UE: Ecaterina Casinge nuova portavoce, un segnale alla Moldavia
28-07-2023 06:59 -
GD - Roma, 28 lug. 23 - Aria nuova a Bruxelles, negli uffici del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel. Dal prossimo mese di agosto, infatti, Ecaterina Casinge, capo di gabinetto della presidente moldava Maia Sandu, assumerà l'incarico di portavoce, sostituendo lo storico collaboratore Barend Leyts. La notizia – finora ignorata dai media italiani - è stata diffusa nei giorni scorsi con un comunicato stampa apparso sul sito web del Consiglio Europeo. Il testo spiegava che Leyts entrerà nel gabinetto del Primo Ministro belga, Alexander De Croo, in qualità di direttore della comunicazione. I commenti sulla vicenda si sono per lo più incentrati sui retroscena di questo avvicendamento: frutto di una scelta volontaria del diretto interessato oppure causato dal progressivo logoramento della collaborazione tra Michel e il suo portavoce (fin dal 2014)?
La testata politico.eu, ad esempio, nel ricostruire la vicenda con il consueto approccio giornalistico che condisce la cronaca europea, supportata da fonti interne alle istituzioni, con un'accattivante dose di gossip, per l'appunto, “politico”, suggerisce che Leyts paghi per la forte tensione nei rapporti fra Michel e Ursula von der Leyen, soprattutto dopo l'umiliazione patita dalla presidente della Commissione con lo “scandalo del sofà”: durante una visita ad Ankara, la von der Leyen fu confinata su un sofà, mentre il presidente turco Erdogan e Michel conversavano seduti sulle poltrone riservate all'anfitrione e all'ospite. Qualunque sia la ragione del cambio, vale la pena, al momento, occuparsi del futuro e della nuova portavoce, la quale, dopo una laurea in economia e un master in relazioni internazionali e comunicazione, ha lavorato per il PPE come Senior Adviser for Media Relations e, in qualità di Communications Adviser, con l'eurodeputato rumeno Siegfried Mureşan, oggi presidente della delegazione del Parlamento europeo al Comitato di associazione parlamentare Ue-Moldavia. Inoltre, la Casinge, in quegli anni, ha molto collaborato con la testata onlineEURACTIV. Ciò che colpisce, nella vicenda della nomina, è, per l'appunto, l'attuale incarico della Casinge che, di fatto, dall'11 luglio 2022, dirige l'ufficio presidenziale di un Paese terzo rispetto all'Unione europea. Non vi è chi non si chieda se, nel ricco portafoglio di professionalità di cui dispone l'UE, non vi fosse la possibilità di individuarne una all'altezza di ricoprire il posto liberatosi al fianco di Michel. In fondo, è la stessa domanda che ci si è posti dinanzi alla decisione della Commissione, risalente a qualche giorno fa, che aveva, clamorosamente, nominato un'accademica americana, Scott Morton, come capoeconomista della Direzione Generale Concorrenza, suscitando vigorose proteste da parte della Francia e di diversi eurodeputati di varia appartenenza politica. Al punto che la Morton ha rinunciato all'incarico. “Di sicuro, questa vicenda riveste ben altro peso strategico, pur trattandosi di un posto da agente temporaneo, tuttavia in un settore particolarmente sensibile rispetto al ruolo affidato alla Casinge, nei confronti della quale non si sono comunque levate voci dissenzienti. Rimane aperto il quesito circa le motivazioni che abbiano indotto Michel a non preferire un professionista della comunicazione alla sua stessa parte politica.
Com'è noto, infatti, egli è espressione del raggruppamento liberale Renew Europe, nato nel 2019 dalla confluenza del partito di Emmanuel Macron, La République en Marche, insieme ad ALDE e PDE, mentre, come accennato, la Casinge ha, nel novero dei suoi trascorsi brussellesi, una sicura familiarità con il PPE. Oltretutto, secondo il diritto dell'Unione europea e ai fini dell'assunzione nel posto di lavoro di cui trattiamo, non rileva l'eventuale cittadinanza di un Paese terzo del candidato. Infatti, la regola generale che impone il requisito della cittadinanza dell'Unione, vale a dire quella di uno degli Stati membri, per impiegarsi presso le istituzioni europee, anche in qualità di agente temporaneo, è soggetta a deroga, concessa dall'autorità abilitata, presso ciascuna istituzione, a concludere i contratti. È quanto stabilisce il Regime applicabile agli altri Agenti dell'Unione europea, che si occupa, tra gli altri, degli assunti per svolgere funzioni presso un presidente eletto di una istituzione, presso un gruppo politico del Parlamento Europeo o quale assistente parlamentare. Nel caso del Consiglio Europeo, poi, è probabile che l'autorità investita del potere di deroga sia stata individuata nel suo stesso presidente, vale a dire in Michel. Non si può tuttavia escludere che, nel caso di specie, neanche ci sia bisogno di deroghe, visto che Casinge, salvo l'aver dalla nascita una doppia cittadinanza, ha speso 14 anni negli incarichi sopra descritti, come riportato anche da fonti di stampa moldave, verosimilmente soggiornando nella capitale belga: avrebbe, dunque, facilmente, potuto ottenere i requisiti che la legge belga impone ai fini dell'acquisizione della cittadinanza del Regno. In ogni caso, non è difficile scorgere, dietro questo incarico in una posizione di grande visibilità, un ulteriore segnale di avvicinamento della Repubblica di Moldavia all'Unione europea, nella scia di un processo, ormai trentennale, giunto ad uno stadio avanzato, che ha portato l'ex repubblica sovietica ad ottenere, nel giugno 2022, lo status di Paese candidato all'adesione.
Roberta Lucchini Coordinatrice del Dipartimento Studi e Formazione Istituto Diplomatico Internazionale