Kosovo: ambasciata al CASD commemora 25° Anniversario Liberazione
25-06-2024 15:54 -
GD - Roma, 25 giu. 24 - L’ambasciata della Repubblica del Kosovo in Italia ha organizzato la cerimonia di commemorazione del 25° anniversario della Liberazione del Kosovo, che si è tenuta al CASD Centro Alti Studi per la Difesa a Roma. L’evento, moderato dal prof. arbëresh Domenico Morelli, presidente del Comitato Nazionale delle Minoranze Linguistiche, è stato aperto con il benvenuto del presidente del CASD Centro Alti Studi per la Difesa, l’ammiraglio di Squadra Giacinto Ottaviani. In questa felice occasione, l’ambasciatore della Repubblica del Kosovo in Italia, Lendita Haxhitasim, ha accolto il ministro della Difesa Guido Crosetto; il capo di Stato Maggiore della Difesa, l’amm. Giuseppe Cavo Dragone; il segretario generale della Difesa, generale C.A. Luciano Portolano; il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, gen. Teo Luzi, e molti generali dell’Esercito Italiano, che negli anni hanno prestato servizio al comando della missione NATO, KFOR, in Kosovo. Nel corso del suo intervento, l’amb. Haxhitasim ha ribadito la storicità di questo momento come occasione di riflessione e gratitudine nei confronti della Repubblica Italiana. Il diplomatico Haxhitasim ha onorato la memoria dei caduti, dei combattenti e dei leader che hanno sacrificato tutto per quella nobile causa di meritata Libertà. Ricordando e onorando il contributo del Presidente Ibrahim Rugova, simbolo di pacificazione e resistenza, e l’eroismo sublime del comandante Adem Jashari, che con la sua famiglia incarnò il coraggio, la forza e la determinazione del nostro popolo a resistere.
In seguito, l’ambasciatore ha espresso un sincero e profondo ringraziamento a tutti i generali italiani del comando KFOR e a tutto il personale militare e civile italiano che ha servito sotto il loro comando. La missione KFOR, guidata dalla NATO e supportata in modo significativo dall’Italia, ha svolto un ruolo cruciale per la nostra liberazione, garantendo la pace, la sicurezza e la stabilità in Kosovo e nella nostra Regione, ha affermato l'amb. Haxhitasim. "Guardiamo al futuro con ottimismo, consapevoli che la strada verso la nostra piena integrazione europea e quella dell’Alleanza Atlantica è ancora in corso, ma siamo fiduciosi che con il sostegno dei nostri amici e partner italiani e quelli della comunità internazionale, raggiungeremo i nostri obiettivi, unendoci alla grande famiglia europea a cui apparteniamo non soltanto geograficamente, ma anche culturalmente", ha sottolineato il diplomatico. Inoltre, ha messo in guardia dalla tendenza postmoderna a deformare la storia, ricordando l’obbligo soprattutto morale a ricordare che il periodo pre-liberazione è stato infelicemente segnato da un regime di terrore e brutali violenze, azioni di pulizia etnica e soffocamenti dell’identità culturale di un popolo a cui è stato negato ogni diritto all’autodeterminazione. I militari italiani sono stati salvatori, portatori di una promessa di libertà, di un segnale di forte solidarietà internazionale, dell’affermazione di ogni essere umano alla propria realizzazione personale, di cui oggi è privato il popolo ucraino. L’ambasciatore del Kosovo ha poi rivolto pensiero speciale anche ai giovani, affinché vedano educazione ed istruzione come strumenti in grado di liberarli e farli padroni della propria storia e della storia collettiva del popolo kosovaro. Ed ha detto che "quello all’educazione è un diritto fondamentale che si affianca all’integrazione della diaspora kosovara, ben radicata in tutta Italia, che vive e lavora nel territorio italiano, dove la maggior parte dei connazionali vennero accolti durante la guerra, e oggi si impegnano con onestà, gratitudine e senso di riconoscimento nei confronti dell’Italia". "I percorsi di pace sono lunghi e complessi", ha affermato il ministro Crosetto. "Ci viene chiesta una doppia riflessione per interiorizzare le difficoltà vissute ma anche contemplare la straordinaria crescita del Kosovo. Oggi si celebra un piccolo pezzo di successo, che tanto deve al lavoro della NATO, elemento di diritto internazionale imprescindibile per prevalere su guerre e brutalità. Ogni democrazia ha un ruolo importante da giocare anche fuori dai suoi confini per salvaguardare principi di pace, libertà, e democrazia. Dobbiamo continuare a lavorare insieme per costruire percorsi di pace, a volte difficili e lunghi ma anche unica garanzia affinché il diritto internazionale prevalga sulla legge del più forte. Tutto questo non può essere fatto da una sola nazione; è fondamentale il ruolo di organizzazioni internazionali quali la NATO e l’UE. Grazie al popolo kosovaro che ha dimostrato coraggio, determinazione e desiderio di pace", ha dichiarato il ministro della Difesa, Crosetto. L’amb. Haxhitasim ha successivamente consegnato le targhe di riconoscimento ai generali che hanno prestato servizio in Kosovo. In particolare un ringraziamento è andato al generale di Corpo d'Armata Mauro del Vecchio, al generale di Corpo d'Armata Luciano Portolano, al generale di Corpo d'Armata Salvatore Farina, al generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo, al generale di Corpo d'Armata Giovanni Fungo, al generale di Corpo d'Armata Salvatore Cuoci, al generale di Divisione Michele Risi, al generale di Corpo d'Armata Franco Federici, all’appuntato SC Fabio Cervellieri. Una menzione speciale è stata riservata al ministro che sin dall’inizio del suo mandato ha dimostrato l’impulso dell’Italia per il Kosovo.
Celebrare oggi venticinque anni di liberazione significa sancire solennemente uno snodo storico cruciale per i Balcani e l’Europa, lavorando per l’ingresso del Kosovo a pieno titolo nell’Unione Europea. L’apertura dell’Unione alla più giovane democrazia in Europa significherebbe preservare e consolidare lo stesso progetto europeo, capace di unire popoli diverse verso un’unica aspirazione comunitaria.