Ambasciate italiane: Giuseppe Buccino Grimaldi va a Tripoli e Giuseppe Perrone a Teheran

13-12-2018 13:21 -

GD - Roma, 13 dic. 18 - Giro di poltrone in due ambasciate italiane poste in uno scacchiere geopolitico molto strategico. Giuseppe Maria Buccino Grimaldi è stato nominato nuovo ambasciatore italiano a Tripoli, in Libia, dopo diversi mesi di "sospensione" in cui il diplomatico titolare Giuseppe Perrone, che aveva come sede a Tripoli, in realtà era rimasto a Roma dopo esser stato costretto a lasciare il Paese nordafricano per motivi di sicurezza. Le due designazioni sono state decise dal Consiglio dei Ministri.
All'amb. Perrone verrà affidato l'altrettanto delicato compito di rappresentare l'Italia nell'ambasciata a Teheran, nella capitale iraniana, in una nuova fase di tensione tra la Repubblica islamica e gli Stati Uniti sull'accordo nucleare.
Buccino, diplomatico di lunga data, ha già prestato servizio a Tripoli nella stagione più delicata, quella tra il 2011 e il 2015, dopo la primavera araba che ha destituito il colonnello Muammar Gheddafi e abbandonato il Paese in una fase di caotica transizione che ancora oggi non si puo' considerare conclusa. Nato a Napoli 57 anni fa, laureato in legge, Buccino è entrato in carriera diplomatica nel 1988, ricoprendo incarichi, tra gli altri, a Beirut, Bruxelles, Doha, dove è stato ambasciatore dall’aprile del 2004 al luglio del 2008. Poi, dal 15 settembre del 2011 al febbraio del 2015 è a Tripoli, e da maggio di quell’anno era direttore generale per l’Unione Europea al ministero degli Esteri.
A lui toccherà l'arduo compito di accompagnare l'attuazione del nuovo piano dell'inviato speciale dell'ONU in Libia, Ghassan Salamè, consolidato alla Conferenza di Palermo. Buccino era stato l'ultimo ambasciatore europeo a lasciare la Libia e Perrone il primo a tornarvi. Per diverso tempo quella italiana è stata l'unica ambasciata aperta nella capitale libica.
L'amb. Perrone, che aveva riaperto la rappresentanza diplomatica italiana a Tripoli nel gennaio 2017, quale unico ambasciatore europeo ed occidentale nella capitale libica, era stato richiamato a Roma nell’agosto scorso dopo una contestata intervista a una televisione libica, a seguito della quale era stato dichiarato "persona non grata" dal generale Khalifa Haftar, capo delle milizie della Cirenaica. Lo stesso generale che da settimane – e ancora nell’incontro avuto con il premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi giovedì scorso – sosteneva che non ci fosse più alcun ostacolo al rientro a Tripoli di un diplomatico italiano.


Fonte: Redazione