In ambasciata a palazzo Borromeo presentato 45° Meeting di Rimini
17-07-2024 11:50 -
GD - Roma, 17 lug. 24 – A Palazzo Borromeo, sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, è stata presentata la 45ª edizione del Meeting di Rimini, che si terrà dal 20 al 25 agosto alla Fiera di Rimini. L'illustrazione è stata introdotta dall'ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto, e sono intervenuti alla presentazione Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l’Amicizia fra i Popoli ETS; Fabio Pinelli, vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura; Maria Bianca Farina, presidente dell'ANIA; Barbara Marinali, presidente di ACEA.
“Il Meeting è diventato in questi 45 anni sinonimo di dialogo e di incontro”, ha affermato l’amb. Di Nitto che ha poi ringraziato gli oratori dell’incontro e ha segnalato che il tema Il prossimo Meeting di Rimini sarà “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”.
Ha poi preso la parola Scholz, presidente della Fondazione Meeting per l'Amicizia fra i Popoli, che ha ricordato il recente attentato all’ex presidente americano Trump e, partendo da questa premessa, ha definito il Meeting come luogo di dialogo e scambio di esperienze: un antidoto ai veleni di questi tempi come teorie di complotto e polarizzazioni. L’auspicio di Scholz è stato quello di “una democrazia che possa essere veramente viva e utile per tutti”.
Tra gli argomenti del Meeting ci sarà l’esperienza di San Francesco come guida nella lotta contro il male; si parlerà anche della guerra in Ucraina così come ci sarà un dibattito sul ruolo delle religioni che dovrebbero essere fonti di conciliazione.
“La storia dell’Europa è una testimonianza del fatto che dopo tanti antagonismi è possibile riconciliarsi ed è possibile la pace”, ha spiegato Schulz richiamando l’attenzione sul titolo dato a questa edizione del Meeting: “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?”.
“Il Meeting di Rimini rappresenta un’occasione importante di dialogo e di confronto tra persone per affrontare le grandi questione che toccano la nostra vita quotidiana”, ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolineando come per il ministero degli Esteri tale appuntamento rappresenti anche un importante appuntamento sotto il profilo della cooperazione internazionale. “La politica della cooperazione allo sviluppo deve puntare alla crescita di realtà con grandi potenzialità come il Continente africano: lo consideriamo nostro interlocutore privilegiato”, ha spiegato Tajani sottolineando come l’Africa tenda la sua mano verso l’Italia riconoscendone la capacità di integrarsi e di lavorare per costruire.
Il Ministro ha inoltre posto in evidenza anche il ruolo centrale dei missionari per la cooperazione allo sviluppo a livello internazionale ed ha poi ricordato che l’Italia è molto impegnata anche sul fronte degli aiuti per le vaccinazioni dei bambini in Africa. “Non basta mettere a disposizione dei fondi, occorre vedere quali risultati si ottengono”, ha rilevato Tajani riferendosi alla crescita economica, alla tutela della salute e alla formazione. È stato anche menzionato il recentissimo vertice tra Italia e Africa sulle politiche spaziali così come il Piano Mattei, come parte di un grande Piano Marshall europeo che dovrebbe vedere la partecipazione attiva degli africani. Tajani ha anche ricordato il progetto Food for Gaza per gli aiuti alla popolazione civile palestinese. Per quanto riguarda la questione migratoria, il ministro ha spiegato che non può essere soltanto un problema di ordine pubblico ma necessita di una visione gestionale più ampia.
Il Magistrato Pinelli ha ricordato l’intitolazione del palazzo del CSM a Vittorio Bachelet. “Bachelet è stato ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980 all’università, in un luogo di pace e formazione per i giovani”, ha ricordato Pinelli sottolineando la centralità di una dimensione volta al bene della comunità da parte delle istituzioni. Pinelli ha altresì ricordato figure di quegli anni, che pagarono con la vita il proprio impegno istituzionale contro le criminalità, come Piersanti Mattarella o Aldo Moro.
Da parte sua Maria Bianca Farina che ha parlato di un momento storico estremamente complesso con scenari variegati; ha quindi invitato alla riflessione su quali siano le ragioni vere del nostro agire e quali siano i valori che devono ispirarci. “Una delle nuove sfide è quella del freno alla globalizzazione come conseguenza di tutte le crisi geopolitiche che si stanno manifestando”, ha spiegato Farina menzionando inoltre il rallentamento della crescita e l’infiammata inflazionistica oltre alla crisi delle catene di approvvigionamento.
La presidente Marinali ha parlato del Meeting come “uno dei luoghi più inclusivi” ed ha inoltre lanciato la riflessione su cosa possa essere la ricerca dell’essenzialità ad esempio in una grande azienda come ACEA. Si è quindi parlato della vera sfida odierna per un’azienda di questo livello che si occupa della fornitura di servizi pubblici essenziali. Marinali ha anche ricordato il problema dell’acqua: un bene che diamo troppo spesso per scontato, ma che in realtà non è fruibile da tutti alla stessa maniera. E’ stato sottolineato come ACEA si ispiri ormai da anni al concetto di sostenibilità, inteso come responsabilità sociale.