permanente italiano presso l'OCSE Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico a Parigi. Nel 1989, per 3 anni, è ambasciatore d'Italia a Belgrado. Ambasciatore di grado dal 1991. Dal 1992 al 1995 è consigliere diplomatico dei presidenti del consiglio Giuliano Amato, Carlo Azeglio Ciampi, Silvio Berlusconi e Lamberto Dini. È stato inoltre sherpa ai G7 di Halifax e Lione. Dal 1995 al 1999 è stato ambasciatore a Parigi. Dal 1999 al 2003 è Rappresentante Permanente Italiano presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite e dal 2003 al 2005 ambasciatore d'Italia a Washington DC. Nel 2005 lascia la carriera diplomatica per raggiunti limiti di età. Dal 2006 è docente di Relazioni Internazionali presso l'Università LUISS di Roma. “Il XX secolo non è finito. Transizioni e ambiguità”, di Sergio Vento, edito da Rubettino, 262 pagine, 19,00 euro. In vendita anche nelle librerie on line.