Arabia Saudita: capire aspetti e contraddizioni e sostenere Sistema Italia prima di pontificare sui difetti

22-01-2019 06:04 -

GD – Riyadh, 22 gen. 19 - Mentre i tifosi della supercoppa Milan-Juve sciamano via dallo stadio “King Abdullah Sports City Stadium” di Jedda, il numero totale di nuovi studenti, cioè matricole, che si accalcano ai cancelli del sistema universitario dell’Arabia Saudita ha raggiunto quota 423.285. La percentuale di studentesse nei programmi di laurea breve (bachelor) è del 49,9%, mentre nei programmi di laurea superiore è del 55,9% del numero totale di nuovi studenti. A confronto, le nuove matricole nel sistema universitario italiano sono circa 509 mila e la percentuale femminile è il 54%. Ma la popolazione dell’Arabia Saudita è un terzo di quella italiana. La percentuale di laureati fra i giovani (25-34 anni) in Arabia Saudita è del 24%, da noi il 26% e la media europea è del 40%.
Nel programma “Vision 2030” dell’Arabia Saudita (una specie di Piano a lungo termine come quelli che faceva il nostro Ministero del bilancio negli anni ’60!) si afferma con vigore anche retorico che il settore dell'istruzione: è considerato uno dei settori vitali che ha uno stretto legame con la società e ha forti legami nello sviluppo dell'economia nazionale; contribuisce allo sviluppo del capitale umano e contribuisce anche ad acquisire i requisiti e le esigenze del mercato del lavoro; contribuisce alla sfida per creare opportunità per lo sviluppo della imprenditoria, della piccola impresa così come delle grandi aziende.
Il Governo Saudita mira ad avere nell'anno 2030 almeno cinque università saudite tra le prime 200 università nelle classifiche internazionali. L’obiettivo è di migliorare la qualità e la natura dell'istruzione per consentire ai giovani di innovare e di essere creativi. Il Ministero dell’educazione vuole che i laureati abbiano le competenze richieste dal mercato del lavoro e cioè che possano tenere il passo con il ritmo della trasformazione tecnologica e far fronte a temi quali l'intelligenza artificiale, la sicurezza informatica, la blockchain e l'Internet delle cose.
Nella “Vision” di diversificazione dell’economia del Governo Saudita, l’assets fondamentale della società sono i giovani. Infatti, oltre la metà della popolazione saudita ha meno di 25 anni. Per loro il problema dell’invecchiamento della popolazione non esiste. Il Governo intende sviluppare la nuova imprenditorialità del futuro approfittando del potenziale di questo dividendo demografico.
Le donne saudite sono un'altra grande risorsa, favorendo lo sviluppo del loro talento, investendo nella loro produttività e nel rafforzamento della loro capacità di contribuire allo sviluppo della società ed economia. Il programma prevede anche un forte aiuto alle persone con disabilità, per assicurare istruzione e opportunità di lavoro che garantiscano la loro indipendenza e integrazione come parte effettiva della società.
In Arabia Saudita, la parità è ancora molto indietro. Una per tutte: le donne ancora devono essere accompagnate allo stadio, ma cominciano però ad esserci donne in tutte le professioni. Come spigolatura, si può notare che il capo delle strategie energetiche dell’ARAMCO, cioè della più potente compagnia petrolifera mondiale, è stata una donna dal 2014 al 2018. Il Vice Ministro del lavoro è donna. Il capo della Borsa (Tadawul) è donna.
Più in generale, un Paese giovane assetato di istruzione ha necessità di nuovi investimenti in edifici, professori e programmi. La popolazione Saudita in età universitaria (18-24 anni) aumenterà nei prossimi 10 anni da 3 a 4 milioni. Gli studenti delle università private – quelle con i programmi top – si prevede che raddoppino. Sono opportunità per le nostre imprese di costruzioni e per le nostre Università: i programmi di Business Administration e di Ingegneria sono necessari come l’acqua. Li vogliamo lasciare tutti alle università inglesi e tedesche?
Tutto questo per dire che forse sarebbe bene documentarsi per capire un Paese nei suoi vari aspetti e contraddizioni, pensare a sostenere il sistema Italia, prima di pontificare sui difetti altrui.

Prof. Carlo Andrea Bollino - Visiting Reseacher al “King Abdullah Petroleum Studies and Research Center”, Riyadh, Saudi Arabia




Fonte: Carlo Andrea Bollino