Albania: intervista ad Alberto Cutillo, ambasciatore italiano a Tirana

22-11-2018 16:37 -

GD - Tirana, 22 nov. 18 - L’Ambasciatore italiano in Albania, Alberto Cutillo, è a Tirana da tre anni. Esperto di tematiche europee tanto che nel 2013 ha coordinato il programma della Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea e poi è stato nominato vice direttore generale per l’Unione Europea e direttore centrale per l’integrazione europea. Alla giornalista Nunzia Euleuteri del quotidiano "Cronache Ancona" ha rilasciato una intervista, di cui pubblichiamo di seguito una selezione.
"Il rapporto tra i due Paesi è attivo da sempre, ma dagli anni ‘90 in poi, con la caduta del comunismo, si è certamente intensificato tanto che risultano oltre 30 mila le aziende di albanesi in Italia. L’economia è al centro di questo rapporto. L’Albania è politicamente stabile, con un’alternanza di governo abbastanza regolare che permette una buona programmazione. Ora anche le prospettive di investimento per le imprese italiane sono alte ma la raccomandazione che mi permetto di rivolgere agli investitori è di studiare e conoscere a fondo le norme in modo da non cadere in scelte affrettate. Le regole sono diverse da quelle europee", ha sottolineato l’ambasciatore Cutillo, "e quindi qualsiasi investimento da effettuare va ponderato raccogliendo informazioni necessarie prima di avviare qualsiasi attività".
"La capacità di fare impresa in Albania è cresciuta e questo è un valore aggiunto anche per gli imprenditori italiani che possono contare oggi in una collaborazione più qualificata", ha spiegato il rappresentante diplomatico italiano rilevando che "una collaborazione che potrebbe essere proficua per entrambi i Paesi in quanto creerebbe occupazione in Albania e renderebbe più sostenibili i costi di quelle parti di produzione che le imprese italiane potrebbero delocalizzare mantenendone altre in Italia".
Oggi l’Albania si presenta come un Paese in cui si respira una grande voglia di crescita. Tirana ha raggiunto in pochissimi anni 800.000 abitanti e, nonostante ciò, è una delle capitali più sicure: "Sì, è così. Non è il Paese in cui tutto funziona alla meraviglia, certo, ma a livello di sicurezza, non ci sono problematiche rilevanti. L’Albania ha l’obiettivo di entrare in Europa. E il popolo albanese sta conducendo questo percorso con grande impegno. Per ora, è semplicemente un paese candidato, siamo all’inizio, si devono ancora aprire i negoziati e, quindi, prevedo un processo piuttosto lungo o quantomeno non imminente. La speranza albanese è che l’Italia continui ad essere un alleato o sponsor principale di questa possibilità", ha risposto l'ambasciatore italiano.
C’è una grande aspettativa in tal senso dovuta a tanti legami tra i due Paesi: economici ma anche culturali. Gli albanesi che dall’Italia sono rientrati, raccontano di avere avuto molto: dal lavoro alla formazione tanto che coloro che hanno avviato imprese e attività di ristorazione, stanno riscuotendo successo. Per non parlare degli studenti che sono cresciuti imparando come prima lingua straniera l’italiano. Girando in Albania, ci si può sentire come a casa: quasi tutti parlano la nostra lingua ed in modo fluente.
"Non abbiamo una vera e propria comunità italiana in Albania", ha proseguito l’ambasciatore, "ci sono circa 2000/2500 persone che risultano agli archivi del consolato e dell’ambasciata come abitanti. Parallelamente si potrebbe, secondo me, stimare in circa 10.000 persone il numero di italiani che si trovano in Albania in un giorno medio, considerando residenti, turisti, imprenditori, eccetera, che si avvalgono dei voli che collegano Tirana a ben 17 aeroporti italiani. Inoltre, i traghetti che partono dai porti albanesi sono tutti diretti in Italia".
Una novità, piuttosto recente, è il flusso di studenti italiani a Tirana dove l’Università Nostra Signora del Buon Consiglio da poco più di un decennio offre corsi di laurea decisamente all’altezza di quelli italiani, tanto che i docenti provengono dagli atenei di Bari, di Roma Tor Vergata, Firenze. L’università di Nostra Signora in Albania ha, infatti, stipulato convenzioni con le università italiane sopra citate, rilasciando titoli di studio riconosciuti in entrambi i Paesi nelle facoltà di Economia, Scienze Politiche e scienze sociali, Scienze Applicate, Medicina e Farmacia. Ogni corso ha un numero di iscritti riservato agli studenti italiani che comunque debbono sostenere un esame di accesso.
Fino a pochi anni fa, l’Albania era il terzo Paese più povero al mondo. Non si può dimenticare che è vissuto negli anni ‘90 sull’aiuto alimentare perché persino i campi coltivati furono distrutti riducendo il paese alla miseria. Resta un paese piccolo, con l’1% del Pil italiano ma di certo mostra tutto l’impegno per la crescita.
I redditi pro-capite sono ancora medio-bassi, ha concluso l’ambasciatore, e Tirana, che sicuramente è la città più benestante del Paese, ospita un terzo degli abitanti albanesi. Tra questi si sta formando una fascia media che può permettersi prodotti di qualità. E proprio questo target, che auspichiamo in crescita, potrebbe rivolgere l’attenzione alle eccellenze marchigiane che in questi giorni Tipicità ha portato in mostra in occasione della settimana della cucina italiana nel mondo".


Fonte: Redazione