Villa Vigoni: per presidente amb. Valensise scomparsa amb. Ferraris è stimolo a maggior impegno

25-11-2018 22:09 -

GD - Como, 25 nov. 18 - L’ambasciatore Michele Valensise, presidente di Villa Vigoni Centro Italo-Tedesco per l’Eccellenza Europea, ha inviato ai soci una lettera nella quale scrive che “il modo migliore” per ricordare l’amb. Vittorio Ferraris, recentemente scomparso, e “la sua lungimirante visione” è di “rafforzare il nostro impegno in e per Villa Vigoni”.
“Ci servirà per sviluppare al massimo, specie nella fase critica che l’Europa attraversa oggi, le grandi potenzialità di Villa Vigoni nella promozione di dialogo e sinergie tra Italia e Germania, la cui storia è strettamente intrecciata al comune destino europeo”, ha sottolineato.
L’amb. Valensise nella lettera ha scritto inoltre che “nelle riunioni del Consiglio direttivo e nell’Assemblea dei soci di Villa Vigoni della settimana scorsa a Menaggio ho voluto rievocare con i soci presenti la figura di Luigi Vittorio Ferraris e il suo intenso profilo umano e professionale. Ho sentito il dovere di farlo soprattutto nella cornice di Villa Vigoni, nel ricordo del suo straordinario impegno, sulla base di una lucidissima intuizione, per la creazione, l’affermazione e la diffusione del nostro Centro di cui per lunghi anni è stato attivissimo presidente. E’ a lui che si deve in particolare l’avvio della nostra associazione, con la determinazione che dimostrò a Bonn, a metà degli anni Ottanta, nel predisporre e coltivare il terreno per giungere all’accordo intergovernativo tra Italia e Germania che diede vita all’originale e ambizioso progetto”.
“Desidero condividere questi pensieri", secondo Valensise, "anche con i soci che non hanno potuto partecipare alla nostra riunione. Senza la personalità entusiasta e decisa dell’ambasciatore Ferraris il sogno di allora, di varare una piattaforma di dialogo tra due Paesi amici, vicini e ben integrati, fondatori dell’Unione Europea, ma a volte ingiustamente distanti, non si sarebbe realizzato. Fino agli ultimi giorni l’ambasciatore Ferraris ha seguito con grande attenzione il nostro lavoro, con indicazioni, suggerimenti e critiche, a volte anche taglienti, come gli piaceva, ma sempre costruttive e finalizzate al miglior funzionamento della sua creatura. Le era rimasto legato e affezionato negli anni”.


Fonte: Carlo Rebecchi