Spazio: Italia e Sud Africa impegnate nell'ambizioso progetto internazionale di radiotelescopio Square Kilometre Array SKA

24-01-2019 15:32 -

GD - Roma, 24 gen. 19 - Il progetto internazionale di radiotelescopio Square Kilometre Array SKA è uno degli elementi salienti che caratterizzano la cooperazione in materia di innovazione tra Italia e Sud Africa. Lo ha messo in evidenza, incontrando i giornalisti, l’ambasciatore Shirish Soni, che rappresenta il Sud Africa in Italia.
In tal senso il diplomatico ha annunciato che “il momento culminante di una prima fase di lavoro è previsto per marzo quando a Roma arriveranno i ministri della Scienza e della Tecnologia dei Paesi coinvolti per la firma della Convenzione che stabilisce l’Osservatorio. Con questa sottoscrizione il Sud Africa entra davvero nella mappa mondiale dell’innovazione”.
Lo stesso diplomatico ha poi sottolineato che "il Governo italiano, come coordinatore del Working Group dei partner, sarà destinato a fornire un contributo chiave attraverso l’Istituto Nazionale di Astrofisica INAF".
Lo SKA sarà il più grande radiotelescopio mai costruito nel mondo, destinato ad avere enormi ricadute per la conoscenza e la comprensione dell'universo, le leggi fondamentali della fisica, ma anche in ambito high-teche fornirà un numero considerevole di dati.
Infatti, ha aggiunto il prof. Soni, “la quantità di informazioni che sarà gestita nel progetto SKA sarà maggiore di tutti i dati che oggi circolano su internet in tutto il mondo. E questi dati serviranno supercomputer e hardware di diversi tipi affinché questi dati possano essere immagazzinati e utilizzati”.
Il progetto, in corso di realizzazione, è stato lanciato 25 anni fa ed è portato avanti da un consorzio internazionale che comprende istituzioni e aziende di Sud Africa, Australia, Italia, Canada, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Svezia e Cina.
Nel febbraio dello scorso anno la prima antenna a disco di SKA è stata inaugurata a Shijiazhuang, in Cina, con uno dei componenti, il "feed indexer", costruito vicino a Napoli, dalla Società Aerospaziale Mediterranea. Lo SKA disporrà una distesa di antenne senza paragoni, dall'Australia Occidentale al Sud Africa: il braccio sudafricano di Ska 1-mid sarà composto da 133 parabole, a cui si aggiungeranno altre 64 parabole del telescopio MeerKAT, già installati nella regione arida di Karoo. Il progetto, con 130 mila antenne radio installate solo in Australia e un secondo baricentro nel deserto sudafricano del Karoo, dovrebbe costare un miliardo e 800 milioni di euro. Alla riunione di Roma per la firma della Convenzione si affronterà pure l’impegno dei diversi partner a sostenere SKA nel tempo dal punto di vista finanziario, prima e dopo l’entrata in funzione prevista nel 2020.
Nel mondo scientifico internazionale già si guarda a SKA con notevole interesse. Esso, infatti, avrà sufficiente sensibilità per poter osservare facilmente l’emissione di sincrotrone nelle regioni di formazione stellare con poco tempo di osservazione. Inoltre il campo di vista di SKA sarà molto grande e si potranno osservare parti molto estese di una nube molecolare. Grazie poi alla sua altissima risoluzione, si potranno avere informazioni sull’intensità del campo magnetico sulle piccole scale.


Fonte: Redazione