Nord Corea: continua giallo sparizione diplomatico a Roma, già avvicendato

06-01-2019 13:17 -

GD - Pyongyang, 6 gen. 19 - Continua il giallo internazionale sul diplomatico nord-coreano scomparso a Roma al termine del suo mandato. Jo Song-gil, di 48anni, "incaricato d'affari" della Corea del Nord in Italia scomparso dallo scorso novembre, era già stato "sostituito nelle sue funzioni dal funzionario Kim Chon". Le autorità diplomatiche italiane in Corea del Sud confermano infatti l'avvicendamento, avvenuto il giorno 20 dello stesso mese. E lo ribadiscono anche agenzie sudcoreane citando fonti interne all'ambasciata d'Italia a Seoul.
Rendendo pubbliche informazioni della National Intelligence Service (Nis), giovedì il parlamentare sudcoreano Kim Min-ki aveva annunciato la fuga di Jo e della sua famiglia da Roma. Alcune ore prima, un quotidiano di Seoul aveva dichiarato che il diplomatico ha presentato richiesta d'asilo "per un Paese occidentale non precisato" ed ora è "sotto la protezione delle autorità italiane".
Il ministero degli Esteri di Roma da parte sua ha smentito le indiscrezioni, affermando che "non risulta una richiesta d'asilo da parte di un funzionario nordcoreano". La Farnesina ha poi aggiunto che "per via diplomatica è stato a suo tempo comunicato al ministero" la sostituzione del funzionario. L'Ufficio Presidenziale di Seoul ha affermato "di non sapere nulla al riguardo".
Jo Song Gil, che a fine novembre avrebbe terminato il suo incarico, era a Roma dal maggio 2015 quando ha assunto le funzioni di primo segretario della delegazione nordcoreana. Nel 2017, il governo italiano aveva allontanato il diplomatico Mun Jong-nam come sanzione per i test missilistici del regime di Kim Jong-un ed il 9 ottobre 2017 Jo gli era succeduto come "incaricato d'affari", la carica diplomatica nordcoreana più importante, perché in Italia il Paese non ha un ambasciatore.
La Corea del Nord già a fine 2018 aveva inviato una squadra alla ricerca dell'ambasciatore facente funzione a Roma, Jo Song-gil, dopo la sua scomparsa all'inizio di novembre scorso, come riferisce il quotidiano sud-coreano "JoongAng Ilbo", citando fonti anonime. Sia il Dipartimento Affari Internazionali del Partito dei Lavoratori, che ha al suo vertice lo stesso leader nord-coreano Kim Jong-un, sia il Ministero degli Esteri di Pyongyang hanno ricevuto l'ordine di condurre un'indagine nei confronti del loro diplomatico a Roma e di cercare di scoprire se si fossero verificati altri tentativi di diserzione altrove per prevenirli. Da Pyongyang, scrive il quotidiano sud-coreano citando una fonte in Italia, è partita una squadra per rintracciare Jo Song-gil subito dopo la sua scomparsa.
"Quattro diplomatici erano di base all'Ambasciata nord-coreana a Roma e non c'era quasi nessun altro che entrava e usciva dall'Ambasciata", ha detto la fonte citata dal quotidiano sud-coreano, "ma volti non familiari sono stati visti entrare nell'Ambasciata negli ultimi due mesi". Inizialmente sembrava che la squadra inviata da Pyongyang volesse evitare che il diplomatico disertasse, ha proseguito la fonte, "ma dopo che ha chiesto protezione alle autorità italiane, si sono focalizzati sull'accertamento dei fatti e sulla ricerca di contromisure".


Fonte: Redazione