L'olio alimentare, dopo il processo di purificazione e rigenerazione, sarà impiegato per produrre il gasolio ENI Diesel+ a servizio dei mezzi del Vaticano limitando, grazie alle eccellenti qualità del prodotto, l'inquinamento atmosferico generato dalle emissioni di veicoli a gasolio.
L'iniziativa consente di implementare un circuito virtuoso di economia circolare che prevede il riutilizzo di un rifiuto, destinandolo alla produzione di biocarburanti nella bioraffineria ENI di Venezia, a Porto Marghera, la prima raffineria convenzionale al mondo riconvertita in bioraffineria grazie a una tecnologia proprietaria ENI che consente di produrre combustibili più puliti e di alta qualità. La bioraffineria di Venezia produce biocarburanti dal maggio 2014 utilizzando quote sempre maggiori di oli alimentari esausti, grassi animali e altre materie prime di scarto in sostituzione degli oli vegetali certificati per la sostenibilità; entro il primo trimestre 2019 sarà avviata anche la bioraffineria di Gela, frutto della medesima conversione.
La scelta di ENI, "precursore a livello mondiale nella produzione di biocombustibili da materie prime di scarto, è stata validata da test condotti nei laboratori di ENI e dell'Istituto Motori del CNR: le prove a banco hanno dimostrato che l'utilizzo di ENI Diesel+ riduce fino al 40% le emissioni inquinanti, in particolare gli ossidi di azoto, il particolato primario e secondario e soprattutto le particelle ultrafini".
Inoltre ENI Diesel+, "grazie all'alto potere calorifico e alla presenza di un additivo detergente, permette di mantenere pulito il motore e ridurre gli interventi di manutenzione, migliora l'efficienza di combustione e consente di ottenere una riduzione dei consumi fino al 4%".